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Commissione Sanità: copertura vaccinale di operatori sanitari e sociosanitari (SMNA)

da Redazione

SAN MARINO – La commissione Sanità odierna si conclude con l’approvazione di un ordine del giorno dei gruppi di maggioranza volto a individuare “una strategia che punti alla massima copertura vaccinale di operatori sanitari e sociosanitari”. L’odg ottiene 10 voti a favore e 2 contrari. Respinto invece l’Odg presentato da Miriam Farinelli di Rf -con 10 voti contrari, 1 favorevole e 3 astenuti- che chiedeva tra l’altro di “concordare con l’Italia alla luce del protocollo firmato date certe e numeri definiti su vaccini disponibili per San Marino”.

I lavori del pomeriggio partono dal riferimento del Segretario di Stato Roberto Ciavatta sulla “situazione vaccini” in cui di fatto mette sul tavolo l’impossibilità attuale di reperire vaccini approvati “Ema”, a fronte dei ritardi dell’approvvigionamento Pfizer all’Italia e dell’accordo sottoscritto con l’Italia stessa. “In questa fase, gli unici vaccini che è possibile reperire a livello globale sono quelli non approvati da Ema, né americani, né europei- manda a dire- Quelli li possiamo far venire già domani”. Ciavatta, visto le difficoltà nel reperire dosi da parte dell’Italia, mette la commissione di fronte a due possibilità: “Se vogliamo sbloccare la situazione- manda a dire- abbiamo una o due strade. Una è quella ufficiale in cui formalmente nessuno si può svincolare dagli acquisti della Commissione europea”. Mentre “qualsiasi altra strada compromette la tenuta di quel protocollo”, prosegue. “Ma sono disposto a percorrerla, dato il fatto che i ritardi sono inaccettabili”, incalza.

Di qui la proposta all’Aula: “Questo però significa che dobbiamo essere disponibili a ragionare di fare come altri Paesi in Europa- ci sono altri paesi in deroga ad Ema- perché se no, non saremo forse neanche in grado di approvvigionarci”. Nel corso del dibattito emerge più volte il nome del vaccino Sputnik: il Segretario spiega che la strada è stata aperta anche su quel fronte, “ma forse l’autorizzazione Ema potrebbe non arrivare mai”. E l’idea di smarcarsi dall’accordo con l’Italia e l’Ue anche prende sempre più corpo: “Forse dobbiamo dire ‘cari miei, non possiamo rimanere senza’ prendendoci qualche libertà, come abbiamo già fatto con la farmacia internazionale”. Sullo Sputnik inoltre sono già state consegnate relazioni al Comitato bioetica e al Cers- Comitato Etico per la Ricerca e la Sperimentazione- e all’autorità sanitaria del Titano,” ma non hanno valore di approvazione, non sono un’agenzia regolatoria internazionale”. La scelta di “permettere a livello volontario di poter utilizzare vaccini certificati da Cers , Autorithy e comitato bioetica- chiarisce infine Ciavatta- ritengo sia una scelta politica”. L’invito è quindi a una riflessione sul da farsi da parte dell’intero Parlamento, nel caso la situazione dell’approvvigionamento vaccini non trovi presto uno sblocco.

Di seguito un estratto del dibattito nella seduta del pomeriggio del 9 febbraio.

Comma 3. Riferimenti del Segretario di Stato per la Sanità:

a) Situazione vaccini e strategie per favorire l’estensione delle vaccinazioni

b) Linee di indirizzo del Piano Sanitario – Socio Sanitario a mente dell’articolo 4 della Legge n.165/2004

c) Recepimento delle Buone Pratiche Cliniche (GPC)

 

