Home FixingFixing San Marino, la Cassa Rurale spegne cento candeline

San Marino, la Cassa Rurale spegne cento candeline

da Redazione

Il Presidente di Ente Cassa di Faetano, Giuseppe Guidi, ripercorre la storia della “nuova” BSM. Per Natale verrà inviato un volume con un saggio a cura di Suzzi Valli.

Il Presidente di ECF Giuseppe Guidi

di Alessandro Carli

In attesa del libro integrale, che verrà pubblicato in primavera, già prima di Natale un “estratto” di 60 pagine che “raccontano” i 100 anni di Banca di San Marino verrà donato ai soci. “Lo slittamento è dovuto alla pandemia da Covid-19 ma stiamo lavorando sodo per completare la ricostruzione della nostra storia, che per noi rappresenta un vero e proprio patrimonio da valorizzare e condividere con tutti” spiega Giuseppe Guidi, dal 2019 Presidente di Ente Cassa di Faetano ma che negli anni Settanta è stato nel Consiglio di Amministrazione della ‘vecchia’ Cassa Rurale e dal 2011 al 2014 ha ‘guidato’ BSM. Attenzione massima anche su Banca di San Marino: “La governance in carica di BSM – aggiunge Guidi – sta lavorando assiduamente sul core business della banca e ha molte idee innovative. Tra queste, alcune che dovrebbero far crescere il patrimonio dell’istituto e migliorare la fase degli indici in modo da raggiungere la redditività dell’impresa in tempi brevi. La governance dispone di professionalità diffuse con esperienze che spaziano dal mondo bancario e finanziario a quello dell’imprenditoria”.

Presidente Guidi, un secolo di storia.

“È una grande emozione e motivo di profondo orgoglio poter partecipare a una tappa così importante. La celebrazione di questo anniversario è uno dei temi che quest’anno ci ha maggiormente occupato, in un costante lavoro di confronto con Banca di San Marino. La pandemia però ci ha fatto posticipare molti progetti. Anche quello del libro, che contiene anche parti inedite e una corposa sezione fotografica. La pubblicazione era stata programmata per il 20 dicembre, il giorno della ‘nascita’ dell’istituto, ma come detto verrà ‘lanciata’ in primavera. Il 2020 però ha avuto anche aspetti positivi: la crescita del numero dei soci, che attualmente sono 483. È anche per loro che a Natale organizzeremo un’iniziativa ‘ridotta’ per una prima celebrazione del centenario: a tutti verrà inviato un volumetto che contiene un saggio scritto dal nostro socio, Pietro Suzzi Valli sulla nascita della Cassa Rurale. Ai soci poi verrà donata una spilla ideata e progettata dal Maestro Arnaldo Pomodoro, insieme ad una cartolina con annullo postale dedicato e una poesia scritta da Checco Guidi apposta per noi! Con questo piccolo dono vogliamo raggiungere al meglio anche i nuovi Soci che, a causa dell’emergenza sanitaria, non abbiamo ancora potuto incontrare”.

Ci può anticipare parte del contenuto del libro?

“Il libro racconta quello che è successo ai margini della Repubblica nel 1920 quando Don Eugenio Fabbri e alcuni parrocchiani, prendendo spunto dal movimento cooperativo cattolico italiano iniziato nel 1883, decisero di aprire una società cooperativa in nome collettivo, la Cassa Rurale di Prestiti di Faetano. L’atto ufficiale di costituzione viene redatto nella casa parrocchiale, di fronte al notaio Giuliano Gozi. Il primo Presidente fu Paolo Moroni, i Consiglieri invece Marino Mularoni, Antonio Vannucci, Marino Simbeni, Gelasio Grossi, Pio Nicolini e Marino Bucci. Primo segretario fu Giuseppe Gennari. Va ricordato che a quei tempi l’agricoltura e l’artigianato rappresentavano circa il 90% dell’economia sammarinese. La comunità del Castello aveva difficoltà nell’accesso al credito e così si pensò di creare uno strumento che potesse essere d’aiuto ai lavoratori e alle famiglie per migliorare le loro condizioni di vita e affrontare i costi quotidiani, come ad esempio quelli legati alla salute. L’Istituto per la Sicurezza Sociale non era ancora nato dato che la sua apertura è avvenuta alla metà degli anni Cinquanta. Vista oggi, un’impresa come quella ha dentro qualcosa di eroico che ci riempie di ammirazione”.

Qual è il percorso della Cassa Rurale?

“I bilanci della Cassa Rurale sono stati modesti sino agli anni Sessanta perché ha assolto alla sua mission ovvero quella di far sì che soci e clienti potessero affrontare meglio la vita quotidiana. Poi con la ripresa economica della Repubblica, avvenuta tra le fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, si è assistito a un trend di crescita importante che, tra alti e bassi fisiologici, è arrivato sino alla seconda metà del Duemila. Prima del 2008 la banca (trasformatasi nel 2001 in Banca di San Marino Spa ed Ente della Cassa di Faetano che ne detiene la proprietà, ndr) ha fatto utili importanti, tant’è che la raccolta diretta e indiretta in quegli anni era arrivata ad oltre 2,5 milioni di euro. Oggi non è più così; la bolla immobiliare derivata dal default dei subprime ha avuto conseguenze negative su tutta la finanza e ha creato grandi difficoltà a tutti gli istituti di credito. San Marino sta superando la crisi con le proprie forze, senza cioè l’ombrello della Banca Centrale Europea o di altre importanti istituzioni. La crisi ha portato in negativo anche il bilancio di Ente Cassa di Faetano che ha dovuto ridimensionare i propri interventi destinati ai comparti sociali ed economici della Repubblica”.

Sullo sfondo, le celebrazioni del centenario.

“Teniamo molto a questo evento perché per noi deve essere il compleanno della ripresa. Lo dobbiamo ai Soci Fondatori. Lo dobbiamo alle famiglie, alle imprese e a tutti gli attori del sociale del Monte Titano. Lo dobbiamo agli operatori economici – anche del circondario – che hanno apprezzato il lavoro del nostro istituto. Vorremmo poter dire a tutte le persone che ogni giorno incontriamo – e ci chiedono dello stato di salute della banca – che siamo fiduciosi nel rilancio e che lo stiamo perseguendo con tutte le nostre forze, con grandi sacrifici e grande voglia di cambiamento. Già il 2021 potrebbe essere l’anno in cui superare la notte buia. Esprimo, anche a nome del Consiglio di Amministrazione, un sentito grazie a tutti colori che ci sono stati vicini, che hanno operato con noi e che continueranno a farlo, come pure a chi non ci ha risparmiato critiche: dalle critiche nascono riflessioni per il cambiamento. Approfitto dell’occasione per rivolgere a quanti ci stanno leggendo i più sinceri auguri di un buon Natale all’insegna dell’amicizia, della concordia e della fratellanza, auspicando un 2021 di rinascita per il nostro paese e la nostra comunità”.

Fronte Cop Centenario Suzzi Valli

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