Home FixingFixing San Marino Rtv pronta a competere sul canale DTT in Italia

San Marino Rtv pronta a competere sul canale DTT in Italia

da Daniele Bartolucci

Carlo Romeo: “Trattativa a buon punto, l’alternativa è molto rischiosa”. Tanti i risultati raggiunti, ma anche criticità da superare: in primis la sede.

di Daniele Bartolucci

San Marino Rtv non è solo la concessionaria pubblica del servizio radiotelevisivo della Repubblica di San Marino, bensì una grande realtà industriale che produce contenuti per il mercato interno così come quello internazionale. Ed è proprio questa prospettiva, diventata sempre strutturata nel corso degli ultimi anni, che pone l’azienda – e per certi versi anche il Paese stesso – di fronte ad un bivio, proprio a trent’anni dalla costituzione, avvenuta nell’agosto del 1991, della società al 50% tra ERAS (Ente per la radiodiffusione sammarinese) e RAI: “Nel 2021, infatti sarà rivoluzionato in Europa il sistema delle frequenze televisive” spiega il Direttore Generale Carlo Romeo. “Il futuro della nostra azienda, di fatto, dipenderà da questa trattativa”. Nel frattempo, però, non si poteva restare in attesa: forti anche della scelta (particolare non certo irrilevante, ndr) dello stesso Direttore Generale di trasferirsi a San Marino, ci si è preparati al meglio: riorganizzando la redazione e gli altri reparti; costruendo nuove e importanti relazioni con l’Italia e con Roma in particolare; attivando collaborazioni di alto profilo come quelle, ad esempio, con Pippo Baudo, Maurizio Costanzo, Alan Friedman e Paolo Mieli; stimolando la politica sia alla ricerca di una nuova e idonea sede su cui anche la Rsa aziendale si sta battendo da tempo, sia nel portare a termine l’annosa trattativa sulle frequenze e il possibile, quanto auspicato, canale DTT sul territorio nazionale italiano. Dopo quasi un decennio al timone della nave – per usare il linguaggio nautico, stante la sua grande passione – Carlo Romeo è pronto a portare San Marino Rtv verso nuovi lidi e, letteralmente, navigare anche in mari sempre più grandi.

Siamo dunque arrivati al bivio che lei aveva già prospettato nel Piano Industriale 2019-2021: quali sono le sue aspettative?

“Avevo posto al CdA nel Piano Industriale (ormai è il mio terzo Piano Industriale) tre punti determinanti: la trattativa sulle frequenze tv con il Governo italiano, la nuova sede e la ristrutturazione del commerciale. Per quest’ultimo punto, abbiamo commissionato a una delle migliori società di cacciatori di teste, segnalataci da RAI, l’identificazione di un commerciale che avesse esperienza e voglia di mettersi in gioco. Dopo decine di selezioni abbiamo contrattualizzato a ottobre Maurizio Clemente che ha un curriculum molto significativo. Per la nuova sede, il Governo, il Segretario Lonfernini e il Segretario Canti hanno istituito una commissione che in breve tempo dovrà proporre delle soluzioni. Ne farà parte anche un ingegnere RAI esperto del settore. E’ un problema urgente sotto molti punti di vista. La trattativa sulle frequenze sembra ormai giunta alla sua conclusione e secondo il Sottosegretario Scalfarotto, che ha la responsabilità della parte italiana per le trattative, manca ormai poco alla definizione. Deve essere riadeguato il contributo italiano fermo dal 1991 e la possibilità di trasmettere su tutta la penisola italiana, come dall’inizio era stato progettato dallo stesso Sergio Zavoli, primo presidente di Rtv”.

Facciamo un passo indietro, visto che questo che si sta completando è il suo secondo Piano Industriale: quanto è cresciuta e in quali settori ha investito di più San Marino Rtv durante il suo mandato?

“In quasi nove anni – questo è il nono panettone che ho mangiato in sede, questa settimana – abbiamo lavorato molto sulla radio, ristrutturando spazi e tecnologie che erano obsolete, sul palinsesto che è determinante perché la tv la si guarda tutto il giorno e tutto il giorno deve offrire qualità, sul tg formando nuove generazioni, sul web, sulla stessa rete di trasmissione. Abbiamo lavorato parecchio. Sono molto contento che tutti i personaggi televisivi che hanno accettato di lavorare con noi, hanno avuto riscontri molto positivi. Personaggi come Baudo o Alan Friedman o Lucio Caracciolo sono professionisti che lavorano solo al top. Persone come Paolo Mieli lo hanno detto chiaramente e pubblicamente che come lavorano da noi è raro che capiti, per la professionalità e l’impegno del nostro personale”.