Roberto Ciavatta, Sds Sanità: “Le linee di indirizzo del piano sanitario e socio sanitario. Il piano è fermo dal 2017, l’ultima volta è stato approvato nel 2015, era un piano triennale. Da sei anni si è interrotta l’elaborazione del piano. E’ un documento importante che non può essere che prodromico all’atto organizzativo Iss, anch’esso fermo da moti anni, e di conseguenza al Fabbisogno. Questi indirizzi generali saranno portati nel prossimo Consiglio grande e generale, questa è una bozza, mi farò carico con l’ufficio di segreteria per pubblicarla in maniera riservata ed è un indirizzo generale prima della sua approvazione. Sulle strategie per favorire l’estensione delle vaccinazioni: mia volontà è di aprire un dibattito sull’opportunità, come richiesto dalla Consulta sanitaria, da team covid e autorità, di istituire l’obbligatorietà della vaccinazione per il corpo sanitario e socio sanitaria soprattutto nei reparti più esposti al contagio e a persone fragili. Credo questa commissione possa essere d’ausilio nel prendere decisioni su come comportarsi. La Segreteria ha preso contatto con le Regioni limitrofe per condurre una strategia comune visto il problema generale di carenza di adesione, non tanto per il corpo medico, ma degli operatori sanitari, ooss. Nelle Rsa la percentuale di operatori disponibili alla prevaccinazione si avvicina al 30%. Vaccini: la premessa è che siamo vincolati a protocolli sottoscritti con la Repubblica italiana per l’approvvigionamento di vaccini arrivati con bandi di appalto della Commissione Ue, unico ente appaltante per l’Europa. E la quantità di vaccini acquisita va in base al numero di cittadini. Non è vero che i piccoli Stati hanno altri canali di approvvigionamento. Sono in contatto con Andorra, che è entrato nel programma Covax facility Oms che inizierà la distribuzione di vaccini da fine di marzo. Ad oggi ha avuto vaccini resi disponibili dalla Spagna con cui ha scritto un protocollo identico a quello da noi sottoscritti con Italia, solo che Andorra ha avuto i vaccini, ma noi in base all’accordo sottoscritto avremmo dovuto ottenere circa 1.700 dosi vaccini utili per circa 800 persone, è quantità che incide anche per altri paesi. Per avere Pfizer, Moderna e Astrazeneca etc. gli unici canali sono quelli istituzionali Ue. Non è che il governo ha puntato tutto sull’Italia, da agosto c’era un lavoro e c’è stato un lavoro della Segreteria per la Sanità, insieme al Ministero italiano della Salute. Già si lavorava e in quella fase era emerso che al di fuori degli enti appaltanti ufficiali e internazionali non ci sarebbe stata nessuna possibilità di avere vaccini. E a fine agosto, ancora non c’era nessun vaccino. Esisteva solo lo Sputnik. All’epoca non cercare di entrare nel canale di approvvigionamento europeo significava dover entrare in rapporto con 50 case farmaceutiche, sapendo che buona parte di loro non sarebbe mai arrivata ad un vaccino e noi non abbiamo soldi per rincorrere tutti questi progetti promessi. La consapevolezza era anche per altri paesi europei che non volevano ritrovarsi nella stessa situazione di marzo con la ricorsa alle mascherine, per cui si è arrivati ad accordi Ue. Ad oggi dei 50-100 progetti di vaccini per il mondo, ne abbiamo solo 3, uno dei quali è al di sotto delle aspettative. C’è qualcuno che pensa che non abbiamo preso contatto e attivato corpo diplomatico e professionisti con le case produttrici? In questo momento siamo in una situazione di questo tipo: non ci sono Stati al mondo con sovra consegna di vaccini, nessuno ha sovrascorte, nessuno ha nuove dosi necessarie per il richiamo. In questa fase, gli unici vaccini che è possibile reperire a livello globale sono quelli non approvati da Ema, né americani, né europei. Quelli li possiamo far venire domani, dall’india ci mandavano 60 mila vaccini anche domani. Ogni proposta che arriva la mando a comitato bioetica, comitato di sperimentazione e all’authority. Ma mi dicono: sei matto? Non hanno superato la sperimentazione nemmeno in India. Dovendo sapere poi che qualsiasi canale apriamo al di fuori di Ema poi mettiamo in discussione quel protocollo con l’Italia. Ma se il parlamento mi dice ‘ok proviamo vaccini non Ema’, sono disponibili anche domani i vaccini, ma ci deve essere l’ok di tutti. Noi dobbiamo chiederci: siamo disponibili a usare altri canali e la farmacia internazionale, o come politica ci vogliamo attenere alla richiesta legittima dei sanitari, di attenerci ad Ema, e per farlo dobbiamo passare per i canali della Commissione Ue e quei canali lì li abbiamo già provati tutti, arrivando al protocollo e agli accordi tecnici di fornitura e da tre settimane sono fermi a Pzifer. Rispetto ai ritardo con gli accordi sottoscritti- che fa inalberare più il sottoscritto che altri- se ritenete questo sia il fallimento della Segreteria alla sanità, se ritenete non sia all’altezza, avete gli strumenti della mozione di sfiducia. Piuttosto che dirci cosa si poteva fare, quando nessuno ci pensava, se volete indicarmi quali sono le strade che avreste perseguito, sono disponibile a dirvi se l’ho fatto o meno”.

