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Cooperativa Allevatori Sammarinesi, il Presidente Teodoro Cecchetti racconta la storia

da Redazione

“Il nostro è un mestiere che può essere svolto solo con grandi sacrifici e tanta passione”.

CTSM

 

“Chiudo un occhio sui peccati di gola. Perfezionerei un famoso detto popolare: ‘Moglie, cibi e buoi…’, comprendendo in questi ultimi soprattutto quelli destinati a bistecche”. L’acume di Giulio Andreotti – sua questa affermazione – è barbecue acceso, un profumo inconfondibile, un piatto servito che ci porta alla Cooperativa Allevatori Sammarinesi e al suo Presidente, Teodoro Cecchetti, ancora sorridente dopo le recenti celebrazioni della CAS, “sul campo” (e in stalla, e nei pascoli) da 40 anni.

Teodoro Cecchetti fa un salto nel passato. “Nel 1980, tra gli allevatori che decisero di riunirsi in una Cooperativa, c’era anche mio padre. Oggi, dopo tanti anni, credo che quel progetto si sia rivelato corretto. Parliamo di un mestiere che richiede, come molti altri, tanti sacrifici e una buona dose di serietà. Non ci improvvisa, anzi, serve una grande preparazione”.

Tra i segreti che hanno permesso alla CAS di attraversare quattro decenni c’è, sottolinea il Presidente, “la coerenza. Il timone è sempre stato dritto: ancora oggi siamo una piccola azienda agricola che, nei gesti e nella dedizione quotidiana, si fa portatrice di una tradizione molto importante. La tradizione delle nostre origini, delle origini della Repubblica”.

C’è una parola antica e ancora contemporanea che aleggia nell’aria. “Fare l’allevatore non è un lavoro ma un vero e proprio mestiere: gli orari di lavoro sono davvero dilatati. Si inizia la mattina all’alba – anche alle 4 – e terminiamo quando si affaccia il tramonto. Non esistono ferie: gli animali devono essere curati tutto l’anno. È un mestiere faticoso, quasi ‘totalizzante’ e che può essere svolto solamente se ci si mette molta passione e molto amore. Anche perché coinvolge non solo l’allevatore ma in un certo modo anche tutta la famiglia”.

Famiglie ma anche soci, appassionati e istituzioni: questo il parterre du roi presente alla festa dei 40 anni della CAS, celebrata il 19 settembre e che ha avuto il patrocinio della Segreteria di Stato per il Territorio Ambiente e Agricoltura e della Segreteria di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale. Il workshop “Controllo della filiera e consumi: valorizzazione delle carni bovine sammarinesi” ha aperto la giornata. I relatori, coordinati da Elsa Mazzolini, giornalista e direttore della rivista “La Madia Travelfood”, hanno ampiamente trattato il tema delle carni sammarinesi, e non solo, tracciandone peculiarità, requisiti e soprattutto l’evoluzione virtuosa dalla stalla alle tavole, parlando di sostenibilità, benessere animale, territorialità e condivisione.

Il Direttore della Cooperativa, Edoardo Angelini ha poi ripercorso le tappe dalla fondazione nel 1980, sottolineando i risultati salienti come la carta d’identità dell’acquisto, che con il sistema di rintracciabilità elettronica è capace di ricostruire il percorso che il capo ha fatto dalla nascita fino alla vendita al consumatore finale, e la soddisfazione attuale di vedere molti giovani avvicinarsi a questo difficile e faticoso percorso di lavoro.

Il dovere di testimoniare sempre il valore del mondo agricolo da un lato, dall’altro invece la conferma della passione per il proprio lavoro, il rispetto per chi ci ha preceduto: è in questo crocevia, questo incontro di pensieri e di riflessioni che emerge, nitida, l’importanza della Cooperativa per il Paese.

L’agricoltura sammarinese difatti è un settore che guarda avanti, che si sa rinnovare, che è fiero della sua storia e delle sue tradizioni. Un settore che si impegna a coniugare ambiente e sviluppo, a valorizzare – sul piano sociale, economico e ambientale – il territorio del Monte Titano.

Parliamo quindi di un comparto strategico per la crescita del Paese: un patrimonio da potenziare, difendere e tramandare non solo per mantenere attivo uno dei volani dell’economia ma anche per rendere sempre più consapevoli i consumatori dei benefici che derivano dall’utilizzo e dal consumo di prodotti di qualità.

Se, come dice Henry David Thoreau, “I sogni sono le pietre di paragone del nostro carattere”, quello che anima i soci della Cooperativa degli allevatori sammarinesi è davvero solido e alto: sognare di continuare a fare ciò che hanno a cuore. Il loro lavoro nella loro Patria.

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