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San Marino protagonista alla Biennale di Architettura di Venezia 2021

da Redazione

Ci sarà anche la Repubblica di San Marino alla Biennale di Architettura 2021 di Venezia che si aprirà il prossimo 22 maggio (e resterà aperta fino al 21 novembre) con il tema “How will we live together”.

Saranno in tutto 113 i partecipanti in concorso provenienti da 46 paesi, con una rappresentanza crescente da Africa, America Latina e Asia. Oltre agli invitati saranno poi presentate ricerche fuori concorso e iniziative ed esposizioni collaterali.

Quello lanciato dal curatore della Biennale 2021, Hashim Sarkis è senza dubbio un tema complesso, che apre molti interrogativi e sul quale il padiglione della Repubblica di San Marino intende portare il suo contributo. Come vivremo nel futuro, tutti e insieme, dipende dalle scelte che andremo a fare, in questo caso dal punto di vista della presenza della architettura nel mondo contemporaneo. Il padiglione di San Marino, così come pensato dal curatore Vincenzo Sanfo, porterà avanti il tema dell’integrazione dell’arte contemporanea e dell’architettura. Arte spesso bandita dagli architetti che in nome di una non meglio identificata modernità, bocciano a priori ogni tentativo di “decorazione” fatto salvo poi nascondere, le stesse architetture con alberi e piante rampicanti a decoro di, anonimi parallelepipedi innalzati verso il cielo, quale inno ad una moda eco-trendy oppure, usando forme azzardatamente “sbilanciate” per costruire un tentativo di decostruzione della decorazione.

Il padiglione di San Marino, del quale è a capo il Commissario Nazionale Paolo Rondelli intende riflettere su queste posizioni con un’idea dal titolo “Progetto Amicizia: Scultura e Architettura dell’Arte” che in linea con l’invito degli organizzatori a coinvolgere nella ricerca, altre figure professionali e nuovi gruppi di lavoro oltre gli architetti (artisti, costruttori, artigiani, ma anche politici, giornalisti, sociologi, studenti e cittadini comuni) ha scelto di mettere a confronto il pensiero di due degli architetti sammarinesi che più si rapportano con il contesto internazionale Enrico Muscioni e Massimiliano Raggi (nella foto), con le opere di alcuni scultori cinesi (Fan Haimin, Fu Yuxiang, Min Yiming, Nie Jingzhu, Wu Wei, Wang Yi, Shen Jingdong, Zhang Hongmei, Zhang Zhaohong e Zhu Shangxi) e con il lavoro di un gruppo di studio composto da docenti e studenti dell’Università degli studi di San Marino (coordinati dal Prof. Riccardo Varini). L’obiettivo è quello di porre delle domande e se possibile dare delle risposte, a questa necessità di ricreare un senso della decorazione in architettura che sia in grado di restituire personalità alle nostre città ormai inesorabilmente uguali e indistinguibili una dall’altra. Il padiglione intende anche con questo confronto tra artisti cinesi e architetti Sammarinesi celebrare i cinquant’anni dei rapporti politico diplomatici ad alto livello fra Repubblica Popolare di Cina e Repubblica di San Marino.

I due protagonisti dell’architettura sammarinese, Enrico Muscioni e Massimiliano Raggi presenteranno la loro idea di futuro. Per Muscioni la prossimità va ritrovata come antidoto e cura alla rincorsa all’individualismo e all’isolamento che la contemporaneità impone, volenti o nolenti. Per Raggi progettare sedute sostenibili significa ragionare su filiere corte, rispettare l’ecosistema (quale impatto nell’ambiente prossimo?) e ragionare sull’economia circolare, ma anche sulle relazioni tra persone e quindi sulla prossimità. L’Università degli Studi di San Marino espone e riflette sul macro tema del Design di comunità, illustrando progetti di salvataggio ed accoglienza per i migranti, famiglie di prodotti per la valorizzazione di culture, tradizioni e futuri delle comunità agricole minori in Italia e in alcuni altri Stati che affacciano sul Mediterraneo.

Il padiglione sammarinese, sarà situato nell’Ateneo Veneto a Campo San Fantin 1897 all’interno dell’hub “Friendship project – proximity culture!” e affronterà la questione della sostenibilità nelle 3 differenti dimensioni: ambientale, sociale ed economica. Prossimità, è il termine che secondo il curatore del Padiglione sammarinese può aiutare i visitatori a rispondere alla domanda. La “cultura di prossimità” è il concept sviluppato all’interno del padiglione sammarinese dove un abitacolo luminoso avrà la funzione di totem culturale. Lo spazio potrà ospitare volta per volta proposte espositive legate alle conferenze, o anche cittadini veneziani, turisti e visitatori che sedendosi sotto un grande “ombrello culturale” possono chiacchierare, comunicare e anche registrare, grazie ad un supporto digitale, le proprie idee sul vivere insieme in prossimità. La strategia adottata è quella di coinvolgere il più possibile il visitatore in quello che diviene un organismo pulsante, un cervello luminoso, una metafora della cultura che dona “carattere” all’esposizione. Il visitatore diventa protagonista lasciando il suo messaggio sul tema lanciato dalla Biennale. In questa maniera nel trascorrere dei mesi, lentamente e in maniera partecipata, si crea per sovrapposizione una texture unica di messaggi, riflessioni e pensieri. Partner del Padiglione di San Marino è un gruppo internazionale che cura esposizioni artistiche e gestisce il magazine Sculpture. In questa occasione il partner propone di esporre sculture di artisti contemporanei cinesi, che verranno posizionate a circondare il totem, appunto, in prossimità. La componente sammarinese sarà garantita dall’esposizione di alcuni esempi di buone pratiche di pianificazione architettonica, in particolare del Centro Storico Patrimonio dell’Unesco, ove attraverso opere pubbliche si intendono riattivare relazioni di vicinato e di prossimità.  Verranno esposti inoltre alcuni progetti di comunicazione e identità visiva per la ricorrenza del 50° anniversario dell’Amicizia San Marino e Cina.

La Repubblica di San Marino prevede l’organizzazione, presso il proprio padiglione, di un interessante programma di conferenze relative alla storia e alle opere dei propri architetti, alle precedenti partecipazioni sammarinesi alle Biennali di Venezia, alla gestione e alla scelta dei siti UNESCO fra i quali sono contemplati anche il Centro Storico di San Marino e Borgo Maggiore, alle iniziative legate all’architettura del paesaggio e dei luoghi e a numerosi altri temi che verranno annunciati nell’arco della Biennale.

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