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Nuovo progetto potenzia l’Archivio Storico del Centro di Ricerca sull’Emigrazione

da Redazione

SAN MARINO – Quarantacinque video interviste a giovani sammarinesi residenti all’estero sono entrate a far parte dell’Archivio Storico del Centro di Ricerca sull’Emigrazione dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. L’operazione, curata da Paola Melone nell’ambito di una borsa di studio e coordinata dalla direttrice della struttura, Patrizia Di Luca, si inserisce nell’ambito di un percorso di tutela e valorizzazione della memoria orale che dal 2015 ha visto la digitalizzazione di circa 250 interviste a cittadini sammarinesi emigrati, raccolte nei 20 anni precedenti.

“Ci tengo ad annunciare questa novità in occasione della Giornata Mondiale del Patrimonio Audiovisivo Unesco che si celebra domani, 27 ottobre, con lo scopo di aumentare la consapevolezza generale rispetto alla necessità di tutelare le fonti audiovisive e riconoscerne l’importanza promuovendo un libero flusso di idee attraverso le parole e le immagini”, spiega Di Luca. “Il nostro nuovo progetto, chiamato ‘Nuove Generazioni – storie di radici’, è nato per conoscere meglio il legame esistente tra le ragazze e i ragazzi sammarinesi residenti all’estero e il Paese d’origine dei loro antenati. I contributi – prosegue l’accademica dalla sede del Museo dell’Emigrante, nel centro storico del Titano – offrono la possibilità di raccogliere informazioni, riflessioni ed emozioni che vorremmo condividere con le studentesse e gli studenti delle scuole tramite attività didattiche. Quando l’emergenza sanitaria lo renderà possibile, saranno organizzati inoltre una mostra fotografica e una presentazione pubblica dei risultati della ricerca”.

Le interviste vedono protagonisti i partecipanti alle edizioni 2018 e 2019 dei Soggiorni Culturali, un’iniziativa attraverso la quale sono stati accolti sul Titano per alcune settimane i discendenti degli emigrati sammarinesi che in passato si sono recati in Paesi come Argentina, Francia, Italia, Stati Uniti e Belgio, di età compresa fra i 18 e i 28 anni. “Il progetto – conclude Di Luca – ha permesso di tracciare alcune caratteristiche delle nuove generazioni e di rinnovare i contenuti narrativi della storia migratoria sammarinese”.

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