Miriam Farinelli, Rf: “Perchè si è arrivati a questo punto? Importante è vaccinarsi prima possibile per rompere la catena dei contagi. Chi non si è ammalato ha paura, il vaccino non risolve tutto, ma vuole dire avere meno possibilità di avere una malattia grave, più possibilità di ammalarsi senza complicanze, è quello che chiediamo per la nostra salute. Rf presenterà un Ordine del giorno che leggerò”.

Vladimiro Selva, Libera: “Credo che prima dell’approvazione Ema ci siano dei passaggi, una Segreteria che ha competenze può avere quindi la cognizione di quelli che possono essere vaccini che a breve possono aver completato la sperimentazione e avere una certificazione che oggi non ha. E’ evidente che se ci muoviamo solo su quelli attualmente autorizzati è una situazione di caos totale. Non credo possa essere una iniziativa tacciata dalla controparte italiana come in deroga ad un accordo se quell’accordo poi non viene rispettato. Se continuano a non darci vaccini, non credo si possa non giustificare la nostra azione. E’ vero che Pfizer in ottobre o novembre si era proposta in qualche maniera nella nostra realtà per fare contratti preliminari per una fornitura di vaccino?”.

Guerrino Zanotti, Libera: “La mia raccomandazione è di proseguire sulla strada del confronto sulle linee di indirizzo del piano sanitario, da cui discendono tutte le politiche di carattere organizzativo del futuro della sanità a San Marino. Su vaccini: sono state esplorate tutte le possibilità e ci siamo fatti sentire a livello europeo. Non lo metto in dubbio ma lei ci aveva detto molto tempo fa che sarebbe la partita campagna vaccinale entro fine gennaio. Che lei abbia fatto tutto quello che c’era da fare, ne prendiamo atto, ci crediamo, resta il fatto che c’è preoccupazione fortissima e difficoltà. Il 4 dicembre scorso chiedevamo a che punto era la campagna vaccinale, e se c’erano indicazioni sull’approvvigionamento, ora siamo al 9 febbraio e non solo non abbiamo iniziato la campagna vaccinale, è che non sappiamo proprio quando partirà”.

Marica Montemaggi, Libera: “Rinnovo l’auspicio del Segretario sul poter condividere un piano sanitario anche prima del Consiglio con le forze politiche. Lo stato di fatto dell’accordo con l’Italia: vorrei capire, sulla base di quell’accordo, quali sono le motivazioni dei ai ritardi? Non ci arrivano neanche a noi? Vorrei capire se c’è un dialogo nonostante gli avvicendamenti politici in Italia, ma noi dobbiamo andare avanti. E vorrei sapere se si possono intraprendere azioni per far sì che gli accordi siano rispettati. In questi giorni si vociferano accordi tra la Segreteria agli esteri con l’ambasciata russa, chiedo, anche per l’acquisto del vaccino Sputnik? Non è ancora stato approvato da Ema, ma si stanno facendo valutazioni e accordi? Potrebbe essere un’eventualità? Ci prepariamo e appena viene approvato potremo avere garanzia di un approvvigionamento?”

