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Consiglio Grande e Generale, martedì 22 dicembre (mattina): il report di SMNA

da Redazione

SAN MARINO – In mattinata riparte l’esame dei 74 articoli del Pdl Bilancio previsionale 2021 dall’emendamento presentato da Libera aggiuntivo dell’Art.52 sexties “Area disabilità”. L’emendamento, che propone la creazione di un’Area all’interno del Dipartimento sanitario volta a coordinare i Servizi inerenti la disabilità, viene respinto. Segue una serie di emendamenti per il sostegno alle attività economiche nel 2021, per il protrarsi della crisi economica derivata dall’emergenza sanitaria.

I primi due sono presentati da Libera e vengono entrambi respinti: l’emendamento aggiuntivo dell’Art.52 septies “Prolungamento dei termini per il sostegno alla liquidità degli operatori economici” per estendere al 31 dicembre 2021 la garanzia pubblica ai finanziamenti a operatori economici visto il protrarsi dell’emergenza sanitaria e i suoi effetti sull’economia, e l’emendamento aggiuntivo dell’Art.52 octies “Ristori alle imprese”. Sugli emendamenti di Libera:

Matteo Ciacci, Libera: Entrambi gli emendamento riguardano aiuti ad attività economiche che in periodo post covid sono stati supportati in maniera minimale, se non attraverso lo slittamento di pagamenti o rateizzazioni… crediamo non sia più rinviabile un ragionamento concreto sul loro supporto, in particolare alcuni comparti- commercio al dettaglio e turismo- hanno avuto perdita del fatturato importante, riteniamo sia necessario intervenire velocemente. Sui ristori: Invitiamo ancora una volta a riflessione, si parla infatti per lo più di rateizzazioni, agevolazioni ..è anche un intervento economico non così impattante per il bilancio dello Stato, ma rilevante per le piccole attività economiche.

Sds alla Finanze Marco Gatti: Alcune cose qui inserite sono già state accolte come la rateizzazione della monofase per cartelle esattoriale, era un emendamento (Mis) accolto che dava la possibilità di estendere i provvedimenti al 2021. Per le esposizioni pubblicitarie e altre imposte che scadono a marzo sarà possibile fare delle verifiche sul 2021. Purtroppo i soldi li dobbiamo prendere a prestito e poi rimborsare, dobbiamo allineare entrate e uscite, certo sostenendo le attività in crisi. Occorre allora prevedere non misure per tutti, ma misure mirate. Direi quindi di intervenire successivamente con interventi mirati, stiamo monitorando l’andamento dei settori per agire in queste modalità.

Marica Montemaggi, Libera: Il fatto che si stia monitorando la situazione per fare valutazioni a marzo mi sembra un po’ tardivo. Mi sembra un po’ superficiale la visione ‘capiremo sulla base dell’impatto’, mi piacerebbe invece aver già avuto numeri a disposizione per farci un’idea …come si è cercata liquidità per pagare la spesa corrente pubblica, doveva essere responsabilità del governo trovare la liquidità necessaria per chi poi la macchina pubblica la mette in moto, ovvero tutti gli operatori economici.

 

Altro emendamento su questa tematica, su cui si è aperto lo scontro in Aula, è quello presentato dal Governo, aggiuntivo dell’Art.55 bis “Misure straordinarie di contenimento e gestione della pandemia da Covid -19”. L’emendamento prevede, “in considerazione della persistenza della pandemia da Covid – 19 e gli incerti riflessi che la stessa può avere nei prossimi mesi sul sistema economico” di dare facoltà al Congresso di Stato, “sulla base delle esigenze e necessità che possono manifestarsi, di adottare entro il 31 maggio 2021 appositi decreti delegati, per introdurre misure straordinarie di moratoria, proroghe per le scadenze relative al pagamento di imposte, tasse, contributi, utenze, oneri e tributi in genere, proroghe agli adempimenti amministrativi e procedurali previsti dalla normativa vigente, nonché di misure straordinarie di sostegno e supporto economico e finanziario per i contribuenti per l’esercizio 2021”. Da parte dell’opposizione viene puntato il dito contro quella che viene definita un’altra “delega in bianco” per l’esecutivo e contro l’emendamento troppo vago perché non definisce la copertura per le misure annunciate, né tempistiche. Il Sds per Le Finanze Gatti interviene infine per motivare l’emendamento del governo che alla viene infine approvato.

