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San Marino, Finanziaria: il confronto parte, ma senza le risorse aggiuntive

da Redazione

ANIS e CSU lamentano pochi interventi, ma la vera “mancanza” è il reperimento dei 500 milioni di euro dall’esterno: il collocamento di questi titoli di debito pubblico slitta infatti al 2021.

ANIS Governo

 

di Daniele Bartolucci

 

La finanziaria per il 2021 è pronta a partire: sarà infatti un work in progress continuo fino a dicembre, perché il progetto di legge depositato il 20 novembre per la prima lettura in Consiglio Grande e Generale verrà probabilmente stravolto durante l’iter già previsto dentro e fuori da Palazzo Pubblico. Dal confronto con le parti sociali, infatti, dovranno emergere tutti gli interventi che nel testo iniziale non sono presenti o sono solo accennati. In particolare ANIS ha chiesto misure di contenimento della spesa pubblica che se da un lato ridurranno il disavanzo del Bilancio, serviranno anche a convincere i potenziali investitori nell’operazione collocamento titoli, che pare sia il vero punto dolente di tutto l’impianto della finanziaria. Infatti, ad oggi, mancano all’appello quelle risorse aggiuntive, utili per realizzare interventi per lo sviluppo e rilanciare anche tutte le altre riforme. Il collocamento, però, non avverrà a breve, ma slitta nel 2021: “L’emissione di Titoli di Debito Pubblico è la strada che San Marino deve perseguire con decisione ma non a qualunque condizione”, ha affermato il Segretario alle Finanze, Marco Gatti.

In ogni caso delle novità ci sono, anche se non del tutto normate: dall’introduzione dell’IVA data per certa, all’avvio della fatturazione elettronica, ma anche degli incentivi alle riqualificazioni edilizie.

 

IVA, FATTURA ELETTRONICA ECOBONUS E SISMABONUS


“Con riferimento al sistema fiscale”, ,spiega nella relazione accompagnatoria il Segretario alle Finanze, “si rappresenta che nel 2021 questo Esecutivo darà avvio alla riforma delle imposte indirette, mettendo in campo il progetto di introduzione dell’Iva nel sistema sammarinese, in forma e modalità ovviamente compatibile e commisurata alla nostra realtà economica e alle caratteristiche dimensionali degli operatori economici. Volutamente”, spiega Gatti, “non si è voluto inserire un articolo programmatico e di intenti, ma sul versante delle imposte, a fianco della revisione delle imposte dirette, la riforma Iva è la grande prossima sfida di questo Governo”.

Infatti, “nei programmi per il 2021 dell’Esecutivo, oltre alla riforma sulle imposte indirette volta all’introduzione dell’Iva, è presente altresì la revisione della normativa in materia di imposte dirette, soprattutto con riferimento a quello che è l’attuale impianto normativa degli incentivi

fiscali. In ogni caso”, garantisce Gatti, “l’Esecutivo in questo momento non intende e non prevede l’introduzione di nuove imposte o tasse o l’innalzamento di quelle attualmente vigenti, anzi con la presente legge viene confermato un consistente e rilevante supporto dello Stato, con la destinazione di risorse finanziarie a sostegno dell’Economia, con la previsione della destinazione di 100 milioni al Fondo straordinario a sostegno del rilancio dell’economia, come previsto all’articolo 4 del presente progetto di legge. Le somme stanziate in tale Fondo saranno quelle rinvenienti dal finanziamento internazionale, che si andrà a perfezionare”.

“Si coglie altresì l’occasione”, aggiunge Gatti, “per confermare che è prevista ad inizio anno, a partire dai mesi di gennaio/febbraio 2021 la partenza ed operatività della fatturazione elettronica nell’interscambio di beni con l’Italia e poi a seguire anche sul versante interno B2B”.

Tra le novità, inoltre, va segnalato anche l’incentivo (art. 27) simile a quello italiano del 110%, la stessa percentuale riconosciuta come detrazione di imposta per le spese sostenute per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e per la riduzione del rischio sismico, fino ad un massimo di 100mila euro, ma solo per il conseguimento della classe A+, minore a seconda delle altre classi raggiunte.

 

ANIS E CSU CHIEDONO PIÙ INTERVENTI

 

Il primo incontro con le categorie economiche e i sindacati non ha di certo soddisfatto né le prime né i secondi. Sia ANIS che la CSU hanno infatti espresso diversi dubbi sulla proposta presentata, la quale, al netto dei miglioramenti che potranno avvenire in sede di confronto, ad oggi manca di diversi punti, tra cui appunto le risorse aggiuntive. Oltre a questo, ha spiegato la Presidente ANIS, Neni Rossini, “è evidente che la perdita che dovrà affrontare il bilancio pubblico sarà considerevole. Di fronte a questa perdita non si possono non mettere in campo azioni concrete per contenerla ma, ancora una volta, mancano interventi sostanziali e significativi, di riduzione della spesa corrente. Manca inoltre un senso di urgenza che, in questo momento, dovrebbe trasparire non solo nel bilancio previsionale ma in tutte le azioni che si dovranno fare per implementare una soluzione reale ai problemi che stiamo vivendo. Un senso di urgenza che ci deve riguardare e coinvolgere tutti”.

