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San Marino Fixing, editoriale: progetti seri e con i soldi già in cassa

da Daniele Bartolucci

Sostenibilità e trasparenza non sono obiettivi che riguardano solo il Bilancio dello Stato, ma dovranno riguardare qualsiasi dinamica che coinvolge direttamente o indirettamente lo Stato.

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di Daniele Bartolucci

Sostenibilità e trasparenza non sono obiettivi che riguardano solo il Bilancio dello Stato, ma dovranno riguardare qualsiasi dinamica che coinvolge direttamente o indirettamente lo Stato. Anche per quanto riguarda i progetti privati, laddove insistano su aree pubbliche. E’ questa la scelta fatta dal Governo per quello che riguarda i diversi siti – in particolare nel centro storico – da riqualificare e su cui, da tempo, sono arrivate proposte e richieste da San Marino ma anche dall’esterno. Il giudizio tecnico sulla sostenibilità di queste operazioni è puramente tecnico, ma molto difficile soprattutto in questa particolare fase economica post-Covid. Come decidere su quali puntare? La strada scelta dal Governo è molto semplice: i soldi. E’ questa la novità più importante inserita nel bando appena deliberato dal Congresso di Stato. Se le intenzioni sono reali e il privato vuole investire a San Marino, dovrà depositare in una banca locale 50 milioni di euro (oppure, stando alle ultime modifiche, il 100% dell’investimento se questo è inferiore ai 50 milioni). Insomma, “vedere cammello…”? Non c’è solo questo, perché se è vero che con questa mossa il Governo taglierà la testa al toro una volta per tutte sui vari progetti che negli anni si sono rincorsi sulla cima del Monte Titano, dall’altra si potrà finalmente testare anche la serietà e la credibilità di alcuni proponenti: se sono i reali investitori o i loro veri delegati, non avranno problemi a depositare i soldi. Se invece cercavano solo un “mandato” del Governo per poi andare a cercare i soldi altrove, forse dovranno rivedere i propri piani.

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