 

Vladimiro Selva, Libera: Questo emendamento che ha natura programmatica non dice niente se non ‘si può fare un po’ di tutto per andare contro le difficoltà’. E sta dando una delega in bianco al governo. Nessuno è contrario, ben venga se le disponibilità economiche possono essere messe al servizio di chi vive in difficoltà, ma il metodo con cui si sposta sul governo la discrezionalità, senza limiti di spesa, senza la definizione di capitoli di spesa… non è il modo di fare una legge di bilancio. Ci avete bocciato decine di emendamenti perchè li ritenevate poco precisi e approvate questo emendamento senza alcun parametro a cui il governo dovrà attenersi.

Andrea Zafferani, Rf: Due domande, se si prevede, in un articolo di questo tipo, che con decreto delegato si possano individuare misure di sostegno, si prevede allora una spesa che è da collocare in un determinato capitolo e bisognerà dirlo. I decreti legge ‘covid’ danno già al governo la possibilità di intervenire con delibera, mi chiedo allora se le norme previste dai decreti covid vanno intese come abrogate da questo articolo che dà mandato di intervenire con decreto delegato. Bisogna capire che norma prevale. Manca quindi la copertura di spesa per interventi e c’è contraddizione tra norme diverse.

Guerrino Zanotti, Libera: Anche con questo emendamento il governo non si smentisce, siamo verso la conclusione dell’articolato e il leit motiv è stato questo per tutta la legge. Questo emendamento è in linea con la sciatteria con cui sono trattati tanti temi e con la non curanza verso proposte serie di opposizione. Il governo ha voluto dare un po’ di colore al tempo, dicendo che ci sono deleghe per fare milioni di cose senza stabilire coperture finanziarie, i tempi, le modalità… con un emendamento buttato lì per dare il contentino alle categorie che stanno soffrendo la crisi per l’emergenza sanitaria. E’ un emendamento assolutamente insignificante.

Nicola Renzi, Rf: Vogliamo sapere su quali capitoli di spesa queste cose saranno imputate…andate pure avanti, ma poi un giorno a qualcuno dovrete rendere conto. In una settimana avete fatto il decreto per i botti di capodanno e ora ne immaginate un altro per non fare più il cenone… il governo deciderà quando avrà le disponibilità economiche per dare i soldi a chi vuole e intanto che mettiamo queste deleghe in bianco, i ristoratori non sanno ancora se a Natale saranno aperti o chiusi. Noi ormai siamo qui per fare le comparse, ma voi dovete dare risposte ai cittadini con un piano credibile. Non mancette e l’apparenza di una Finanziaria pre-elettorale.

Sara Conti, Rf: Abbiamo presentato tantissimi emendamenti all’articolo 4, prevedendo aiuti, ristori e incentivi per chi ha avuto grosse difficoltà economiche a causa della pandemia e nulla è stato preso in considerazione, quando erano emendamenti fatti con criterio, dopo aver ponderato quali potevano essere gli aiuti giusti. Ma non andavano bene perché non si sa, se e quando ci saranno i soldi…ora ci chiedete invece, proprio per la persistenza della pandemia, una delega in bianco per poter decidere cosa e a chi dare. Siamo sul binario sbagliato. Noi abbiamo cercato di dare un’impostazione coerente, cercando fondi sull’articolo 4, e ci avete detto che volevamo fare demagogia. Voi ora sull’articolo 55 bis ci dovete dire cosa volete fare e in quale fondo questi soldi sono previsti.

Rossano Fabbri, Indipendente: La maggioranza e il governo dovrebbero ascoltare attentamente le considerazioni dell’opposizione. Andare a pensare a dei decreti delegati a sostegno delle misure di urgenza da pandemia è una mezza contraddizione in termini. È una delega incomprensibile e non in linea con i presupposti, per cui il governo viene a chiedere una delega in Consiglio, ma le deleghe si danno con indicazioni precise.

Maria Katia Savoretti, Rf: Tutti sappiamo che stiamo vivendo l’emergenza sanitaria e che l’economia è in difficoltà, noi finirà abbiamo presentato diversi emendamenti che il governo ha snobbato e che prevedevano appositi fondi e iniziative per dare sostegno al Paese. E dopo che ce l’avete bocciati tutti, come governo presentate questo 55 bis che lascia senza parole che non prevede l’istituzione di un fondo e dà una delega in bianco. Il Segretario mi deve dire dove intende prendere soldi per attivarsi con questi sostegni per l’economia.

