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San Marino Fixing, editoriale: “Mettete in lockdown le polemiche”

da Daniele Bartolucci

Quest’estate, complice una tregua dalla pandemia, la notizia che tutti attendevano era l’avvio delle grandi riforme, ma si sono dovuti accontentare delle questioni del Tribunale.

polemiche

di Daniele Bartolucci

Quest’estate, complice una tregua dalla pandemia, la notizia che tutti attendevano era l’avvio delle grandi riforme, ma si sono dovuti accontentare delle questioni del Tribunale. Nessuno nega che la certezza del diritto e l’efficienza dell’amministrazione giudiziaria siano fondamentali, ma con il “buon lavoro” al Prof. Canzio, si spera di aver chiuso la questione per concentrarsi sulle altre priorità, sospese e ritardate a causa del Covid. Forse un po’ troppo arrendevolmente sospese, inizia a lamentare qualcuno. La salute prima di tutto, certo, ma l’emergenza economica non può essere lasciata lì, perché rischia di intaccare tutto il sistema Paese se non si adottano le giuste contromisure. A ottobre – era l’auspicio – si farà sul serio. Non ancora, prima dobbiamo chiudere la vicenda del CIS e di tutto quello che vi ruotava attorno. E così arriva la pubblicazione della relazione della Commissione, che terrà banco per quante settimane?

Anche solo un’ora al giorno per leggere i comunicati e costruire risposte pungenti, è un’ora persa per tutto il resto. Questo non toglie che ci siano legittimi interessi a promuovere o nascondere le risultanze della Commissione, così come non abbiamo dubbi che ai cassaintegrati e ai disoccupati farà piacere avere qualcosa da fare a casa, tipo leggersi le 360 pagine della relazione insieme ai familiari. Ma il Paese chiede questo? Se per contrastare il Covid si sconsigliano le “attività superflue”, per costruire gli interventi volti a salvare e rilanciare il Paese – su cui serve un dialogo costruttivo tra tutte le parti del sistema -, consigliamo di mettere in lockdown le polemiche.

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