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Due docenti dell’Università di San Marino hanno curato un libro sui giovani

da Redazione

SAN MARINO – Due docenti dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino hanno curato un libro che affronta la situazione dei giovani in Italia, “costretti a rivedere al ribasso le proprie aspettative nel percorso dell’età adulta, imbrigliati in un sistema di garanzie sociali che tutela prevalentemente le generazioni più anziane”, caratterizzati da dati che a dicembre 2019 segnalavano un “tasso di disoccupazione giovanile” del “29 per cento, 15 punti in più rispetto al dato medio dell’Unione Europea”, e che vivono in un Paese “dove un terzo del totale della popolazione compresa tra i 16 e i 29 anni è considerata a rischio povertà o esclusione”, si legge nell’introduzione.

Il volume, dal titolo “Giovani e società in Italia tra XX e XXI secolo – costumi, demografia, genere, istruzione, movimenti migratori, politica”, è stato firmato da Laura Gobbi e Luca Gorgolini, attivi nell’Ateneo sammarinese rispettivamente nel dipartimento di Scienze Umane e in quello di Storia.

Edito da Il Mulino e attualmente disponibile, il libro mette a confronto i risultati di “ricerche condotte da studiosi appartenenti a diverse discipline”, dalla demografia alla pedagogia, dalla politologia alla sociologia, con l’obiettivo “di recuperare le tessere principali di un mosaico di conoscenze in grado di ricostruire i caratteri più evidenti che la condizione giovanile ha sperimentato durante gli ultimi decenni”, scrivono i due accademici nell’introduzione. “La complessa situazione che i giovani italiani devono fronteggiare in questo frangente della storia repubblicana – specificano ancora i docenti – non viene quindi analizzata facendo ricorso solo a quanto accaduto sul piano finanziario ed economico dopo il 2008, ma piuttosto sviluppando un approfondimento che nella ricostruzione dei molteplici processi in corso all’interno della società nazionale assuma una dimensione diacronica. Una ricostruzione dunque di più ampio respiro, capace di fare luce su alcune dinamiche proprie del caso italiano e di tenere insieme piani di analisi che molto spesso vengono tenuti distinti. Ne deriva un quadro di informazioni e interpretazioni” che consentono “di mettere maggiormente a fuoco un oggetto di studio” particolarmente “insidioso e sfuggente”.

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