Alessandro Bevitori, Libera: La decretazione serve per le urgenze, con la pandemia la decretazione è stata pesante… siamo arrivati a ratificare decreti quando la loro efficacia era superata… tutte problematiche sollevate, ma siamo in emergenza e si chiude un occhio. D’altra parte ci siamo raccomandati di fare squadra, da parte nostra massima collaborazione ma siamo a parlare di un articolo che va a dare ulteriori deleghe per poter intervenire con ulteriori decretazioni al governo. Non siamo messi nelle condizioni di fare la nostra parte, di dare una collaborazione di idee, un apporto costruttivo per fare qualcosa di buono o per migliorare la situazione disastrosa in cui ci troviamo.

Eva Guidi, Libera: Non è che con il covid si può fare tutto… si tratta di inquadrare il decreto delegato in un quadro istituzionale preciso di rapporti tra poteri istituzionali dello Stato e facciamo presente che mancano elementi fondamentali della delega in questo articolo generico che poteva essere scritto con maggiore precisione. E’ un articolo contrario a principi di trasparenza e chiarezza. Moratoria su cosa? Proroghe per quali imposte e per quali soggetti? Una delega fatta in questo modo è una grande forzatura.

Sds per le Finanze Marco Gatti: Non è assolutamente un articolo programmatico ma dà la possibilità di agire con decreto delegato, quando finora su queste tematiche si è agito con decreto legge che ha carattere d’urgenza. Nel 2021 sappiamo quali sono i temi su cui agire, se no, non avremmo imparato niente nel 2020. Quanto indicato sono tutti interventi presi per decreto legge nel 2020, sono temi economici su cui si è già intervenuto e diciamo che nel 2021 agiamo in maniera mirata. Alcuni interventi necessitano di copertura, ma moratorie, proroghe, adempimenti amministativi non hanno necessità di copertura. Non mi pare ci siano interventi di questo tipo, anche la cancellazione di imposte non ha bisogno di copertura. Eventualmente si tratterà di rettificare in fase di assestamento la mancanza di entrate.

 

Nel corso della mattinata viene accolto l’emendamento presentato da Rossano Fabbri, Msi, aggiuntivo dell’articolo 55 bis in favore del potenziamento dei contributi per l’editoria. L’emendamento prevedeva il raddoppio degli attuali contributi previsti per legge attraverso decreto da emanarsi entro il 30 maggio 2021. In seguito all’accordo raggiunto con il Sds Teodoro Lonfernini, viene demandata la definizione di un ‘importo adeguato’ nell’ambito della riforma dell’editoria messa in agenda nei prossimi mesi.

 

Rossano Fabbri, Indipendente: Presento l’emendamento per fare in modo che governo e maggioranza concentrino attenzione sull’editoria. Se le finalità della legge quadro era quella di tutelare il pluralismo dell’informazione inteso come diritto di informare e diritto di essere informati, credo sia sotto gli occhi di tutti che le finalità della legge siano fallite clamorosamente. Oggi in Repubblica ci troviamo pochissimi operatori che svolgono l’importante compito di informare la cittadinanza, Nel 2014, quando è stata emessa la normativa c’erano molti più operatori, oggi invece il diritto alla pluralità dell’informazione non si riesce più a garantire. E non fa bene al Paese e alla cittadinanza che non hanno più la possibilità di leggere opinioni divergenti per formare un libero convincimento. Oggi il 4° potere dello Stato ha un problema grande, ma basterebbe poco per garantire pluralismo a sostegno non solo degli operatori, ma dei fruitori. L’editoria vive di risorse a sostegno, oggi le risorse messe a sostegno da questo paese al settore specifico non garantiscono rispetto del pluralismo. C’erano anche operatori non sammarinesi che hanno smesso di occuparsi della Repubblica ed è una nota dolente. L’emendamento si propone di raddoppiare il contributo previsto dalla legge a sostegno di imprese editrici, sostegno già previsto dall’articolo 32 della richiamata legge. Ricordo infine che la libertà dell’informazione e il diritto di cronaca sono tutelati dall’articolo 6 della Carta dei diritti sammarinese. Non è un intervento che costerebbe centinaia di migliaia di euro, è un intervento doveroso.

Teodoro Lonfernini, Sds con delega all’Informazione: L’emendamento potrebbe avere un senso, sulla parte dell’editoria. la legge che abbiamo attualmente sappiamo che presenta difetti che dobbiamo correggere. Da gennaio ci sarà un lavoro che riguarderà a tutti gli effetti la nuova legge su editoria e informazione che dovrà essere varata in un tempo ragionevole. Alla luce del dato attuale, l’emendamento potrebbe essere anche accolto con la possibilità di ragionare non su un raddoppio, ma sicuramente con una previsione di un capitolo e un contributo più adeguato in particolar modo per la parte dell’informazione che più sta soffrendo, ovvero la carta stampata. Le chiedo solo se possiamo ragionare meglio per formare una formulazione corretta.