 

IL COLLOCAMENTO SLITTA ALL’ANNO PROSSIMO

 

Il tema caldo resta comunque quello del reperimento delle risorse dall’esterno, come detto, su cui il Governo continua a credere nella strada del collocamento dei titoli di Stato sui mercati internazionali, spostando l’impegno per i 500 milioni di euro al 2021. “Nel presente progetto di legge”, spiega nella relazione accompagnatoria il Segretario alle Finanze, “è stato altresì necessario – all’articolo 3 – prevedere e, per così dire riproporre, la previsione normativa dell’articolo 8 della Legge n. 113/20020 “Acquisizione di risorse mediante finanziamenti nazionali o internazionali o emissione di Titoli del debito pubblico”. Tale riproposizione”, spiega Gatti, “deriva dalla circostanza che, molto probabilmente, l’operazione di finanziamento estero mediante emissione di titoli di debito pubblico, già in itinere e concretizzata dal punto di vista tecnico/procedurale, non potrà avere il suo perfezionamento e conclusione nell’anno 2020, per cause e circostanze, preme sottolineare e ribadire, tutte esterne, legate sostanzialmente al contingente momento sfavorevole dei mercati. L’articolo 3 in trattazione è sostanzialmente una riproposizione dell’ articolo 8 della Legge n. 113/2020 nella sua formulazione, nell’ammontare delle risorse che si intendono reperire e la destinazione di tali risorse”.

 

TITOLI “IRREDIMIBILI” PER CASSA DI RISPARMIO

 

Oltre a questo, però, si aggiunge anche un’altra strada, che riguarda espressamente Cassa di Risparmio. “In questo progetto di legge”, spiega sempre Gatti, “l’Esecutivo ha previsto con apposita e dettagliata norma l’intervento strutturale e macro economico/finanziario sul settore bancario, rappresentato di un intervento strutturale sulla Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, di cui lo Stato è socio unico”. In pratica, “con l’articolo 2 del presente progetto di legge si è individuato ed elaborato il progetto finanziario per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 1 della legge 7 luglio 2020 n. 113 (Interventi a tutela della stabilità del sistema bancario), che prevede di elaborare operazioni di finanza ovvero forme di valorizzazione degli attivi patrimoniali iscritti nel bilancio della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino ai sensi dell’articolo 5-ter del Decreto – Legge 7 agosto 2017 n.93, così come modificato dall’articolo 1 del Decreto – Legge 30 agosto 2017 n.101, con la finalità di rendere gli stessi fruttiferi, cedibili, liquidabili, negoziabili ed esigibili”. Nel dettaglio, “si prevede che il Congresso di Stato è autorizzato, a decorrere dal corrente esercizio finanziario, ad emettere, in una o più soluzioni, entro il 30 giugno 2021, Titoli irredimibili del debito pubblico, sino ad un ammontare complessivo corrispondente al valore nominale degli attivi patrimoniali iscritti nel bilancio della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino ai sensi del suddetto articolo 5-ter. I Titoli irredimibili del debito pubblico sono riservati alla Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino per la conversione degli attivi iscritti nel bilancio della medesima banca ai sensi dell’articolo 5-ter del Decreto- Legge 7 agosto 2017 n.93, così come modificato dall’articolo 1 del Decreto- Legge 30 agosto 2017 n.101. Le caratteristiche dei Titoli irredimibili del debito pubblico sono definite tramite appositi decreti delegati che ne costituiscono il regolamento di ogni emissione. I decreti delegati dovranno comunque prevedere un tasso di interesse fisso pari all’1,75% su base annua e la possibilità per I’Ecc.ma Camera di rimborsa re, in tutto o in parte, i Titoli irredimibili”.

In pratica, spiega Gatti, “con tale operazione e progetto finanziario, la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, unitamente all’attuazione del piano industriale elaborato dal Consiglio di Amministrazione in carica, è messa nelle condizioni di poter realizzare, sin dal 2021, importanti risultati ed utili. Il predetto progetto è ovviamente un progetto impegnativo ed ambizioso, di grande responsabilità per il nostro Paese e per questo Esecutivo, ma importanti decisioni e scelte sulla Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino non sono più rinviabili”.

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