Home FixingFixing La Repubblica di San Marino “sposa” la causa ambientale

La Repubblica di San Marino “sposa” la causa ambientale

da Redazione

Il Decreto Consiliare 181/2020 recepisce l’Emendamento di Kigali. La prevista riduzione degli HFC fa risparmiare 80 gigatonnellate di CO2.

CO2

 

di Alessandro Carli

 

La maggior parte delle sostanze artificiali che riducono lo strato di ozono sono anche gas a effetto serra con elevato potenziale. Al fine di apportare un contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici, è stata disciplinata l’eliminazione graduale delle sostanze che riducono lo strato di ozono come gli idroclorofluorocarburi (HCFC) e i clorofluorocarburi (CFC). Anche la Repubblica di San Marino, attraverso il Decreto Consiliare nr. 181 del 2020, ha deciso di recepire l’Emendamento di Kigali al protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono. Emendamento, si legge nella relazione, che “è stato accettato da 74 Stati, tra cui l’Unione Europea”.

I gas entrati in sostituzione di tali sostanze che riducono lo strato di ozono, in particolare i gas fluorurati, “non danneggiano direttamente lo strato di ozono, tuttavia sono potenti gas serra con un forte impatto sul riscaldamento globale. In risposta alla rapida crescita delle emissioni di HFC, il 15 ottobre 2016, la 28° riunione delle parti del protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono ha adottato l’Emendamento di Kigali per aggiungere il tipo più comune di gas fluorurati ad effetto serra, gli idrofluorocarburi (HFC), all’elenco delle sostanze controllate dal protocollo di Montreal, per ridurre gradualmente la produzione e il consumo globali. La prevista riduzione graduale degli HFC potrebbe consentire di risparmiare circa 80 gigatonnellate di CO2 equivalenti fino al 2050 e rappresenta un contributo significativo alla lotta ai cambiamenti climatici”. Tutte le 197 parti del Protocollo di Montreal hanno concordato di adottare misure per ridurre gradualmente la produzione e l’uso di HFC. Gli HFC sono composti organici utilizzati principalmente in impianti di refrigerazione, condizionamento dell’aria e pompe di calore, hanno sostituito in maniera diffusa i principali responsabili del buco nell’ozono (CFC e HCFC), ma sono gas serra con un elevato potenziale di riscaldamento globale (GWP), molto più intensi del biossido di carbonio e, quindi, hanno un forte impatto sul clima.

Per quanto riguarda le implicazioni dell’Emendamento in questione nei rapporti con l’Unione Europea, relativamente al negoziato in atto relativo alla definizione di un Accordo di associazione della Repubblica di San Marino e il conseguente recepimento del relativo acquis, va specificato che l’UE ha adottato nel 2006 un primo regolamento sui gas fluorurati che è riuscito a stabilizzare le emissioni di gas fluorurati dell’UE ai livelli del 2010. L’attuale Regolamento (UE) N. 517/2014, che sostituisce il primo e si applica dal primo gennaio 2015, rafforza le misure esistenti e introduce una serie di cambiamenti di ampia portata. Entro il 2030 ridurrà le emissioni di gas fluorurati dell’UE di due terzi rispetto ai livelli del 2014. Con il suddetto regolamento è stato istituito il “registro HFC” che contiene strumenti di reporting. Tale registro fornisce una base sufficiente per garantire il rispetto dei requisiti di cui all’articolo 4 B del Protocollo di Montreal emendato, senza istituire un sistema di autorizzazioni “ad hoc”. È stato inoltre chiarito che la registrazione sul portale F-gas può essere verificata dalle autorità doganali prima dell’immissione in commercio nei territori dell’Ue (sia per le importazioni che per le esportazioni), degli HFC. Inoltre, come ulteriore strumento di controllo, si segnala l’obbligo a carico degli importatori e degli esportatori (salvo le deroghe previste dal Reg. (UE) n. 517/2017) di registrazione e di rendicontazione delle transazioni relative all’anno solare precedente.

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