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Covid-19 e lavoro: le priorità diventano “smart” e “skills”

da Redazione

Cambia il mondo delle professioni, crescono le disuguaglianze in base alle competenze. La nuova ricerca “The Future for Workers, By Workers” svolta da ManpowerGroup Italia.

grafica manpower

 

di Daniele Bartolucci

 

Quali sono le aspettative dei lavoratori sul ritorno al lavoro e ad una nuova normalità?

Dall’indagine “The Future for Workers, By Workers” svolta da ManpowerGroup, si certifica che il Covid-19 sta accelerando la rivoluzione delle competenze a livello globale, ma tutto ciò accentua anche le diseguaglianze di genere e fra i lavoratori con skill più o meno ricercate dalle aziende.

Dall’analisi emerge quindi quanto sia stato forte l’impatto del Covid-19 sui lavoratori: la pandemia, nell’arco di poche settimane, si è trasformata in una crisi economica e sociale che ha investito quasi la totalità del mondo, rivoluzionando per sempre anche le dinamiche del mondo del lavoro.

 

IL “LAVORO AGILE” DIVENTA UNA PRIORITÀ PER MOLTI

 

Le priorità dei lavoratori post Covid in Italia sono: continuare ad imparare (93%), non perdere il proprio lavoro (90%), prendersi cura di sé (salute e benessere, 85%), mantenere condizioni di lavoro flessibile (83%).

Detto questo, oltre il 65% degli italiani è favorevole al rientro sul posto di lavoro, anche se oltre la metà dei lavoratori teme una nuova ondata del virus.

Dai rilevamenti effettuati nei mesi scorsi, il 19% dei lavoratori ha perso temporaneamente il lavoro, il 44% dei lavoratori ha visto diminuire il proprio stipendio: donne più a rischio degli uomini. Mentre oltre il 50% dei lavoratori teme di perdere il controllo sui propri dati personali.

A livello internazionale, invece, le competenze soft e digital acquistano sempre più valore: esperti di cyber security, data analysts, sviluppatori di app e software sono i profili più richiesti.

Il “lavoro flessibile per una migliore qualità della vita” è comunque fra le priorità dei lavoratori in tutto il mondo.

 

“PROFESSIONI E SKILLS CAMBIATE PER SEMPRE”

 

“Le professioni e le competenze richieste nel mercato del lavoro”, spiega Riccardo Barberis, Amministratore delegato di ManpowerGroup in Italia, “sono destinate a cambiare per sempre con l’avvento di una forte accelerazione della digital transformation e di nuovi modelli di organizzazione in cui le competenze digitali e il lavoro da remoto diventeranno una dimensione strutturale del lavoro. In tale scenario, percorsi di up-skilling e re-skilling rivestiranno un ruolo centrale per limitare le diseguaglianze tra i lavoratori e per contribuire ad attenuare la disoccupazione. Come emerge dalla Ricerca sul futuro dei lavoratori di ManpowerGroup, il mondo del lavoro sta cambiando e solo attraverso un approccio flessibile e la valorizzazione delle competenze sarà possibile superare una crisi che ci accompagnerà ancora nei prossimi mesi. In tale scenario il ruolo delle politiche attive sarà cruciale per promuovere l’occupazione e l’inserimento lavorativo delle categorie più fragili, fra cui le donne, che in questi mesi hanno pagato a caro prezzo l’emergenza”.

 

LE NUOVE DISUGUAGLIANZE BASATE SULLE COMPETENZE

 

Dalla Ricerca emerge che si accentuano sempre più le diseguaglianze fra i lavoratori che possiedono competenze più o meno ricercate dalle aziende. I primi possono accedere al lavoro da remoto, a miglioramenti nella retribuzione e ad un miglior equilibrio fra vita lavorativa e privata; mentre i secondi rischiano periodi di disoccupazione o cassa integrazione, tagli nelle retribuzioni e sono costretti al pendolarismo per recarsi sul posto di lavoro.

Oltre la metà dei “colletti bianchi” intervistati si aspetta nei prossimi mesi un migliore equilibrio lavoro-vita privata; anche i profili del settore IT e Financial Services si aspettano condizioni lavorative favorevoli, mentre le previsioni dei professionisti del manifatturiero o delle vendite al dettaglio non sono positive.

In Italia si registra anche una forte diseguaglianza fra generi. Le donne che dopo il Covid-19 non lavorano più sono il doppio degli uomini (11% vs 5%) e quelle che hanno visto diminuire il proprio stipendio sono il 46% contro il 42% degli uomini.

Inoltre, il 23% delle donne contro il 14% degli uomini, teme il ritorno sul posto di lavoro.

 

I PROFILI PROFESSIONALI PIÙ RICHIESTI

 

Anche la domanda di figure professionali è cambiata. È aumentata la richiesta di esperti di cyber security, data analysts, sviluppatori di app e software; all’emergere di nuovi ruoli, quali contact tracers, distance monitors e temperature checkers, si è registrato il calo di altri profili, soprattutto nei settori del trasporto aereo, dell’hospitality e dell’intrattenimento.

I comparti più dinamici sono quelli connessi alla Business Transformation, alla Salute, alla Logistica ed all’E-commerce, mentre settori come le vendite, l’hospitality, l’intrattenimento e il commercio al dettaglio sono in calo.

La crisi sta accelerando infine la domanda di hard e soft skills; continua ad essere molto alta la domanda di competenze in ambito cyber security, sviluppo di software, data analysis; insieme ad essa cresce costantemente la domanda di competenze trasversali.

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