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Chiara Raggi racconta la genesi del suo nuovo album, “La Natura e la Pazienza”

da Redazione

Uscito il 10 dicembre per l’etichetta “Musica di Seta”, contiene nove tracce che spaziano e abbracciano le sonorità classiche e il jazz.

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di Alessandro Carli

 

RIMINI – “Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito ed è nella crisi che emerge il meglio di ognuno”. Non si ha la certezza che la cantautrice riminese Chiara Raggi abbia letto questo frammento di Albert Einstein ma di certo, in qualche modo, lo ha fatto suo: nell’annus horribilis – il 2020 naturalmente – ha dapprima “lanciato” il progetto “Musica di Seta” (per capire di cosa si tratta, fatevi un giro sul sito https://www.musicadiseta.com, se siete pigri, in estrema sintesi è un brand dedicato alla musica d’autrice attraverso la creazione di una etichetta discografica, un magazine online e l’organizzazione di eventi) e poi, con la stessa etichetta, ha pubblicato l’album “La Natura e la Pazienza”, nove tracce uscite il 10 dicembre. La incontro il 24 gennaio, verso sera: siamo riusciti a incastrare il tempo e a trovare qualche ora da condividere. Non è mai tardi se si cerca di vedersi (e non ce ne voglia il Bianconiglio). È in partenza per Roma dove andrà a registrare “tre cose per la Rai”. Con ogni probabilità, anche se non lo dice apertamente, qualche intervista e poi verrà chiamata ad eseguire una manciata di pezzi del cd. “Questo mio quarto lavoro da studio – mi spiega – è stato accolto molto bene dagli addetti ai lavori”. Oltre a scrivere quasi tutti i pezzi, otto su nove, Chiara ha curato anche gli arrangiamenti e la produzione. “Il logo di ‘Musica di Seta’ è un viso di donna dentro a una moneta, qualcosa di prezioso quindi ma anche di controcorrente. I capelli sembrano onde del mare”. Non ascoltiamo “La Natura e la Pazienza”: mi incuriosisce parlare di quello che sta attorno e dentro. “La gestazione è stata lunga. Le tracce le ho scritte a Rimini in due mesi: stavo attraversando un flusso creativo. Lo considero l’album della rinascita. Non trovato l’etichetta giusta e quindi ne ho fondata una io: un’etichetta ‘trasparente’ che rispetti la musica, le persone, i contratti e l’ecosostenibilità”.

Un lavoro controcorrente, come un salmone. “Visto il periodo storico, non so se è stato un atto di coraggio o incoscienza. Io preferisco parlare di sopravvivenza: o rimani scioccato o tiri fuori l’energia che magari non pensavi di avere”. Mentre spiega la genesi, apre una parentesi e mi dice che nel cd c’è una citazione presa da Cesare Pavese (“L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante”) e che nell’album suona anche l’Orchestra da Camera di Rimini che suona e che il pezzo non suo, “Eterico Libero”, è stato scritto da Piero Simoncini. “Canzoni importanti che parlano di affetti, condivisione e di equilibri da mantenere e infrangere allo stesso tempo, rese ‘leggere’ dalla voce di Chiara che sembra accarezzarne le parole. Canzoni che spaziano dalla classica al jazz, suonate live e registrate in presa diretta per quanto riguarda il quartetto (voce/chitarra, piano, contrabbasso e batteria), e con un’orchestra di 15 elementi” si legge nella presentazione. Ma ovviamente il primo elemento che incontra gli occhi è la copertina. “Si tratta di un acquerello realizzato appositamente per questo album dal carnettista Carlo Lanzoni. Per la prima volta non compaio ‘in prima pagina’ – racconta ridendo -. Carlo ha ‘dipinto’ diverse vedute dei borghi della Valmarecchia e ascoltando l’album che creato questa composizione in cui appaiono molti elementi che si trovano nelle canzoni: il caffè, il tempo, l’armatura, i gabbiani, eccetera. Carlo ha aperto una finestra sul mondo mio e da quella finestra si vede il mare”. Poi le foto, all’interno del cofanetto ecosostenibile: il packaging dell’album difatti è stato realizzato interamente in carta riciclabile, biodegradabile, certificata e a zero emissioni grazie alla neutralizzazione della CO2 residua. “Gli scatti li ha fatti Tamara Casula, la fotografa ufficiale di Caparezza: il set scelto è stato quello del lago Albano Laziale”.

 

Cover ChiaraRaggi LaNaturaeLaPazienza

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