Home Dal giornale Editoriale nr. 21: dopo Roma tocca alle riforme

Editoriale nr. 21: dopo Roma tocca alle riforme

da Daniele Bartolucci

L’entusiasmo con cui il Governo mette in bacheca il tour di incontri bilaterali più imponente degli ultimi anni è comprensibile, soprattutto per chi, come il Segretario Beccari, era stato accusato solo qualche mese fa di non avere rapporti con l’Italia: questa è una piccola rivincita rispetto a quella mozione di sfiducia nei suoi confronti, ma la soddisfazione è condivisa da tutto il Governo e dalla maggioranza che lo sostiene. L’auspicio è che, oltre agli accordi siglati e ai tavoli tecnici che sono stati finalmente riaperti su questioni fondamentali per San Marino, questo entusiasmo si traduca in un rilancio anche dell’azione legislativa interna. L’anno e mezzo dall’insediamento, segnato purtroppo dalla pandemia, non vale solo per i rapporti con la vicina Italia (a cui c’è da mettere in conto anche il cambio dal Conte-bis al Governo Draghi), ma vale anche per le tante riforme che il Paese aspetta e che riguardano il Bilancio dello Stato (la spending review che fine ha fatto?), le pensioni, l’IVA, la questione NPL e in generale il sistema bancario, il mercato del lavoro… Tutte questioni urgenti, che determineranno non solo la capacità di onorare l’ingente debito contratto, ma anche il futuro sviluppo economico e sociale del Paese. Uno sviluppo che farà sì leva sulla sostenibilità, come tutti gli altri Paesi occidentali, ma che deve trovare un equilibrio tra economia reale (anche come realtà delle cose, nel caso dei siti produttivi esistenti) e risorse umane e ambientali. A Roma questi temi sono all’ordine del giorno, magari Draghi qualche consiglio lo ha dato: di certo avrà sconsigliato di pensare già alle vacanze, ora è il momento di lavorare.

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