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Editoriale: I festini e le Feste negate

da Daniele Bartolucci

Quello che è successo in via Giacomini una settimana fa è ormai derubricato giornalisticamente a “i fatti del 1 Aprile”. Fino ad oggi la storia sammarinese conosceva solo “i fatti di Rovereta”, che data la loro mai dimenticata tragicità, forse sarebbe meglio non riesumare per queste cose più leggere. Oggi la tragedia è rappresentata dai morti per Covid e dall’emergenza sanitaria ancora in corso, a cui cresce, alimentata dalla prima, l’emergenza economica di un Paese stremato dalla pandemia, ma che non era certo in salute nemmeno prima. San Marino era un “soggetto a rischio” ed oggi è in terapia intensiva, potremmo dire.  Va curato, il prima possibile: sistemare i conti pubblici, rendere sostenibile l’ingente debito contratto, fare le riforme e gli investimenti per ammodernare il sistema e permettergli finalmente di rilanciarsi e svilupparsi come merita. Non sarà un brindisi a cambiare le sorti della storia, ma se chi è chiamato a raggiungere l’obiettivo anzidetto fa certi scivoloni, qualche problema c’è, o ci sarà.

Qualcuno ha già chiesto scusa, altri lo faranno e altri ancora cercheranno di minimizzare, al di là di quel che è realmente accaduto in quei locali. Che poi è quello che hanno fatto tutti in quel lungo weekend pasquale. Un giovedì-lunedì di sole favoloso che avrebbe meritato la giusta celebrazione con gli amici e che invece il Covid ci ha negato. Perché è quello il motivo per cui dobbiamo stare chiusi in casa, non per la cattiveria di qualcuno. Il Governo e la politica in generale devono lavorare perché non ci vengano negate altre Feste. Quindi più vaccini e più economia. Solo a quel punto si potrà brindare.

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