Banca di San Marino, economia e mercati: il commento di Denis Manzi, CFA, CIPM. Nel breve hanno la stessa probabilità di salire come di scendere.
di Denis Manzi
“Come mai i mercati oggi salgono? Come mai i mercati oggi scendono?”. Sono queste alcune delle domande che molto spesso vengono poste dai non addetti ai lavori a chi si occupa di investimenti finanziari. Le risposte sono molto facili da fornire. Infatti, si trova sempre una qualche motivazione per razionalizzare i movimenti dei mercati nel breve periodo, sia di stampo macroeconomico, politico, sociale, o specifica su una singola società o settore economico. Quello che però tutti vorrebbero sapere è come si muoveranno i mercati domani, fra una settimana o fra un mese. La risposta a queste domande, purtroppo, nessuno è in grado di darla con una elevata attendibilità statistica. Nemmeno i più famosi e capaci investitori del mondo. Si prenda ad esempio Warren Buffet, soprannominato “l’oracolo di Omaha”, obiettivamente uno dei migliori investitori di tutti i tempi. Ebbene, anche la ricchezza di Buffet, (grafico 1), è altamente correlata all’andamento dei mercati finanziari, e quindi nemmeno lui riesce ad anticipare l’andamento dei mercati nel breve periodo ed anzi, in molti casi, fa peggio di un semplice investimento indicizzato al mercato complessivo! Come mostrato dalla tabella 1, i mercati nel breve periodo hanno la stessa probabilità statistica di salire come di scendere. Pertanto, quello che un investitore deve e può fare, è semplicemente esporsi al mercato nella misura tale per cui la probabilità di raggiungere i propri obiettivi finanziari venga massimizzata.
E’ incredibile come la percentuale delle giornate positive e negative sia vicina al 50%. Cosa vuol dire questo? Che la probabilità di prevedere correttamente la direzione giornaliera dei mercati è sostanzialmente identica a quella di indovinare “rosso o nero” alla roulette! L’anno che stiamo vivendo è un egregio insegnamento di quanto scritto sopra, come dimostrato dalla elevata volatilità che ha caratterizzato questi primi tre trimestri.
I MERCATI FINANZIARI
Si è chiuso anche il terzo trimestre di questo strano anno. In soli 9 mesi abbiamo assistito a un crollo epico nel primo trimestre, a un rimbalzo altrettanto spettacolare nel secondo e nella prima parte del terzo, e a una correzione importante nell’ultimo mese del terzo trimestre. Davvero incredibile ma è proprio questa la cosa affascinante dei mercati finanziari. Il mese di settembre – dopo gli ultimi mesi positivi – ha fornito la scusa ai mercati per rifiatare. Permangono forti incertezze sulla ripresa economica, minacciata dall’aumento del numero dei contagi da COVID-19 in molti paesi. Inoltre i mercati sono ben consapevoli che le Presidenziali Americane del 3 novembre potrebbero portare delle sorprese.
EVENTI PIÙ SIGNIFICATIVI
Se escludiamo il susseguirsi di notizie sui possibili nuovi restringimenti delle libertà personali per il contrasto alla pandemia, l’unica novità di rilievo è dalla Banca Centrale Americana che, nell’ambito dell’aggiornamento trimestrale delle stime su quello che sarà il livello dei tassi di interesse per i prossimi anni, ha formalizzato aspettative di tassi a zero sino a tutto il 2023. Tale proiezione, già in parte scontata dai mercati finanziari, ha di certo delle ripercussioni su quello che potrebbe essere l’andamento dei mercati finanziari nel prossimo periodo e, soprattutto, rafforza la consapevolezza di come la ricerca di rendimento – a tratti spasmodica – da parte degli investitori continuerà nei prossimi anni.
L’ECONOMIA GLOBALE
I dati macroeconomici continuano a mostrare un appiattimento nelle curve di ripresa. La conferma della fase di stasi viene fornita dal grafico 2, che mostra un’analisi sull’andamento dei dati macroeconomici a livello globale rispetto alle aspettative. Verosimilmente l’attività economica non tornerà ai livelli precedenti allo scoppio della pandemia per parecchio tempo. Gli ultimi dati mostrano come paradossalmente il paese che meglio sta recuperando è la Cina.
