Home FixingFixing Addio all’ing. Luigi Pastore, storico consulente di INforma. “Più di un docente, un mentore”

Addio all’ing. Luigi Pastore, storico consulente di INforma. “Più di un docente, un mentore”

da Redazione

In una delle primissime lezioni che ebbi il piacere di ascoltare, interpellò i presenti su quali fossero le figure in azienda a cui non si potesse fare a meno: Scienziati? Ingegneri? Tecnici? Economisti? Contabili? Luigi spiazzò tutti: le imprese hanno bisogno di filosofi.

Luigi Pastore

 

di Roberto Parma

 

Quando penso all’ingegner Luigi Pastore ho l’immagine nitida di come lo vidi la prima volta in aula, elegante, in doppio petto e con addosso qualche accessorio un po’ stravagante, intento con il suo eloquio a catturare l’attenzione dei discenti con qualche ingegnosa provocazione.

In una delle primissime lezioni che ebbi il piacere di ascoltare, interpellò i presenti su quali fossero le figure in azienda a cui non si potesse fare a meno: Scienziati? Ingegneri? Tecnici? Economisti? Contabili?

Luigi spiazzò tutti: le imprese hanno bisogno di filosofi.

E poi replicò: non mi riferisco certo a quelle persone con la testa fra le nuvole ma a quelle donne e quegli uomini che ogni giorno si (pre)occupano di pensare.

Sono tante le parole, le immagini, gli aneddoti che riaffiorano alla mente, come per esempio quando, particolarmente negli ultimi anni, non perdeva occasione per ricordarmi, con il sorriso sulle labbra e quasi come se fosse un mantra, di non dimenticare che ogni giorno facciamo semplicemente tre cose: scambiano informazioni; gestiamo relazioni e proviamo a risolvere problemi. Era piacevole ascoltarlo, ho imparato tanto da lui e tanti dei suoi insegnamenti sono stati utili per comprendere cosa mi stava succedendo.

Grazie a Luigi ho capito che nel lavoro di un professionista occorre saper aspettare, avere pazienza, ma allo stesso tempo è anche decisivo farsi trovare pronti.

Al telefono ci sentivamo regolarmente, lo chiamavo per un consiglio o solamente per fare due chiacchiere.

Era sempre disponibile e con lui si parlava davvero di tutto, la sua cultura spaziava su diverse discipline, aveva sempre un punto di vista o un commento per niente banali da offrirmi.

L’ultima volta era ormai autunno inoltrato, poche parole sulla sua condizione di salute, ma rassicuranti, sembrava tranquillo e fiducioso. In quell’occasione abbiamo riflettuto sulla situazione che le piccole e medie imprese stavano attraversando e come sarebbe cambiata con la fine dell’emergenza Covid-19 e soprattutto con quale accelerazione o velocità tutto ciò sarebbe avvenuto.

Con Luigi d’altronde non si poteva sprecare tempo rimuginando sul passato cercando qualche presunto colpevole; ci si interrogava sul futuro, si fissavano degli obiettivi e si facevano dei progetti, per il resto non c’era proprio spazio.

Lo scorso 12 dicembre Luigi però ci ha lasciati in seguito alle complicazioni di una subdola malattia con la quale stava lottando.

Io ho appreso la notizia dall’amico Marco, con cui ho cercato consolazione e che subito mi ha confortato anticipandomi che fra qualche mese sarà pubblicato il saggio sulla leadership a cui Luigi stava lavorando da tempo.

Non vedo l’ora di leggerlo, sarà per me, e sicuramente per tutte le persone che l’hanno conosciuto e apprezzato, come avere ancora un’ultima occasione per trascorre un po’ di prezioso tempo con lui.

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