Inaugurata la targa commemorativa dedicata a Giuseppe Rossi: i ricordi dei figli Marino e Silvia.
di Alessandro Carli
Il suo nome è scolpito nella pietra di San Marino. Il professor Giuseppe Rossi, dal 2 settembre, “vigila” la Scalinata della Cava dei Balestrieri: alla presenza dei Capitani Reggenti Alessandro Mancini e Grazia Zafferani, del Segretario agli Interni Elena Tonnini, del Capitano di Castello della Città di San Marino, Tomaso Rossini e dei figli del professore, Donatella, Marino e Silvia, è stata inaugurata la targa commemorativa (foto San Marino RTV).
“L’iniziativa è stata molto apprezzata dalla nostra famiglia – racconta Silvia Rossi -. Mio babbo è nato e vissuto vicino alla Cava. All’inizio della scaletta c’è un giardino che ospita una serie di opere d’arte: tra tutte ricordo ‘La pace’ di Antonio Berti. Fu lui a volere quello spazio. La sua giornata si divideva fra la scuola e gli impegni sociali che hanno toccato tanti aspetti: la Federazione Balestrieri Sammarinesi, l’Associazione Sammarinese Volontari del Sangue, la Società Corale, l’Unione Giornalisti Sammarinesi, e infine la ricostituzione della Società Dante Alighieri a San Marino. Era dotato di grande curiosità e disponibilità umana, amante delle ‘scarpinate’ ma assolutamente non sportivo. Non amava la definizione di ‘storico’, pur avendo contribuito in modo determinante, con i suoi scritti e con la ‘Storia breve’, alla elaborazione e divulgazione della conoscenza di San Marino nel mondo”.
Marino Rossi si sofferma invece su “quello spazio” di arte e di verde: “Era l’orto di famiglia e mio babbo ci andava molto spesso visto che abitava nelle vicinanze. La Cava di pietre era in disuso e avrebbe dovuto ospitare alcuni uffici del Governo. Il progetto non andò in porto e visto che la Federazione dei Balestrieri stava crescendo, riuscì a farla ‘riconvertire’ in uno spazio per il tiro con la balestra. I lavori in ferro – lo stemma e altri particolari – vennero eseguiti da Del Din”. “Sin da giovanissimo mio babbo aveva rivelato una dote non comune nel sapere descrivere le opere d’arte e nel sapere capire e captare il carattere, palese e nascosto, di artisti e scultori. La prima prova giovanile arriverà a 22 anni e trova testimonianza in un articolo pubblicato nel 1940 intitolato ‘Intervista con Saroldi’, autore del monumento che campeggia in Piazza Sant’Agata e del monumento a Delfico”.
I FIRMATARI DELL’ISTANZA
A nome dei firmatari presentatori dell’istanza d’Arengo, è intervenuto Augusto Casali che ha parlato del professore come di “un uomo di grande cultura che ha trascorso gran parte della sua vita in mezzo ai giovani ai quali ha sempre insegnato il rispetto per le tradizioni sammarinesi più autentiche. Il Prof. Rossi aveva un sogno: quello di ripristinare il tiro con la Balestra e il Palio delle Balestre Grandi nel giorno della Festa di San Marino dopo un lungo periodo di oblio durato 103 anni. Per noi giovani di allora, che abbiamo condiviso questa bella avventura, Peppino è stato anche e soprattutto un vero Maestro di vita”.