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IAM srl, gestione rifiuti: in agenda anche la scadenza della dichiarazione catastale

da Redazione

Mirkare Manzi: “Il mio suggerimento è quello di “non arrivare” sul filo del rasoio perché altrimenti si corre il rischio che tutte le pratiche si accumulino con la conseguenza che si arrivi poi in ritardo”.

Mirkare

 

di Mirkare Manzi

 

Anno nuovo, vecchie scadenze ma anche qualche importate novità all’orizzonte. Facciamo velocemente una rapida panoramica per vedere di cosa si tratta. Come è noto alle aziende che operano sul territorio, in agenda c’è anche la scadenza della dichiarazione catastale dei rifiuti prodotti nel 2020.

 

SI TORNA ALLA VECCHIA SCADENZA

 

Dopo la deroga dello scorso anno – la deadline era stata posticipata al 30 giugno 2020 con la relativa riapertura del portale per le registrazioni -, quest’anno dovrà essere presentata entro il 30 aprile.

 

NON ARRIVARE “AGLI SGOCCIOLI”

 

Il mio suggerimento è quello di “non arrivare” sul filo del rasoio – il tempo c’è, siamo a febbraio e la “finestra” del portale UOGA web per “far sapere” i quantitativi prodotti è già stata aperta – perché altrimenti si corre il rischio che tutte le pratiche si accumulino con la conseguenza che si arrivi poi in ritardo.

 

PERCHÉ È IMPORTATE LA DICHIARAZIONE

 

Si tratta, lo voglio ricordare, di una pratica importante già “attiva” e che è in grado di fornire un quadro completo e continuamente aggiornato dei rifiuti prodotti in territorio ed esportati. Un servizio quindi che analizza le tipologie di smaltimento o recupero, la natura del rifiuto e tutti i soggetti coinvolti nel processo.

 

I SOGGETTI CHE LA DEVONO PRESENTARE

 

Facciamo il punto sui soggetti che devono effettuare la dichiarazione: la normativa ci dice che riguarda tutte le aziende obbligate alla tenuta del registro di carico/scarico rifiuti, ovvero le aziende produttive che contano più di 20 dipendenti o che producono anche un solo rifiuto pericoloso indipendentemente dal numero dei dipendenti.

 

IL NOSTRO SERVIZIO PER LA GESTIONE

 

Da quest’anno noi di IAM abbiamo deciso di “mettere a pagamento” le dichiarazioni. Il motivo è subito spiegato: la complessità a livello normativo, a cui si devono aggiungere l’incrocio dei dati, il recupero dei documenti e il successivo invio. Un lavoro che richiede circa due ore di tempo. Ora: non spaventatevi, l’importo che richiediamo è simbolico, 50 euro, una cifra alla portata di tutti. Nel 2021 inoltre, questo per andare incontro alle imprese della Repubblica di San Marino, abbiamo introdotto in IAM un consulente interno, Sara Ghelfi, una professionista che affiancherà sia noi che le realtà economiche della Repubblica a sistemare il registro di carico e scarico, a verificare il modulo A per i rifiuti prodotti e quant’altro.

Un’altra novità che partirà quest’anno – entro sei mesi all’incirca – è un progetto molto interessante che andrà a premiare le aziende più virtuose del Monte Titano, quelle cioè che mettono in campo politiche e sensibilità in grado di diminuire la produzione di rifiuti: per loro ci sarà un abbattimento dei costi. Seguiteci quindi: staremo “sul pezzo”.

Anche per capire lo stato di salute delle imprese della Repubblica di San Marino: più alti sono i numeri, più lavorano.

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