Rossano Fabbri, Indipendente: Ringrazio il Segretario di Stato per la sensibilità dimostrata. Con la presentazione di un emendamento si intende anche sollevare un tema, l’emendamento è modificabile. Alla luce dell’intendimento del mettere mano a breve all’intera normativa di settore, abbiamo convenuto una ipotesi condivisibile nell’andare a riformulare l’emendamento non specificando la percentuale del contributo, ma specificando l’impegno di adeguare il contributo.

 

Un altro dibattito si sviluppa in Aula sull’emendamento presentato dal Governo modificativo dell’Art.60 “Bilancio di previsione dell’Iss”. Nel mirino dell’opposizione è il taglio del trasferimento dallo Stato all’Iss di 16 milioni di euro rispetto alla prima lettura e all’esercizio dell’anno precedente. Il Sds Ciavatta e i consiglieri di maggioranza Mussoni, Pdcs e Santi, Rete, spiegano la riduzione del trasferimento dello Stato all’Iss come una “scommessa” e con l’esistenza di sprechi rilevanti nelle spese della precedente amministrazione. L’emendamento del governo è approvato.

 

Andrea Zafferani, Rf: Come farà l’Iss con 16 mln di euro in meno di contributi dallo Stato, il 20% in meno rispetto l’anno scorso? Quanto è stato previsto per la spesa di vaccinazione covid e quando partirà? Vedo poi che rispetto alla prima lettura, risulta nel bilancio Iss l’acquisizione di mezzi finanziari per 16 mln di euro, ed è proprio questa cifra, cosa significa? L’Iss dovrà indebitarsi all’esterno?

Nicola Renzi, Rf: In una situazione di emergenza sanitaria, si taglia di 16 mln di euro il bilancio Iss. E’ inutile, quando una realtà come l’Iss si porta dietro voci fisse che poi spesso sono destinate ad aumentare – costo farmici attrezzature sanitarie e costo personale- è difficile maneggiare questa situazione. E’ meglio l’impostazione del governo, da 86 mln passiamo a 70 mln di euro, poi semmai ritoccheremo le cifre in assestamento, o meglio affrontare la questione più di petto e fare un progetto preciso che possa rendere conto di come giungere a quel risultato? Se voi, lasciando gli stessi servizi, riuscite a ridurre le spese di 16 mln di euro, noi compriamo la pagina sul giornale per dirvi ‘bravi’! Ma temo che per giungere lì bisognerebbe ripensare ad alcune iniziative prese…come la libera professione medica che sia normata come si deve, iniziare a far ritenere il nostro ospedale appetibile anche per i non assistiti Iss e poi la gestione burocratica che non sia più terra di nessuno. Emanuele Santi, Rete: Questo articolo che toglie 16 mln di euro all’Iss è una sfida. Ma bisogna dire che abbiamo ragionato per giungere a ciò. Negli ultimi tre anni la spesa sanitaria è lievitata di 20 mln di euro, solo la legge sui medici ci è costata 4,5 mln di euro. E’ vero che dover pensare in un momento covid di ridurre la spesa può sembrare un controsenso, ma credo ci siano sacche di spreco molto, molto grandi e che il Sds Ciavatta e tutto il comitato esecutivo stiano lavorando proprio in questa direzione, perchè l’Ospedale possa continuare a dare servizi gratuiti, ma non possiamo continuare a sprecare soldi. A fronte di 20 mln di euro di spese in più non ho visto l’aumento di servizi, credo lì ci siano molti sprechi. Paghiamo milioni di euro all’anno per manutenzioni quando avemmo potuto fare già l’ospedale nuovo con quei soldi. Non arriveremo a risparmiare 16 mln, forse ne risparmieremo di meno, ma sono convinto che dentro l’ospedale ci siano tante sacche dove si può agire. Piuttosto sarebbe da fare una verifica interna per sapere dove questi 20 mln sono stati spesi.

