MONDAINO (RN) – Nuova residenza a L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino. Dal 4 all’11 ottobre la compagnia Kepler-452 abiterà il teatro nel bosco per lavorare al suo nuovo spettacolo dal titolo Gli altri – Indagine sui nuovissimi mostri.
Al termine della residenza, nella giornata di domenica 11 ottobre, alle ore 17 al Teatro Dimora, si terrà “Conversazione attorno a Gli altri”, un incontro con la compagnia condotto da Francesca Giuliani, per presentare al pubblico questa fase di ricerca sul nuovo spettacolo (ingresso a contributo libero con prenotazione obbligatoria online attraverso il sito www.arboreto.org. Info: info@arboreto.org, 0541.624003 – 331.9191041).
Gli altri – Indagine sui nuovissimi mostri parte da una riflessione sul concetto di “altro” per compiere un attento lavoro di studio sugli haters guardandoli da molto vicino, cercando di capire chi siano e cosa si nasconda dietro alla tastiera che dà origine ai loro commenti di odio sui social.
Chi sono gli Altri? «Gli Altri sono un magma indistinto che incrociamo solo quando la loro brutalità diventa sufficientemente spessa e evidente da non poter più essere rimossa nella propria mostruosità – spiega la compagnia –. È lì che ci coglie il terrore. Spendiamo tanto del nostro lavoro per raccontare e raccontarci che coloro che tradizionalmente sono percepiti come gli Altri (i migranti, i senzatetto, gli strani, gli zingari, i malati psichiatrici, i criminali) non devono essere considerati come una minaccia, un nemico, un mostro. Nel contempo non ci accorgiamo che stiamo costruendo una nuova e più pericolosa categoria di Altri: quelli che odiano gli Altri tradizionali. Sono quelli che scrivono quei commenti mostruosi sui social e che noi condividiamo a nostra volta per raccontare alla comunità a cui apparteniamo che gli Altri sono dei mostri, dei fascisti, che noi non siamo come loro; per raccontare la deriva che sta travolgendo la realtà intorno a noi e il senso di sconforto e incredulità che ci attanaglia. Cerchiamo insomma di rassicurarci tra noi, noi che ancora non siamo pervasi da quell’odio cieco, da quella volontà catartica di bruciare tutto ciò che ci inquieta. Naturalmente questo senso di comunità non fa che alimentare il risentimento degli Altri verso di noi, che, nella narrazione corrente, siamo i privilegiati, coloro che parlano stando al sicuro, lontani dal vero conflitto, dai problemi reali.
Questi Altri, molto spesso, almeno sui loro profili social, sono diversi da come li avresti immaginati. Sono mamme sempre a dieta, amanti ossessivi dei cani, diciottenni che fanno serata, genitori premurosi, umoristi triviali, lavoratori spaventati. Ma anche queste poche informazioni non ci aiutano a capire tanto del mostruoso cortocircuito in atto nel nostro Paese. E allora: chi sono questi Altri? Chi c’è dietro quel commento razzista irripetibile? Che esseri umani si nascondono dietro quei profili? Perché scrivono quelle cose, perché le pensano? Le pensano davvero, fino in fondo? Si identificano con quello che scrivono? Se è vero, come è vero, che ogni effetto è originato da una causa, da dove viene tutto questo odio?»
Gli Altri – Indagine sui nuovissimi mostri è il desiderio di contattare queste persone, questi Altri, trascorrerci del tempo insieme, cercare di capirli senza per questo perdere le distanze, tentare di aprire un dialogo apparentemente impossibile e portarlo in scena, senza rinunciare al nostro punto di vista. Che effetto fa incontrarli in carne ed ossa, gli Altri? Come possiamo parlarci veramente, senza paternalismo e senza alterigia? Che effetto ci fa questo tentativo? È possibile? È utile?
Al termine del progetto la volontà sarà quella di raccontare in scena, in un reportage teatrale anche grazie all’ausilio di cuffie silent system, gli esiti di questa indagine, di questi incontri, di questi momenti di vita che hanno il desiderio di andare oltre il giusto sgomento e spingersi un po’ più in là, dove anche la follia del razzismo e del fascismo possono essere ascoltate, senza per questo rinunciare di un passo alle proprie posizioni.
Gli Altri – Indagine sui nuovissimi mostri è in fondo, soprattutto, un tremendo desiderio di uscire dal nostro isolamento e cercare di incontrare quella parte del Paese che ci siamo ostinati a considerare minoritaria, inimmaginabile e che ora si sta mostrando in tutta la propria potenza.
Kepler-452 nasce nel 2015 a Bologna dall’incontro tra Nicola Borghesi, Enrico Baraldi, Paola Aiello e, per la parte organizzativa, Michela Buscema. Kepler, fin dalla sua nascita, ha avuto un’ambizione, un desiderio, un’urgenza: aprire le porte dei teatri, uscire, osservare, attraverso la lente della scena, ciò che c’è fuori, nell’incrollabile convinzione che la realtà abbia una forza drammaturgica autonoma, che aspetta solo di essere organizzata in scena. Nel corso degli ultimi quattro anni Kepler-452 ha organizzato e diretto Festival 20 30, che ha portato in scena alcune centinaia di under 30 nel tentativo di tracciare un affresco generazionale, e realizzato numerosi spettacoli, tra cui La rivoluzione è facile se sai come farla, insieme a Lo Stato Sociale, due edizioni di Lapsus Urbano, un percorso audioguidato attraverso i conflitti del tessuto cittadino immaginato insieme all’autore teatrale Riccardo Tabilio. Comizi d’amore, un progetto di teatro partecipato in diversi movimenti ispirato all’omonimo documentario di Pasolini, La grande età prodotto dalla stagione Agorà che ha portato in scena le vite di oltre venti ultraottantenni, Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso, prodotto da ERT-Emilia Romagna Teatro e vincitore del Premio Rete Critica 2018, e F. – Perdere le cose, che ha debuttato a Vie Festival 2019. A giugno 2020 la compagnia debutta con il nuovo spettacolo Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile, a cura di Agorà / Liberty / Kepler-452, Unione Reno Galliera, Regione Emilia Romagna, Fondazione del Monte, nell’ambito di Agorà e di Bologna Estate. Maggiori informazioni: https://kepler452.it/
Il programma completo delle attività annuali de L’arboreto (residenze artistiche, prove aperte, formazione e progetti speciali) è disponibile sul sito www.arboreto.org