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ANIS: “Quasi 500 milioni di euro, ci sono le risorse per le riforme”

da Daniele Bartolucci

Quasi 500 milioni di euro: questo l’ammontare dei finanziamenti raccolti tra prestito ponte (150) e collocamento titoli di Stato (340), che serviranno a rilanciare San Marino. A patto che si costruisca un ambizioso piano di riforme e di interventi per lo sviluppo, come sollecita ANIS: “Ora ci sono le risorse per realizzarli, sia questo il nostro Recovery Plan”. Non solo copertura dei danni della pandemia, quindi, ma anche investimenti capaci di generare risparmi e nuove entrate, in grado di sostenere l’ingente indebitamento e gli interessi corrispondenti, che non sono bassi: quasi il 4% per il prestito ponte, il 3,25% per i titoli di Stato.

IL COLLOCAMENTO DEI TITOLI DI STATO

Il nuovo titolo di Stato, il primo di San Marino, è stato emesso sul mercato finanziario martedì 16 febbraio e una durata triennale. “Alle 9.30”, spiega una nota del Congresso di Stato, “i Segretari di Stato Gatti e Beccari hanno dato formalmente il via alla raccolta degli ordini con una richiesta iniziale di 300 milioni a un tasso del 3,75% rimanendo in attesa delle reazioni della piazza finanziaria. L’asticella si è subito alzata in senso positivo perché in poche ore sono state raccolte numerose offerte per 1 miliardo e 400 milioni di Euro. Stante la grande richiesta”, spiegano dal Governo, “l’offerta inziale è stata allargata a 340 milioni che ha consentito un abbassamento del tasso finale al 3,25%”. Come noto, il collocamento è un’operazione nata l’anno scorso, quando fu promulgata la Legge 7 luglio 2020 n. 113 “Variazione al Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2020 e modifiche alla Legge 19 novembre 2019 n. 157”, dove con l’art. 8 è stata autorizzata l’acquisizione di risorse mediante finanziamenti nazionali o internazionali o emissione di Titoli del debito pubblico, sino ad un ammontare complessivo di euro 500 milioni. Ai sensi del comma 8, le risorse reperite saranno destinate alla parziale riconversione del debito pubblico nazionale e nello specifico al rimborso delle anticipazioni di cassa accese presso la Banca Centrale della Repubblica di San Marino ed al rimborso dei Titoli del debito pubblico di cui al Decreto Delegato 18 dicembre 2013 n. 173. Si parla di circa 150 milioni di euro, mentre gli altri 150-190 milioni sono da destinare anche e soprattutto all’economia.

ANIS: “SIA IL NOSTRO RECOVERY PLAN”

“La notizia riguardante il collocamento di 340 milioni di euro in titoli di Stato sul mercato internazionale è positiva, ma”, avvertono da ANIS, “rappresenta comunque un punto di partenza: se consideriamo infatti il prestito ponte da 150 milioni di euro, il Paese ha a disposizione quasi 500 milioni per rilanciarsi, partendo dalla realizzazione di tutte quelle riforme che attendiamo da anni. Ora ci sono le risorse per realizzare tutto quanto, dal piano vaccini all’IVA, dalle pensioni alle infrastrutture modernizzatrici, non ci sono più scuse per rallentare questo processo di cambiamento, in funzione di una maggiore stabilità di tutto il sistema e, parallelamente, del recupero di credibilità e di competitività della nostra economia”. “Siamo tutti consapevoli delle criticità che si protraggono da troppo tempo e che hanno generato, anche in questo frangente, le difficoltà inerenti al collocamento sui mercati dei primi titoli di Stato sammarinesi. Rating finanziario a livelli molto bassi, conti pubblici in rosso, economia in contrazione: tutte problematiche che si sono poi tradotte in tempi più lunghi del previsto e in un rischio emittente prezzato al 3,25%. Il primo obiettivo, quindi, è rendere sostenibile questo nuovo debito e il pagamento degli interessi corrispondenti. Per questo motivo, ci aspettiamo un cambio culturale importante nell’approcciarsi a qualsiasi intervento: si deve uscire dalla logica della spesa corrente – che se non verrà ottimizzata e revisionata al meglio continuerà ad essere improduttiva – per entrare in quella degli investimenti. E’ da questi interventi, infatti, che si possono e si devono generare sia risparmi, sia nuove entrate derivanti da un rilancio dell’economia, che è l’altro obiettivo principale. Inoltre, occorre agire con determinazione su tutti i fronti per recuperare risorse sottratte alla collettività dalle varie crisi bancarie e non solo delle banche: risorse che, fino ad oggi, sono state poste unicamente a carico dello Stato e quindi di tutti noi. Le riforme, quindi, unite agli interventi prioritari sul Bilancio dello Stato e sul sistema bancario, oltre all’accreditamento internazionale e in particolare con Italia e Unione Europea”, avverte ANIS, “devono guidare l’azione del Governo e di tutto il Paese, in un grande progetto di stabilità e rilancio del sistema economico di San Marino, finalmente nell’ottica della sostenibilità, che è la direzione intrapresa dai Paesi più evoluti: deve essere questo, in pratica, il nostro Recovery Plan!”

GATTI E BECCARI: “ORA LO SVILUPPO ECONOMICO”

Per Marco Gatti (Segretario di Stato per le Finanze), il risultato ottenuto non era affatto scontato e, comunque, è il frutto di un lavoro lungo un anno: “Siamo stati ripagati delle politiche messe in campo dal Governo su Cassa di Risparmio, della scelta di non ricercare l’obiettivo del prestito a qualunque costo ma di avere pazienza nell’attendere il momento migliore per piazzare il Bond e soprattutto alle condizioni che sarebbero state per noi sostenibili. Sicuramente ci ha aiutato in questo aver ricercato e ottenuto, nei mesi precedenti, un prestito ponte che da parte di alcuni è stato criticato, ma che invece è stato uno strumento utile attenzionato dagli investitori. La sommatoria di questi aspetti favorevoli ha permesso all’operazione un grandissimo successo e, posso affermare, al di sopra delle nostre più rosee aspettative. Si tratta di un traguardo importante perché da oggi la nostra piccola Repubblica ha la consapevolezza che può ricorrere in caso di bisogno al mercato internazionale per finanziarsi, perché siamo un paese apprezzato. Ora dobbiamo fare un altro lavoro importante che è quello di non sprecare queste risorse ma utilizzarle per sostenere i nostri operatori economici ma anche per generare nuove economie e rendere possibile i progetti di riforma strutturale che il Paese necessita da anni”. “Hanno risposto quasi 180 investitori istituzionali diversi”, spiega quindi il collega Luca Beccari (Segretario di Stato per gli Affari Esteri), “il bond verrà quindi polverizzato su un larghissimo numero di investitori, tutto ciò dimostra che vi è stato un apprezzamento generale e diffuso alla nostra economia da parte di tutto il mercato, questo conferma la capacità per la Repubblica di San Marino di proporsi su un piano internazionale fino a ieri mai esplorato. E’ stata un’occasione – prosegue Beccari – che ci ha fatto capire ancora di più quali sono le aree più importanti di intervento sulla nostra economia. Non è possibile sostenere lo sviluppo senza risorse provenienti dall’esterno, senza nuova finanza e ossigeno che abbassano il debito interno. Per operare riforme e interventi ci vuole stabilità finanziaria, non possiamo abbassare la guardia ma sicuramente oggi abbiamo ricevuto un segnale significativo”.

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