EVENTI DA MONITORARE
Le notizie sui progressi nello sviluppo di un vaccino per la prevenzione di COVID-19 continuerà ad essere market mover. Il prossimo mese sarà importante per conoscere l’andamento degli utili aziendali durante il terzo trimestre e per capire la reale portata della ripresa macroeconomica registrata (rispetto al secondo trimestre si registreranno segni positivi su praticamente tutti i fronti). Considerando l’ormai approssimarsi delle elezioni Presidenziali USA i mercati porranno molta attenzione ai dibattiti Presidenziali e ai sondaggi. I mercati scontano un risultato che potrebbe essere “contestato” da uno dei due pretendenti, e ovviamente tale circostanza non sarebbe indolore. La mia impressione continua a rimanere quella già esplicitata ormai da tempo, ovvero che, qualora dovesse prevalere Biden – il quale ha un’agenda, almeno a livello superficiale, meno pro-business rispetto a quella di Trump – i mercati finanziari potrebbero di impulso reagire negativamente, per poi recuperare terreno razionalizzando come la minore eccentricità e la maggiore stabilità garantita dal Democratico risulterebbero benefiche nel medio periodo. Discorso opposto se dovesse prevalere il Presidente in carica.
COSA È LECITO ATTENDERSI
Sempre importante dare uno sguardo alle valutazioni delle principali categorie di investimento, in quanto nel medio-lungo periodo la performance dei mercati è fortemente correlata alle valutazioni presenti al momento di investimento (più basse sono le valutazioni più elevato è il rendimento prospettico e viceversa). La tabella 2 ci mostra valutazioni in leggero miglioramento, sebbene ancora molto elevate specialmente sui mercati azionari e sui mercati obbligazionari con rischio di credito limitato. Ancora presente invece un discreto valore prospettico negli spreads di alcuni segmenti del mondo obbligazionario. A livello generale, partendo dai livelli di rendimento attuale e considerate le valutazioni delle principali categorie di investimento, i ritorni attesi medi per i prossimi anni non appaiono allettanti. Sarà estremamente complicato ottenere rendimenti reali (al netto dell’inflazione) positivi.
I PORTAFOGLI
Entriamo in un periodo di difficile lettura per i mercati finanziari, con l’avvicinamento alla data delle Presidenziali USA. Appare pertanto azzardato mantenere portafogli troppo disallineati dall’asset allocation strategica di medio periodo. Già da fine maggio abbiamo suggerito di ridurre gradualmente l’esposizione al rischio portandola leggermente sotto ai target di medio periodo. Chi avesse seguito tale consiglio, avrebbe si perso parte del rimbalzo durante i mesi estivi, ma avrebbe avuto protezione dai ribassi dell’ultimo mese. Come dico sempre, chi con prescienza si è dotato di protocolli di investimento robusti, composti da pesi e contrappesi, può tranquillamente dormire sonni tranquilli e pensare ad altro. Chi non lo avesse invece fatto, farebbe bene a farlo.
In ottica tattica i segnali provenienti dai nostri modelli quantitativi per il prossimo periodo ci suggeriscono di:
• mantenere l’esposizione azionaria leggermente al di sotto dei target stabiliti in sede di costruzione dell’asset allocation strategica. Chi si trovasse troppo sotto-esposto rispetto ai target potrebbe aumentarla leggermente;
• mantenere l’esposizione all’obbligazionario privo di rischio di credito leggermente sotto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;
• mantenere l’esposizione all’obbligazionario con rischio di credito leggermente al di sotto del peso stabilito in sede di asset allocation strategica.
Per gli amanti della speculazione, consiglierei di attendere i risultati delle elezioni Presidenziali e operare in maniera contraria: se una eventuale vittoria di Biden dovesse causare inizialmente un movimento negativo, il suggerimento sarebbe quello di accumulare azioni. Nel caso di vittoria di Trump ed in caso di movimento iniziale rialzista, il suggerimento sarebbe quello di scaricare azioni.
Grafico 1: andamento comparato dell’ultimo anno su base 100 della Berkshire Hathaway, la holding di controllo di Warren Buffet in linea blu e dell’indice azionario Americano S&P500. Fonte: elaborazione BSM su dati bloomberg al 28/09/2020.
Tabella 1: andamento giornaliero dell’indice azionario S&P500 negli ultimi 20 anni. Fonte: elaborazione Banca di San Marino su dati bloomberg dal 30/09/2000 al 28/09/2020
Tabella 2: performance. Fonte: elaborazione Banca di San Marino su dati bloomberg. Price return per indici azionari, total return per indici obbligazionari.
Figura 1: scomposizione obbligazioni governative per rendimento. Appena il 20% ha un rendimento superiore all’1%. Fonte: JPMorgan Guide to the Markets 24/09/2020
Grafico. 2: andamento indice Citi Global Economic Surprise. Valori superiori a 0 indicano dati macroeconomici superiori alle aspettative. Fonte: elab. BSM su dati bloomberg al 28/09/2020
Tabella 3: valutazioni. Fonte: elaborazione Banca di San Marino su dati bloomberg con dati rilevati in data 28 settembre 2020. Il percentile, con valori che vanno da 0 a 100 (più il valore è elevato e più il mercato è caro) è calcolato su una serie storica di 10 anni e rilevazioni mensili.