Oltre alla partita delle frequenze, ci sono altre criticità: la più evidente è la sede. A che punto è la ricerca di un nuovo immobile?

“Speriamo che la commissione riesca a produrre una quadro di soluzioni rapido e efficace. Il Kursaal non è una struttura adeguata per un insediamento industriale multimediale”.

L’altro aspetto sempre critico per chi si occupa di informazione è quello economico e commerciale: quali sono le prospettive per l’anno che si sta chiudendo?

“Non belle. Dopo il 2012 abbiamo cominciato un risanamento che ha riportato in tre anni in attivo l’azienda dopo un bruttissimo periodo. Il 2019 non lo abbiamo chiuso per una serie di ragioni (l’unico NPL che per correttezza aziendale abbiamo dovuto mettere a bilancio, una crisi pubblicitaria dovuta a diversi e altri fattori) ma, dati alla mano, sapevamo che nel 2020 avremmo recuperato. Il Covid a marzo, anche a noi come a tutte le altre aziende del settore, ha creato una assenza di ricavi pesante. Poteva andare peggio – e molto peggio è andata a molte tv nazionali e non – ma la botta la abbiamo risentita. Se arriverà il canale Rtv su tutta la penisola italiana è evidente che anche la pubblicità riprenderà quota rapidamente. L’alternativa sarebbe molto rischiosa”.

E se lo scenario dovesse essere quello auspicato, potrebbe migliorare anche la raccolta pubblicitaria?

“Certo. E’ come dicevo. Certo anche i costi aumenteranno ma siamo bravi a contenere le spese. In quattro anni le abbiamo ridotte circa del 20%”.

Il Direttore Generale Carlo Romeo

Allo stesso modo, però, aumenterà anche la visibilità dei vostri contenuti e con essi quella di tutta San Marino. Domanda provocatoria: siamo pronti a presentarci all’esterno?

“Secondo me sì. Per quel che riguarda il nostro palinsesto già due anni fa, circa venti esperti hanno quotato il nostro palinsesto un ottimo palinsesto per una copertura peninsulare e abbiamo solo migliorato in questi due anni, nonostante la crisi. Sarà molto utile anche per San Marino la cui immagine è confusa e offuscata in Italia, poter entrare direttamente nelle case degli italiani sul DTT e non sul satellite. Serve come sempre coraggio e voglia di crescere. Sono entrambi ingredienti che peraltro non è possibile non avere di questi tempi. Mi piacerebbe lasciare a Rtv – quando sarà sarà – una buona rotta, un buon equipaggio e un buon metodo di navigazione – per restare nella metafora marinaresca – con cui si possano affrontare le calme e le burrasche di chi va per mare”.

LA REDAZIONE

Sappiamo tutti benissimo i tempi che stiamo vivendo e per senso di responsabilità abbiamo lasciato le parole “emergenza” o “sopravvivenza” a chi di usarle avrebbe avuto più diritto di noi. Gli eventi hanno solo contribuito a rafforzare l’idea che una San Marino Rtv forte convenga a tutti. Al di là dei sentimentalismi, di come la si pensi, dei luoghi comuni o delle legittime preoccupazioni di chi ci lavora. Il virus ha cambiato la nostra vita e nel pieno rispetto di chi lo ha visto da vicino, siamo convinti abbia riportato la palla al centro. E il servizio che tutti i colleghi di tutti i settori hanno fornito al Paese durante questa fase, credo abbia riavvicinato i sammarinesi alla loro tv. Non c’è bisogno di una pandemia per perorare la causa di una informazione corretta, ma spesso abbiamo avuto la sensazione di essere l’ultima barriera tra il panico e la ragione, la disperazione e la speranza. E ci sarebbe piaciuto fornire ai sammarinesi gli strumenti per difendersi dagli attacchi spesso strumentali dei media italiani che si sono divertiti a fabbricare notizie più o meno fake su movida e aperture. Avremmo voluto dare voce al Paese e siamo convinti che anche gli ultimi scetticismi sulla necessità di un canale che trasmetta il segnale della Rtv sull’intera penisola italiana siano da considerarsi superati dai fatti. I problemi di San Marino non nascono in città per fermarsi a Dogana, così come le risorse e la storia di una “…tv che costa e non si vede” ha fatto il suo tempo. Siamo convinti di poter essere utili, strategici. Siamo sicuri di poterci giocare la partita, di poter abitare a pieno titolo il nostro sogno. Portare San Marino in Italia e l’Italia a San Marino vuol dire anche frequentare un mercato pubblicitario differente, poter archiviare quella leggenda di assistenzialismo che non era proprio così, ma che per troppi anni in troppi hanno raccontato malissimo.

Roberto Chiesa, Fiduciario di Redazione San Marino RTV

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento