Home Dal giornale Smart working, c’è l’accordo: PA subito, nel privato a breve

Smart working, c’è l’accordo: PA subito, nel privato a breve

da Daniele Bartolucci

Firmato l’accordo interconfederale per la disciplina del lavoro agile, previsto dall’articolo 8 della Legge 13 Novembre 2020 n. 202, che ha introdotto nell’ordinamento sammarinese una disciplina legale per un’articolazione flessibile nei tempi e luoghi di lavoro. La Legge ha infatti definito l’ambito di intervento e quelle politiche che favoriscono la competitività delle imprese e la conciliazione tra i tempi di lavoro e di vita dei dipendenti, mentre l’accordo – che ha coinvolto le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali – serve a definire nello specifico la procedura da seguire per la stipula degli accordi individuali, aziendali o collettivi, e ogni altra ulteriore regolamentazione ad esso connessa.

ANIS: “FLESSIBILITÀ E SEMPLIFICAZIONE”

“L’esigenza di dotarsi di una legge specifica per il lavoro agile è emersa in maniera preponderante durante la prima ondata pandemica, ma era già ben nota alle imprese di diversi settori anche prima”, spiega William Vagnini, Segretario Generale di ANIS, “molte delle quali già avevano attivato procedure interne per sfruttare tali strumenti, pur senza normative adeguate e in linea con le moderne esigenze aziendali”. “Gli stessi Decreti relativi all’emergenza sanitaria, nel corso del 2020, ne hanno di fatto anticipato alcuni passaggi, rendendo fruibili tali strumenti alle aziende per far fronte alle restrizioni operative, in particolare all’esigenza di limitare il lavoro in presenza. Moltissimi lavoratori hanno quindi potuto continuare a lavorare fuori dalla sede abituale, ovviamente limitatamente a quei settori, ambiti e reparti dove non fosse necessaria la presenza degli stessi. Questo ci ha permesso, quindi, di evidenziare una serie di criticità, ma anche di potenzialità, sulle norme vigenti, che poi sono state presentate al Governo e alle Segreterie competenti, per costruire e migliorare la nuova Legge. Come ANIS”, spiega Vagnini, “siamo stati fin da subito parte attiva in questo processo, rappresentando tantissime realtà che proprio grazie a questi strumenti hanno potuto mantenere l’operatività in azienda e sui mercati”. Dopo l’approvazione della Legge sul lavoro agile, si è aperto quindi il confronto tra associazioni datoriali e organizzazioni sindacali per raggiungere il previsto accordo interconfederale, siglato poi in questi giorni: “E’ stato un confronto importante e costante”, spiega Vagnini, “anche per evitare che le singole aspettative palesate da ogni parte in causa, per quanto legittime, rendessero questi strumenti meno efficaci e, soprattutto lontani dagli obiettivi del sistema, ovvero flessibilità e semplicità di utilizzo. Siamo riusciti ad evitare inutili appesantimenti concordando con tutte le altre parti, comprese le Segreterie di Stato competenti, una sintesi equilibrata per tutti. Il risultato finale, che dovrà essere d’esempio anche per i prossimi confronti sulle grandi riforme, ha dimostrato che le categorie economiche e sindacali possono riuscire a dialogare in maniera costruttiva quando ci sono da risolvere problematiche che interessano il Paese. E’ con questo spirito”, prosegue il Segretario Generale di ANIS, “che si è poi concordato l’impianto dell’accordo, a cui mancano, per il settore privato, ancora alcune parti riguardanti la modulistica contrattuale, il sistema di richiesta online e le modalità di richiesta degli incentivi previsti dalla legge. Entro la fine di marzo, comunque, dovremo trovare un accordo anche su questi temi per rendere pienamente operativa la nuova Legge ”.

I PUNTI PRINCIPALI: ORARI E CONTROLLI

“L’accordo”, spiegano dal Governo, “disciplina in maniera più specifica i principi cardine del lavoro agile, ovvero la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa in orari diversi da quelli ordinari e, di conseguenza, la possibilità di concordare le regole per il controllo del datore di lavoro e il diritto dovere alla disconnessione. Altro aspetto importante del regolamento è la creazione di un articolo specifico che crea un sistema di monitoraggio che le parti firmatarie dell’accordo possono richiedere in qualsiasi momento”.

“Il lavoro agile”, prosegue infatti la nota dell’Esecutivo, “è una diversa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa che non modifica la natura subordinata del rapporto di lavoro – che è e rimane a tutti gli effetti di tipo dipendente – che permette di svolgere in modo alternato la prestazione lavorativa fuori dalla sede aziendale e, per le sole attività economiche del settore privato, anche in territorio diverso da quello sammarinese, con l’utilizzo di strumentazione informatica e tecnologica. Il lavoro agile non si configura come telelavoro, né tantomeno ne integra la fattispecie sotto un profilo normativo”.

Come detto, “l’accordo si applica al personale regolarmente assunto secondo le norme vigenti in tutte le aziende sammarinesi a prescindere dalla loro dimensione e/o appartenenza di settore e in tutto il Settore Pubblico Allargato. Il lavoro agile potrà coinvolgere esclusivamente il personale assunto con contratto, full-time o part-time, a tempo indeterminato o determinato”. Per il settore pubblico sarà immediatamente applicabile, mentre per il privato si è concordata una fase transitoria, come spiegato da Vagnini.

“L’accordo”, spiega quindi Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato per il Lavoro, “sancisce un lavoro normativo di cui eravamo completamente sprovvisti. Strategica è stata la scelta di lavorare in abbinamento tra settore privato e settore pubblico in un’ottica di sistema Paese. Sono convinto che abbiamo dotato il nostro Paese di uno strumento utile oggi e domani”.

“Credo sia un risultato importante quello raggiunto con la firma di questo accordo”, gli fa eco la collega Elena Tonnini (Segretario di Stato agli Affari Interni): “Il lavoro agile non era mai stato disciplinato prima”, ricorda ancora una volta. “Nonostante la situazione di emergenza che stiamo vivendo, il nostro Paese ha dimostrato, anche su questo tema, una grande resilienza. E’ stato svolto un lavoro ottimo che ha permesso di raggiungere importanti obiettivi con un testo unico per pubblico e privato. Con questo accordo siamo riusciti a dare al Paese in pochi mesi uno strumento che si è rivelato importante durante la fase Covid ma che lo sarà soprattutto in prospettiva”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento