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San Marino, l’onda lunga del Covid-19 su imprese e lavoro

da Redazione

Raffronto ottobre 2019 e ottobre 2020: tutte le voci in contrazione. In difficoltà anche il turismo (-50mila persone) e tutte le attività ricettive.

tab UPECEDS

 

di Alessandro Carli

 

È una fotografia a tinte scure, quella scattata dall’UPECEDS (Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica) per il mese di ottobre 2020: rispetto a 12 mesi fa sono diminuite le forze di lavoro (il numero di dipendenti, indipendenti e disoccupati è passato da 23.086 a 22.737), gli statali, il numero delle imprese operanti nella Repubblica di San Marino e gli afflussi turistici. Con la lente di ingrandimento, analizziamo le singole voci. I dipendenti sono passati da 20.112 di ottobre 2019 a 19.888 di ottobre 2020; gli indipendenti da 1.711 a 1.650 mentre i disoccupati in senso stretto sono tornati sotto la soglia psicologica delle mille unità, 957 all’ultima rilevazione quando un anno fa erano 1.005. Espandendoci sulle “medie” di queste “voci” negli anni (va detto però che per quanto riguarda il 2020 viene fatta sui primi dieci mesi, ndr), i dipendenti sono passati da 19.375 del 2018 a 19.969 del 2019 sino a 19.926 di quest’anno mentre i disoccupati in senso stretto hanno avuto queste performance: 1.043 nel 2018, 1.001 nel 2019 e 961 nel 2020.

Segno meno anche per i lavoratori dipendenti del settore privato per ramo di attività economica: i 16.338 di ottobre 2019 sono diventati 16.176 dodici mesi dopo. La “media” del 2018 si è attestata a 15.684, quella del 2019 a 16.338, quella del 2020 invece 16.229.

Tra i settori in controtendenza troviamo le attività manifatturiere che hanno fatto registrare una crescita: 6.484 dipendenti a ottobre 2019, 6.504 alla fine di ottobre 2020. Soffermandoci sulle medie, nel 2018 è stata di 6.082 persone, 6.406 l’anno dopo e 6.530 nei primi dieci mesi del 2020.

Erano 525 le realtà manifatturiere attive a ottobre 2019, 509 a ottobre 2020. Nel 2018 la media è stata di 523 unità, 513 nel 2019 e 515 nel 2020.

Un trend che ha riguardato un po’ tutte le imprese del settore privato, che da 5.024 attività (ottobre 2019) è passato a 4.939 (ottobre 2020). Tornando alle medie, il 2018 si è chiuso a quota 4.918, il 2019 a 4.934 e il 2020 a 4.945, quindi in crescita.

Tra i “rami” in contrazione nel confronto tra gli ultimi due “ottobre” (2019 e 2020) anche il “Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli” (da 1.087 a 1.074), “Trasporto e magazzinaggio” (da 110 a 106), le “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (da 999 a 976), e “Sanità e assistenza sociale” (da 142 a 135) mentre è rimasto invariato quelle delle “Costruzioni” (392 anche se il numero dei lavoratori dipendenti è calato di 10 unità, da 939 a 929). Diminuisce poi il numero dei frontalieri, scesi da 6.340 di ottobre 2019 a 6.146 di ottobre 2020 ma non come “media”: 5.777 nel 2018, 6.226 nel 2019 e 6.232 quest’anno.

Come anticipato, scende anche il numero dei lavoratori dipendenti del settore Pubblico allargato per Ente di appartenenza, passato da 3.774 di ottobre 2019 a 3.712 di ottobre 2020. Ma mentre l’Istituto perla Sicurezza Sociale non ha avuto particolari oscillazioni (da 1.086 agli attuali 1.085), emerge un “segno meno” per la Pubblica Amministrazione (da 2.153 a 2.097). Andando a osservare le “medie” degli ultimi tre anni emerge che nel 2018 gli statali erano 3.694, 3.697 nel 2019 e 3.696 nel 2020, quindi più o meno in linea con il passato.

In sofferenza ancora una volta il settore turistico: il totale dei visitatori, all’ultima rilevazione, è stato di 72.432 persone a fronte delle 121.314 di dodici mesi prima. Una “difficoltà” che ha colpito anche le “Attività dei servizi di alloggio e ristorazione” che in dodici mesi è passato da 199 imprese e 1.010 lavoratori e 193 realtà e 935 dipendenti. Per quanto riguarda le “medie”, il numero di attività è rimasto quasi invariato, 197 nel 2018, 198 del 2019 e 196 nel 2020. Si è invece contratta quella dei dipendenti: 951 nel 2018, 1.018 nel 2019 e 925 nel 2020.

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