Home Notizie del Giorno Mezzo secolo di relazioni tra San Marino e la Repubblica Popolare Cinese

Mezzo secolo di relazioni tra San Marino e la Repubblica Popolare Cinese

da Paolo Bandini Callegari

Fu quel maggio del 1971 la data che segnò l’inizio di un dialogo che oggi compie 50 anni. Noi che da 1700 anni siamo esempio di democrazia e civiltà sapemmo prontamente applaudire la rinascita di un popolo tanto antico che rinasceva come Repubblica Popolare Cinese.

Infatti la Cina propriamente detta, intesa come il bacino del Fiume Giallo e, in seguito, anche del Fiume Azzurro, è abitata da tempi immemori. Il bacino del Fiume Giallo rimane, assieme a quello del Gange e alla Mesopotamia, uno dei tre luoghi in cui si ritiene addirittura che la prima civiltà umana sia nata. Per la Serenissima invece la tradizione racconta che sul Monte Titano, verso il IV secolo d. C., si rifugiò un tagliapietre di nome Marino per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani. Par quasi che un sottile filo rosso leghi questi due antichi popoli. Forse lo stesso filo che si è riallacciato in quel 1971. Molti sono stati i progressi da quel primo importante riconoscimento, fino ad arrivare a quel memorabile 20 Aprile 2007 quando il Segretario di Stato Marco Arzilli concluse l’accordo di commercio e collaborazione economia tra i nostri due paesi. Spesso io mi chiedo se questo importantissimo accordo sia mai stato valutato veramente in tutte le sue incredibili potenzialità economiche e turistiche e mi interrogo su come mai non siano state sfruttate le grandi possibilità che ne derivano. Pensiamo solo all’enorme potenziale turistico che il nostro paese potrebbe avere nei confronti di oltre un miliardo e quattro cento milioni di persone quale è la popolazione cinese dove addirittura i super ricchi sono oltre 60 milioni – come dire l’intera popolazione Italiana – e dove l’amore verso l’Europa, culla di una tanto diversa civiltà, è davvero sconfinato. Pensate che se solo l’1% di quella popolazione visitasse il nostro paese certo diverremmo la Repubblica più ricca al mondo. Ho viaggiato a lungo la Cina per molti anni e credo di poter dire di conoscerla almeno un poco. Mi è capitato spesso di trovarmi non solo nella grande Pechino o nella modernissima Shanghai ma anche in remoti villaggi e, sapendo che ero italiano, la gente mi bombardava letteralmente di domande tanto che potrei dire che ogni persona che ho incontrato aveva quantomeno il sogno di venire almeno una volta a vedere l’Italia. Ora voi capirete che per un popolo che abita a 10.000 km di distanza diviene difficile distinguere la nostra Repubblica da quella Italiana ma quando poi io mostravo le fotografie della nostra nazione i miei interlocutori sgranavano gli occhi increduli nel vedere un paese che a loro dire pareva uscito da una fiaba (che è d’altronde la stessa sensazione che ho provato io quando vidi per la prima volta San Marino). Gli ultimi viaggi in Cina li ho fatti per portare alcune missioni umanitarie e lì ho avuto occasione di incontrare alti funzionari ministeriali, politici e industriali che, lusingati di quanto stessimo facendo per il loro paese, invitavano me e il mio gruppo a cena in ottimi ristoranti. È proprio lì che l’argomento era, come immaginerete, la diversità della cucina e la varietà dei cibi. Sentendoci magnificare i nostri vini, i nostri salumi e i nostri formaggi, tutti si chiedevano come mai queste leccornie non fossero esportate nel loro paese col quale abbiamo tali rapporti di amicizia e tante facilitazioni commerciali. Ricordo in particolare l’anno 2006 e l’anno 2007, e li ricordo perché Pechino era un trionfo di bandiere e coccarde tricolori rispettivamente nel 2006 per la Francia e nel 2007 per il famoso anno dell’Italia in Cina. Era incredibile vedere grandi magazzini e negozi di tutti i tipi invasi dal made in Italy e dall’agro alimentare italiano molto apprezzato dal popolo cinese. Ovviamente oggi mi viene da pensare come mai non fosse rappresentata un’enclave come San Marino che avrebbe certamente potuto ben figurare come una perla all’interno del territorio italiano, arricchendo così le stesse proposte che l’Italia stava facendo al mercato cinese. È incredibile come un paese che vanta tali e tante relazioni ufficiali non abbia ancora messo a frutto un tale potenziale economico. Di seguito l’elenco delle nostre relazioni diplomatiche con la Repubblica Popolare Cinese.

Protocollo per lo stabilimento delle relazioni ufficiali a livello consolare

Data firma: 06.05.1971

Accordo sulla collaborazione nel campo della cultura e dell’istruzione

Data firma: 26.08.1980

Accordo per l’abolizione dei visti

Data firma: 06.05.1985

Accordo per l’elevazione delle relazioni ufficiali a livello diplomatico

Data firma: 08.05.1991

Accordo di commercio e cooperazione economica tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica Popolare Cinese

Data firma: 20.04.2007

Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo della Repubblica Popolare Cinese sullo scambio di informazioni in materia fiscale

Data firma: 09.07.2012

Memorandum fra il Governo della Repubblica di San Marino e l’Amministrazione di Huzhou della Repubblica Popolare Cinese sulla creazione di un “Parco Tecnologico Internazionale Huzhou-San Marino-Italia”

Data firma: 02.06.2016

Sono certo che sarà il festeggiamento per il cinquantesimo anno di amicizia tra San Marino e la Repubblica Popolare Cinese che darà al nostro governo la giusta occasione per portare a compimento il lungo lavoro diplomatico e umano che il nostro compianto amico Gianfranco Terenzi ha perseguito per decenni.

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