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Sedici storie di emigrazione in un libro curato dall’Università di San Marino

da Redazione

SAN MARINO – L’Università degli Studi della Repubblica di San Marino ha partecipato alla realizzazione del libro “Il confine tra noi”, una raccolta di 16 autobiografie selezionate nell’ambito dell’edizione 2019 del progetto “Dimmi – Diari Multimediali Migranti”, un concorso riservato ai racconti di persone di origine o provenienza straniera che vivono o hanno vissuto in Italia e sul Titano. Obiettivo: sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi della pace, della memoria e del dialogo interculturale.

Nel dettaglio, la direttrice del Centro di Ricerca sull’Emigrazione dell’Ateneo sammarinese, Patrizia Di Luca, ha fatto parte del comitato scientifico del progetto e figura insieme a Natalia Cangi e Alessandro Triulzi fra i curatori del volume, edito da Terre di Mezzo e presentato venerdì 18 settembre a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, nell’ambito del Premio Pieve Saverio Tutino, organizzato dall’Archivio Diaristico Nazionale.

“Chi vive o ha vissuto l’esperienza migratoria ha spesso la percezione di non poter mai essere completamente a casa, ma il senso di spaesamento e di mancanza, pur rimanendo motivo personale di sofferenza, può racchiudere la pienezza di una cittadinanza che travalica i confini nazionali e rende possibile l’incontro con altro”, spiega Di Luca. “Le storie pubblicate nel libro raccontano le diverse esperienze delle autrici e degli autori, alcuni dei quali appartengono alla seconda generazione di immigrati e, oltre a presentare alcune vicende della propria vita, riflettono sull’identità di chi appartiene a due Paesi, quello d’origine della propria famiglia e quello nel quale sono nati e cresciuti. Una sezione del volume si intitola infatti ‘Identità plurali’. La prima sezione è invece dedicata alle narrazioni dei viaggi affrontati per arrivare sulle coste dell’Europa e ricordano i soprusi e le violenze sopportate per realizzare il desiderio di un lavoro e di una vita migliore”.

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