Francesco Mussoni, Pdcs: E’ un articolo su cui il governo ha fatto una scelta chiara che noi sosteniamo. E’ forse uno degli articoli centrali della finanziaria, vediamo come l’Iss, intesa come sanità e previdenza, occupa una posizione centrale nel welfare del paese e nel bilancio. Chiaro che negli ultimi anni una crescita di 20 mln di spese significa una mala gestio. Fino al 2016 la spesa è stata di 64-65 mln di euro con la direzione mia e di Caruso. E’ evidente ci sono state scelte non appropriate perché la gamma dei servizi è rimasta la stessa. Non possiamo procedere per le stabilizzazioni e gli aumenti retributivi senza riorganizzare. Dobbiamo spingere di più, su 64 mln di euro almeno 50 mln di euro erano per le spese del personale. Non possiamo tagliare servizi e personale, ma possiamo incrementare entrate ed efficientare l’organizzazione del personale. Altro tema centrale per l’equilibrio dei conti dello Stato sarà poi la riforma pensionistica.

Sds alla Sanità, Roberto Ciavatta: L’Indicazione dei 70 mln di euro è la stessa prevista nella scorsa finanziaria, poi rivista nel corso dell’anno. Questa è la scommessa, noi abbiamo necessità di intervenire urgentemente. Il dato eclatante sono i 300 mln all’anno che ci costa l’Iss. Le spese sono arrivate a circa 70 mln di euro, abbiamo 4-5 schemi orari differenti con sovrapposizioni del personale. Il piano vaccinale: abbiamo chiesto dosi per 20 mila persone, circa 800 mila euro sarà solo il costo dell’approvvigionamento, poi ci sono tutti i costi per il piano vaccinazione, sono cifre alte ma d’altra parte non è vero che il costo dei farmaci possa aumentare. Anzi può ridursi. Ci sono tante spese fisse rinnovate negli anni, abbiamo ricominciato a fare le gare, parliamo di milioni di euro. Manutenzioni: è dal 2015 che ci sono documenti dell’Azienda di produzione che richiedono di intervenire urgentemente con il nuovo ospedale. Significa che ce lo ripaghiamo con la riduzione delle spese in consumi e manutenzioni che sono altissime. Dico un dato: negli ultimi anni, dagli anni ’90, risultano circa 40 mln di euro di manutenzioni ai costi dell’epoca. Se li rivalutiamo, saranno 50 mln di euro, il costo in pratica del nuovo ospedale. Siamo al lavoro sulle pensioni e dobbiamo portare a casa la riforma nel 2021, abbiamo l’obbligo come Stato di rendere sostenibile la spesa Iss altrimenti la prospettiva inizia ad essere drammatica. Serve uno sprone nella riduzione dello stanziamento per ricordare che quello che dobbiamo fare lo dobbiamo fare senza meno, senza ridurre servizi.

Guerrino Zanotti, Libera: Come non essere d’accordo sulla necessità di tagliare gli sprechi e razionalizzare la spesa e andare a costruire un nuovo ospedale… su questi principi ci siamo già confrontati in aula e non si può che concordare. Poi però bisogna anche fare i conti sul fatto che si è cambiata idea nel tempo. In particolare sul nuovo ospedale. Voi fate proclami sui 20 mln di euro in più di spese del governo precedente: ma di quei 20 mln di euro di cui parlate, 8,5 mln di euro sono spese generali amministrative che fino a 2016 gravavano sulla previdenza e che dal 2017 al 2019 sono state riversate sulla sanità. Quindi di quei 20 mln di euro, 8,5 saltano fuori così per una questione contabile. Poi 5 mln di euro sono l’aumento del costo del personale che è vero, per una parte derivano dalla legge sui medici che comunque ha permesso di mantenere a San Marino medici in fuga. Più di 1 mln di euro è il costo della casa di riposo che è diventata pubblica con implementazione di 25 dipendenti, e poi l’incremento del personale per una spesa in più di 600 mila euro.

Vladimiro Selva, Libera: Noi veniamo accusati da Santi di aver buttato i soldi nella sanità, quando Zanotti ha spiegato le diverse voci. Quasi 4 mln di euro vanno per la legge sui medici che è stata fatta, come ricordate, perchè non trovavamo medici disponibili a venire a San Marino. Veniamo a questo fantomatico risparmio che il bilancio porterebbe all’Iss: non è che gli stanziamenti si sono ridotti, anziché prenderli dal bilancio dello Stato viene data all’Iss la possibilità di fare un finanziamento di 16 mln di euro. Non facciamo demagogia dicendo che il governo risparmia 16 mln di euro, i soldi questo governo non ce li ha e mette in bilancio 16 mln di debito per Iss.

 

L’esame si interrompe all’articolo 66 e riprenderà nella seduta del pomeriggio.

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