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San Marino, Finanziaria 2021: il debito è l’unico protagonista

da Redazione

Tra collocamento titoli, prestito ponte e (probabili) mancati trasferimenti, la Legge di Bilancio è approdata in seconda lettura in Aula senza grandi novità.

sala consiglio grande e generale

 

di Daniele Bartolucci

 

La finanziaria 2021 è ormai fatta, manca solo il via libera finale del Consiglio Grande e Generale (al momento in cui scriviamo, è appena iniziato il dibattito).

 

ANIS: “PREOCCUPA LA SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO”

 

Il dato che emerge e che sta occupando il dibattito politico è riferito, anche questa volta, all’indebitamento dello Stato, che ha raggiunto ormai livelli altissimi e su cui, almeno al momento, non è ancora stato chiarita l’effettiva dinamica di “entrata”: il prestito ponte di 150 milioni garantito da una società americana, infatti, sarà spiegato solo in corso d’opera. Così come, del resto, anche il collocamento dei titoli di debito pubblico per 300 milioni di euro sui mercati internazionali (300 dei 500 massimi previsti a inizio anno nell’assestamento di Bilancio, ndr) è stato sempre tenuto abbastanza riservato, salvo che, ancora non si è completato e verrà effettuato solo nel 2021. In ogni caso, “la preoccupazione maggiore”, hanno spiegato i responsabili di ANIS durante l’incontro con il Governo, lunedì scorso (il giorno prima dell’inizio del Consiglio Grande e Generale, ndr), “riguarda non solo l’ammontare complessivo, ma gli interventi per garantire la sostenibilità di questo debito. Non ci sono infatti importanti interventi sulla spesa corrente, né sono pronte le grandi riforme che avrebbero dovuto accompagnare questa finanziaria”.

La preoccupazione degli Industriali, che comunque hanno presentato le loro proposte al Governo e attendono riscontri se non nella Legge di Bilancio, nei futuri interventi legislativi, sono poi state ridiscusse all’interno del Consiglio Direttivo di martedì sera e saranno, di fatto, protagoniste anche dell’Assemblea ANIS che si svolgerà – in modalità videoconferenza – lunedì 21 dicembre.

 

IN ASSEMBLEA I NUOVI DATI DELL’OSSERVATORIO ANIS

 

All’ordine del giorno dell’Assemblea del 21 dicembre, oltre agli obblighi formali, è prevista anche la presentazione delle nuove analisi condotte dall’Osservatorio ANIS sull’impatto del Covid-19 sulle aziende associate. Si tratta dell’aggiornamento dell’analisi presentata a inizio luglio e che prendeva a riferimento, unitamente ai dati già a disposizione di ANIS relativi ai bilanci 2018, elaborati e presentati nell’Osservatorio 2019, anche il questionario somministrato alle aziende associate durante il periodo di lockdown con cui è stata effettuata una analisi degli andamenti nei periodi 2019 e 2020. Lo Studio Selva di Riccione, che cura fin dall’inizio l’Osservatorio ANIS, ha infatti proposto un secondo questionario sul secondo semestre (il III trimestre come dati effettivi, il IV trimestre ovviamente come previsioni) e elaborato sulla base di questo l’andamento delle imprese, per evidenziarne il trend e soprattutto la tenuta in termini di fatturati, investimenti, occupazione e liquidità. Anche da queste analisi, l’azione dell’Associazione potrà diventare ancora più determinata.

 

“ESIGENZE DI LIQUIDITÀ”: LE SCELTE DEL GOVERNO

 

