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GRECO: “Limitare l’influenza della politica sulla giustizia”

da Redazione

Le 14 raccomandazioni sono contenute nel report “Quarto ciclo di valutazione”. San Marino dovrà presentare entro marzo del 2022 una relazione sulle iniziative intraprese.

strillo giustizia

 

di Alessandro Carli

 

Mettere in campo una riforma strutturale per limitare concretamente l’influenza della politica sulla giustizia. San Marino “ha passato” l’appello di settembre del GRECO ma dovrà presentare, entro la fine di marzo del 2022, una relazione sulle iniziative intraprese per recepire le 14 raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione. In Repubblica, si legge nel documento “Quarto ciclo di valutazione – Prevenzione della corruzione nei confronti di parlamentari, giudici e pubblici ministeri” pubblicato il 29 settembre “non è ancora stato sviluppato un approccio globale all’integrità giudiziaria. A causa delle controversie che circondano la Magistratura, i tempi sembrano maturi per farlo”.

 

LE 14 RACCOMANDAZIONI


Sei richieste sono rivolte ai parlamentari, otto invece ai giudici. Ai primi si chiede di “prendere in considerazione la possibilità di limitare ulteriormente le eccezioni al voto palese; adottare un codice di condotta, accompagnato da commenti esplicativi e/o da esempi concreti (inclusi disposizioni e orientamenti riguardanti, per esempio, conflitti d’interesse, omaggi e altri vantaggi, abuso di informazioni e di risorse pubbliche, contatti con terze parti e lobbisti, preservazione della reputazione, nonché limitazioni di alcune attività) per i membri del Consiglio Grande e Generale e divulgarlo al pubblico; introdurre regole scritte chiare, orientamenti e meccanismi di sostegno per la comunicazione ad hoc quando può emergere un conflitto tra specifici interessi privati di un membro del Parlamento e una questione in esame nei procedimenti parlamentari (in plenaria e nelle commissioni); introdurre un sistema per la dichiarazione pubblica dei patrimoni, dei redditi, dei debiti e delle partecipazioni dei parlamentari e considerare la possibilità di includere informazioni sui coniugi e sui familiari a carico (fermo restando che tali informazioni non devono necessariamente essere rese pubbliche); adottare misure che garantiscano un monitoraggio e un’applicazione efficaci delle norme in materia di integrità per i parlamentari; introdurre misure di formazione e di sensibilizzazione per i parlamentari sulla prevenzione della corruzione e sulle questioni legate all’integrità e istituire una fonte dedicata di consulenza riservata per fornire consigli su questioni etiche e possibili conflitti d’interesse in relazione alle loro funzioni e ai loro compiti”.

Ai giudici invece di “modificare la composizione del Consiglio Giudiziario prevedendo che almeno la metà dei suoi componenti siano giudici eletti da loro pari e, per quanto riguarda i componenti non togati, escludendo l’appartenenza d’ufficio dei membri del potere esecutivo e legislativo; stabilire criteri di selezione oggettivi e misurabili, nonché una procedura di selezione trasparente per sostenere le qualità professionali e l’imparzialità di tutti i membri e stabilire modalità operative che garantiscano l’effettivo svolgimento delle sue funzioni in modo istituzionalizzato; assicurare che la nomina dei giudici, come pure la conferma dell’impiego a tempo indeterminato dopo il completamento di un periodo di prova, come applicabile, siano accuratamente regolamentati sulla base di criteri chiari e oggettivi, fondati sul merito con riguardo a qualifiche, integrità, capacità ed efficienza, in seguito ad una procedura trasparente, che sia sufficientemente motivata; regolamentare accuratamente il sistema di selezione, nomina, rinnovo e revoca del mandato, nonché le responsabilità, del Dirigente del Tribunale; garantire la coerenza, l’obiettività, la trasparenza e l’equità dell’assegnazione dei casi, anche rafforzando i criteri di assegnazione; effettuare un’analisi del carico di lavoro, delle procedure interne e delle risorse del sistema giudiziario, al fine di migliorarne e razionalizzarne il funzionamento e assicurare che le cause siano assegnate e giudicate senza indebiti ritardi, e garantire che siano adottate successivamente misure di attuazione adeguate. Il processo per effettuare tale analisi dovrebbe essere il più possibile inclusivo (anche attraverso la consultazione dei giudici stessi, nonché dei professionisti nel settore legale e della società civile) e i risultati dovrebbero essere resi pubblici di conseguenza; aumentare la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni al pubblico sull’attività giudiziaria e garantire che tutte le decisioni giudiziarie siano pubblicate in un formato di facile utilizzo, preferibilmente utilizzando tecnologie informatiche, e siano rese disponibili a tutte le professioni legali e al pubblico in generale; adottare e rendere facilmente accessibile al pubblico un codice di condotta aggiornato per i giudici, accompagnato da commenti esplicativi e/o esempi pratici (con particolare attenzione ai conflitti di interesse e alle incompatibilità), accompagnare il Codice con misure di sostegno per la sua supervisione e applicazione e offrire una formazione dedicata in materia di etica e integrità al momento dell’assunzione e successivamente a intervalli regolari; rivedere il quadro giuridico della responsabilità disciplinare dei giudici al fine di rafforzarne l’oggettività, la proporzionalità e l’efficacia, anche articolando ulteriormente i requisiti per l’avvio dei procedimenti disciplinari definendo le infrazioni disciplinari e associandole a una varietà sfumata di sanzioni; prevedendo vie di ricorso”.

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