Emanuele Santi, Rete: “Il Piano sanitario che dovrà essere fatto da Iss sarà un documento fondamentale anche a fronte delle criticità manifestate, accolgo favorevolmente l’arrivo di questo atto. Il Segretario nel suo riferimento ha messo sul tavolo una questione che la commissione deve valutare: cominciare a ragionare seriamente di stabilire l’obbligatorietà per legge alla vaccinazione per personale medico e paramedico per chi è vicino a persone più deboli. A mio avviso, la percentuale di obiettori è alta per ooss e infermieri. Se vogliamo fare un ragionamento compiuto su questa opportunità, bisogna farlo”.

Maria Luisa Berti, Npr: “Non ci devono essere dubbi, né strumentalizzazioni sul fatto che si sia fatto tutto il necessario per reperire vaccini. Siamo disponibili come classe politica a sostenere una politica di approvvigionamento diversa, fuori dal circuito autorizzativo Ema? Su questo la politica deve esprimersi. Se ad oggi c’è uno stallo dovuto alla produzione mondiale di vaccini certificati Ema, strada alternative penso sia nostro dovere valutarle e avviare anche interlocuzioni con case produttive come quelle del vaccino sputnik con accordi preventivi di fornitura condizionati al fatto che la fornitura ufficiale non arrivi. La politica deve tentare tutte le strade”.

Miriam Farinelli, Rf: “Do lettura di un Odg. ‘La Commissione permanente Igiene e sanità dà mandato al congresso di Segretario di Stato di esplorare tutti i canali per l’approvvigionamento di vaccini disponibili autorizzati a livello europeo, concordare con l’Italia alla luce del protocollo firmato date certe e numeri definiti su vaccini disponibili per San Marino, prevedere la convocazione della 4^ commissione consiliare almeno due volte al mese fino a fine emergenza sanitaria in cui audire il comitato esecutivo Iss e team covid circa la gestione della pandemia covid 19 e gli sviluppi della campagna vaccinale”.

Gaetano Troina, Dml: “Concordo con la collega Berti, può essere opportuno stipulare accordi precontrattuali con questa casa per avere sorta di prelazione una volta avuto approvazione Ema. Si dovranno fare anche reclami per chi non rispetta accordi”.

Adele Tonnini, Rete: “Memorandum Italia è pronto, accordo logistico con Arcuri è pronto… mancano solo i vaccini. Si è fatto il possibile per trovare soluzione, il punto è che Pfizer non riesce a consegnare. Posso chiedere alla politica un po’ di collaborazione evitando strumentalizzazioni. Chiedete di far sentire nostra voce, ma avete capito che non è Italia che produce vaccini e che anche in Italia non arrivano vaccini come concordato? E’ anche per tutti questi motivi che segretario chiede a commissione come vogliamo procedere se vuole intraprendere strada vaccini non Ema. Farinelli con suo Odg parla di piccoli paesi senza che si sia ascoltato riferimento del Segretario. Noi abbiamo proposta di Odg: La Commissione permanente igiene e sanità (…) impegna il Congresso di Stato a individuare, tenendo conto delle adesioni pervenute nella campagna di preadesione, la strategia migliore per addivenire all’obiettivo di massima copertura vaccinale tra operatori sanitari, socio-sanitari, addetti e tutte le categorie ad alto rischio di contagio, individuando i requisiti e le misure specifiche per l’accesso a strutture sanitarie”.