“E’ chiaro che il bilancio ha esigenze di liquidità che vanno affrontate e, se non lo si fa, le difficoltà arrivano al pettine”. Anche Marco Gatti, Segretario alle Finanze, ha puntato fin da subito il debito pubblico come tema principale di discussione aprendo i lavori del Consiglio Grande sulla Legge di Bilancio. “La necessità rilevante è quindi gestione di liquidità e soprattutto di un debito che si è stratificato nel tempo e che a seguito di scelte si è rafforzato. Ma nessuno”, ha ribadito, “prima di questo governo ha scelto di affrontarlo di petto. Questo governo ha fatto due scelte rilevanti: la prima è il ricorso al mercato, nelle forme proprie di un prestito e finanziamento internazionale fatto dagli Stati. La prima scelta è stata quella di posizionarsi in un mercato di capitali completamente nuovo consapevoli delle difficoltà, la Repubblica non ha norme adeguate e servono aggiornamenti normativi proposti in decreto legge in sede di ratifica e altri dovranno essere fatti in un apposito progetto di legge. La seconda è quella di dare soluzioni alle problematiche per Cassa di Risparmio in particolare, con l’intervento sul 5 Ter”, “attraverso la disposizione che dà mandato di emettere titoli di Stato da destinare a Cassa di risparmio e che faranno sì che Cassa nel 2021 andrà in utile e sarà un vantaggio prima di tutto per l’istituto e anche per lo Stato. E’ vero, ci sarà un peso sugli interessi in conto economico, si ma non dovrà più fare conto di perdite strutturali che si sarebbero accumulate con il 5 Ter”. “Sono due scelte fondamentali fatte da questo governo, non è rimandabile una soluzione per la ristrutturazione del debito e per la necessità di liquidità dello Stato. Continuare a dire che possiamo risolverla con risorse interne ci ha portato alla situazione di oggi dove le risorse interne sono in esaurimento. Se pensiamo di far fronte nei prossimi mesi alle necessità ricorrendo alle risorse rimaste è la fine del nostro sistema bancario finanziario e conseguentemente della Repubblica di San Marino. Quindi ci siamo approcciati ai mercati finanziari internazionali”.

 

IL PRESTITO PONTE


Il prestito ponte, garantito da una società americana, continua a far discutere e il Segretario alle Finanze Marco Gatti, in Consiglio Grande e Generale, ha spiegato che “stiamo parlando di un gruppo che possiamo definire internazionale, presente in 70 paesi del mondo che ha 150 anni di storia e oltre 160 mila dipendenti e fatturato di 115 miliardi di dollari annuale e un reddito operativo di oltre 3 miliardi di dollari. E’ un gruppo familiare e qualcuno ha parlato persino di riciclaggio di Stato. Noi diciamo che vogliamo incentivare gli investitori esterni e a una struttura di queste dimensioni si dice ciò, perché nasce nel Delaware? Va bene tutto, ma prima di dare fiato alla voce bisognerebbe collegare qualcosa di più, per capire di chi stiamo parlando. Forse il riciclaggio di Stato ci stava quando la vecchia Bcsm decideva di aprire un contro al tale Ali Turki per fagli comprare una banca. Se mettiamo in dubbio soggetti di questa portata, vuole dire davvero che noi dobbiamo rimanere da soli perché non siamo in grado di rapportarci con nessun tipo di investitore. Non si può parlare di sviluppo del Paese quando per ragioni politiche non si può prendere in considerazione chi è il soggetto che si interfaccia”.

 

 

COLLOCAMENTO E “PRESTITO PONTE”

 

“A seconda di come la pandemia influenzerà l’economia 2021”, avverte quindi Gatti, “influenzerà sul presente bilancio. Ci auguriamo l’emergenza sanitaria vada verso il suo esaurimento, ormai sono iniziate le vaccinazioni e presto arriveranno anche da noi e l’effetto deleterio sull’economia andrà a scemare nel mondo e consentirà alle economie di tutti i paesi di potersi riprendere.

Infine, la riproposizione dell’articolo 3 riguarda i finanziamenti internazionali, il governo rimane convinto e determinato nel portare avanti il collocamento sui mercati dei titoli di Stato. E’ il modo migliore per uno Stato di potersi finanziarie quindi è stato riproposto. Con questo introito che deriverà dalla collocazione dei titoli sul mercato e si proseguirà, come da programma, in variazione di bilancio 2021 a una riduzione del debito interno e anche al ritiro del prestito ponte in corso di definizione. Il contratto è stato stipulato, il soggetto in sede di commissione non è stato ‘tenuto’ e doveva essere riservato, e ha tardato di qualche giorno perché si è dovuto dare spiegazione da parte del governo. Comunque la procedura si è conclusa, si è prossimi alla firma e nei prossimi giorni avremo le disponibilità del prestito ponte”.

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