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San Marino: “Fattura elettronica operativa entro maggio”

da Redazione

L’obiettivo, come noto, è quello di rendere poi questo strumento obbligatorio dal 2022 per tutti gli operatori economici (ad esclusione di chi ha volumi al di sotto di una certa soglia).

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di Daniele Bartolucci

 

Il progetto per la fatturazione elettronica sammarinese è andato avanti ed è arrivato ormai alle battute finali, tanto che l’operatività – seppure su base volontaria – dovrebbe arrivare forse già ad aprile o maggio. L’obiettivo, come noto, è quello di rendere poi questo strumento obbligatorio dal 2022 per tutti gli operatori economici (ad esclusione di chi ha volumi al di sotto di una certa soglia) e anche per questo motivo, spiega la dott.ssa Ida Valli, “è importante che le aziende e i professionisti inizino quanto prima a ragionare in questa prospettiva, anche attivandosi con i propri fornitori informatici”. Proprio per questo la Segreteria di Stato per le Finanze ha organizzato venerdì scorso un incontro tecnico con le associazioni di categoria e gli operatori economici ad esse associati, per illustrare loro lo stato dell’arte, le procedure che si andranno a concretizzare, le innovazioni e le prospettive future che riguarderanno gli altri aspetti operativi delle imprese. “Il punto di partenza è però l’ambito in cui la fatturazione elettronica sarà operativa, perché è fondamentale comprendere quale sia il cosiddetto perimetro normativo, ovvero l’interscambio di beni tra Italia e San Marino”, ha spiegato infatti la dott.ssa Valli, coadiuvata dal dott. Giampaolo Giuliani per quanto riguarda l’illustrazione della nuova normativa e dall’ing. Eugenia Skvortsova per tutti gli aspetti tecnici e informatici. L’ambito è ovviamente quello della disciplina nazionale, la famosa Legge 21 dicembre del 1993 nr.134, che regola gli scambi commerciali tra i due Paesi da parte sammarinese, in base a reciproci accordi intercorsi tra San Marino e Italia (mentre da parte italiana è regolato dal Decreto Ministeriale del 24 dicembre 1993).

Il primo passaggio, quindi, è stato politico, dovendo San Marino concordare con l’Italia le necessarie modifiche: “L’occasione”, ha spiegato la dott.ssa Valli, “è stata anche quella di verificare tutte le dinamiche e le problematiche che quella normativa ha creato in quasi trent’anni, ricercando e costruendo quindi diverse soluzioni che andranno a beneficio delle imprese”. “Dalla nuova norma italiana”, ha spiegato quindi il dott. Giuliani, “è stato quindi mutuato il nuovo Decreto sammarinese, che è stato costruito per rapportarsi con il sistema italiano della fatturazione elettronica, limitatamente come detto all’ambito dell’interscambio dei beni tra i due Paesi, escludendo quindi i servizi che vengono prestati da operatori sammarinesi e altre casistiche particolari. Inoltre, non va dimenticato che la normativa italiana obbliga alla fatturazione elettronica tutti gli operatori economici con alcune specifiche esclusioni, come ad esempio il regime forfettario previsto per i piccoli imprenditori e i professionisti”. “Tutto questo non è stato un lavoro banale”, ha ricordato la dott.ssa Valli, “perché non va sottovalutato, ad esempio, il problema di far dialogare una modalità prettamente italiana come la fatturazione elettronica con un’amministrazione, quella sammarinese, che ha anche principi normativi e impositivi – la monofase, ndr – diversi”. Una volta definito il progetto e i passaggi formali con l’amministrazione finanziaria italiana, a San Marino si è quindi lavorato sulla normativa interna e sulla struttura informatica, che sono state già completate: “Restano ancora alcuni incontri tecnici per verificare che tutti funzioni al meglio”, ha quindi spiegato la dott.ssa Valli, “poi si procederà presumibilmente con uno scambio di note tra i due Paesi per l’entrata in vigore dei rispettivi Decreti, a cui seguirà un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrare, da cui decorreranno i 60 giorni previsti dalle norme italiane per l’operatività vera e propria”.

Parallelamente, “lavoriamo anche al passaggio successivo, ovvero a un ampliamento dei servizi digitali e alla semplificazione della prestazione di servizi verso l’Italia, per poi completare il progetto della fatturazione elettronica anche nel B2B interno, essendo il B2C già tracciabile con la certificazione elettronica dei ricavi”.

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