 

REPLICA

 

Sds Ciavatta: “Chiedo formalmente di ritirare alcune parti dell’Odg di Farinelli, lei non può scrivere che ‘per precisa scelta del Segretario alla Sanità non ha esplorato altre strade per vaccini’ e che ‘alcuni paesi hanno comprato direttamente vaccini Pfizer’ perché è falso. E ancora poi siamo per Rf lo Stato con più decessi d’Europa… vada a vedere i dati dell’Emilia Romagna. Lei dice di non essere politica, ma si presta a giochi politici, a ipocrisia pura. E’ tutto il giorno, anzi sono mesi, che vi dico il contrario. Questo lo considero una vergogna di quello che non è più un partito politico. Poniamo il caso io voglia verificare la via per l’approvvigionamento Sputnik, che prevede l’ok alla somministrazione, se no siamo in fondo alla lista. Volete davvero che arrivino vaccini già usati in 20 paesi del mondo? Ma chi può dare data certa l’approvazione di sputnik da parte di Ema? Siamo davvero vicini oppure è un’arma con cui l’Europa dice a Pfizer ‘o ce lo date o prendiamo lo sputnik’? Perché potrebbe allora non arrivare mai. Diversamente, noi potremmo fare arrivare in pochi giorni sputnik in via ipotetica. Con il ministero italiano e l’Ue gli accordi sono stati raggiunti in meno di 12 ore, poi si è fermato tutto a causa di Pfizer. Probabilmente non siamo il primo interesse di Pfizer. Che date vi devo fornire? Non sono nelle condizioni per fornire date, ma solo di dirvi che tutte le strade per vaccini autorizzati Ema sono state percorse. Sulle voci sul fatto che Pfizer avrebbe proposto all’Iss una fornitura e noi detto di no: mi stupirei che Pfizer chiami uno Stato, quando tutto il mondo li cerca. Per quel che ne so, assolutamente no. Vaccino Sputnik: è usato già da 20 paesi e mi chiedo quale sia la differenza con i farmaci autorizzati dalla Turchia che noi oggi abbiamo in farmacia. Se vogliamo sbloccare la situazione abbiamo una o due strade. Una è quella ufficiale in cui formalmente nessuno si può svincolare dagli acquisti della Commissione europea. Qualsiasi altra strada compromette la tenuta di quel protocollo. Ma sono disposto a percorrerla, dato il fatto che i ritardi sono inaccettabili. Questo però significa che dobbiamo essere disponibili a ragionare di fare come altri Paesi in Europa- ci sono altri paesi in deroga ad Ema- perché se no, non saremo forse neanche in grado di approvvigionarci. Abbiamo creato già tanti danni con l’Italia, si continua a richiamarsi alla questione della lista C, etc, ma il gioco politico in cui ci siamo ritrovati non è connesso alle misure che abbiamo applicato. Non escludiamo ci sia un interesse politico, magari non sentito da altri paesi, ma magari lo è dall’Italia, ovvero il timore che un terzo approvvigionato dell’Italia possa finire prima dell’Italia. Ci potrebbe essere il timore di un intensificarsi delle critiche politiche nei confronti di un governo che deve impegnare l’approvvigionamento di un terzo che finisca il piano vaccinazioni prima di loro. Noi abbiamo percorso tutte le strade aperte per lo Sputnik ma forse l’autorizzazione Ema potrebbe non arrivare mai, forse dobbiamo dire ‘cari miei, non possiamo rimanere senza’ prendendoci qualche libertà, come abbiamo già fatto con la farmacia internazionale. Sullo Sputnik abbiamo già dato relazioni al Comitato bioetica e al Cers- Comitato Etico per la Ricerca e la Sperimentazione – e all’autority, ma non hanno valore di approvazione, non è un’agenzia regolatoria internazionale. La scelta di permettere a livello volontario di poter utilizzare vaccini certificati da Cers ,autority e comitato bioetica ritengo sia una scelta politica. Come quella di aver aperto la strada sulla farmacia internazionale”.

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