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Recovery Fund, Decaro al webinar del Sole 24 Ore: “Nostra proposta nel piano Città Italia”

da Redazione

“Noi abbiamo proposto un piano che abbiamo chiamato Città Italia composto da dieci temi che attraverso l’interlocuzione col ministro Amendola sono entrati nelle linee guida del Recovery Plan come la mobilità sostenibile (ciclabile, elettrica, micro-mobilità); rigenerazione urbana; ulteriore finanziamento per il piano periferie; l’agenda digitale; la banda ultra larga, un piano per la cultura dal punto di vista turistico per i piccoli Comuni; efficientamento energetico. Senza per questo richiedere risorse dirette, le spenderanno le articolazioni dello Stato o regionali. Ma stiamo solo chiedendo di sviluppare alcuni temi”. Lo ha detto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, intervenendo al webinar “Il futuro delle città oltre la pandemia”, organizzato dal Sole 24 Ore in occasione della 31° edizione dell’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane.

 

“NELLA PRIMA FASE DELL’EPIDEMIA SERVIVA CABINA DI REGIA DI CARATTERE NAZIONALE”


“Nella prima fase abbiamo ceduto il potere di ordinanza dell’autorità sanitaria locale sul contrasto al Covid perché pensavamo di salvare il Paese e di fronte ad un nemico sconosciuto non si poteva affrontare il pericolo con 8.000 provvedimenti diversi, così abbiamo voluto cedere il nostro potere previsto dall’Articolo 50 nel Testo Unico sugli Enti Locali e centralizzare l’azione su una cabina di regia di carattere nazionale. Noi crediamo di aver fatto il nostro dovere”. Lo ha detto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, nel corso del webinar “Il futuro delle città oltre la pandemia”, organizzato dal Sole 24 Ore in occasione della 31° edizione dell’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane. “Oggi siamo in una situazione complicata – ha proseguito Decaro -. Provate a pensare a quello che è accaduto al sindaco di Bergamo: durante la pandemia, Giorgio Gori ha vissuto il momento forse più tragico della storia del nostro Paese, vedere allontanare le bare dei propri concittadini dalle chiese attraverso le camionette dell’esercito perché non c’era più spazio per tumulare le persone a Bergamo. Contemporaneamente passano dei mesi e lo sconforto viene sostituito dalla rabbia. Tanti concittadini vanno sotto casa del sindaco per una decisione che ha preso il governo. Ma il sindaco è la figura di prossimità. L’unica persona che il cittadino sa di trovare. Se non lo trova al Comune, lo trova comunque a casa e questa è stata la figura dei sindaci in questo periodo”. “Adesso guardiamo al futuro nella speranza che questo vaccino ci faccia dimenticare presto quello che accaduto nel 2020 e ci siamo proposti per la gestione della ripartenza del nostro Paese anche attraverso le risorse che potranno arrivare dal Recovery Plan” ha concluso Decaro nel corso del webinar del Sole 24 Ore.

 

“PER IL 2021 NON BASTANO I 450 MILIONI MESSI A BILANCIO DAL GOVERNO PER I COMUNI”

 

“Per il 2020, abbiamo avuto tutte le risorse che ci servivano. Avevamo fatto una stima intorno ai 6 miliardi e qualcuno diceva che i sindaci erano impazziti, in realtà poi abbiamo ricevuto una cifra oltre i 6 miliardi di euro dallo Stato perché non volevamo far pagare la Tari o l’occupazione di suolo pubblico a quelle aziende che erano state chiuse durante il lockdown, che non avevano prodotto rifiuti, non avevano occupato spazi pubblici con i tavolini all’aperto”. Lo ha detto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, nel corso del webinar “Il futuro delle città oltre la pandemia”, organizzato dal Sole 24 Ore in occasione della 31° edizione dell’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane. “C’erano persone che non potevano pagare e quindi avevamo calcolato una riduzione della capacità fiscale. Pensiamo a tutti i turisti che non sono arrivati nelle città turistiche e quindi pensiamo all’imposta di soggiorno che ha avuto una forte contrazione. Nella sola città di Firenze l’imposta di soggiorno vale 50 milioni di euro. A Milano, a Roma ancora di più. Non abbiamo più fatto pagare le strisce blu, per il trasporto pubblico abbiamo continuato a far girare gli autobus anche se uscivano poche persone però dovevamo assicurare a queste persone di andare al lavoro. Lo Stato ci ha compensato questi mancati introiti. Nel 2021 vogliamo fare una cosa analoga. Innanzitutto abbiamo chiesto di utilizzare degli avanzi del 2020 per poter evitare di far pagare alle aziende la Tari di questi ultimi mesi dell’anno. Non chiediamo risorse. È un’operazione che si dovrebbe perfezionare nelle prossime ore attraverso un emendamento alla Legge di Bilancio in sede di conversione in Parlamento, o in sede di conversione di un decreto in Parlamento che è il cosiddetto Ristori Quater. Contemporaneamente chiediamo al governo di fare attenzione a quello che accadrà nel 2021 perché avremo comunque una contrazione proprio a partire dall’Irpef: il 2020 per i redditi delle famiglie italiane è stato catastrofico e non bastano i 450 milioni che il governo ha messo in bilancio per i Comuni”.

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