Home FixingFixing IAM srl: il Coronavirus c’è ancora, non abbassiamo la guardia

IAM srl: il Coronavirus c’è ancora, non abbassiamo la guardia

da Redazione

In questo periodo le aziende, dopo il periodo di ferie, hanno ricominciato a riaprire e quindi l’attenzione alla diffusione della pandemia va tenuta alta.

 

di Mattia Marinelli

 

Anche se le sensazioni e le percezioni sembrano suggerirci che il “picco” sia stato raggiunto nei mesi scorsi e quindi “superato” definitivamente, i numeri “crudi” ci dicono esattamente il contrario: il Coronavirus è ancora presente.

In realtà non se ne è mai andato: certo, per qualche settimana i bollettini dell’ISS (l’Istituto per la Sicurezza Sociale) hanno annunciato che la Repubblica di San Marino è stato un Paese “Covid free” ma ora le cose sono purtroppo cambiate.

I casi sono fortunatamente ancora limitati ma il pericolo è sempre dietro all’angolo. Torniamo quindi a parlare di Covid-19 perché in questo periodo le aziende, dopo il periodo di ferie, hanno ricominciato a riaprire e quindi l’attenzione alla diffusione della pandemia va tenuta alta.

I protocolli di sicurezza utilizzati durante l’emergenza non vanno cestinati ma assolutamente ripresi: mascherine, guanti in nitrile, distanziamento sociale e gel per disinfettare le mani.

I primi due, non mi stancherò mai di dirlo, una volta che hanno “svolto” la loro funzione protettiva non vanno gettati per strada, lasciati vicini ai cassonetti (purtroppo la cronaca italiana ma anche locale ha portato alla luce anche queste “bad practices”, queste cattive abitudini) o gettati nei cestini individuali dei singoli ambienti di lavoro (cestini a servizio di scrivanie o presenti lungo corridoi) ma messi all’interno dei contenitori della raccolta indifferenziata (mai, insomma, in quello della carta o della plastica) dopo essere stati chiusi dentro due o tre sacchetti possibilmente resistenti messi “uno dentro l’altro all’interno del contenitore che usi abitualmente”.

Lo smaltimento dei dispositivi di protezione individuale (dpi), prosegue la nota dell’Istituto Superiore di Sanità, “deve avvenire, dove possibile, attraverso l’incenerimento”.

Sono i piccoli accorgimenti quotidiani che richiedono solo un po’ di attenzione e di applicazione e che possono limitare la diffusione e salvaguardare la nostra salute e quella dei nostri colleghi.

È buona norma poi, ogni “tot tempo” (una volta alla settimana per esempio), far anche sanificare gli ambienti di lavoro, quindi uffici, scrivanie, postazioni, tastiere, mouse e monitor: un’attenzione che va comunque presa anche se in azienda non ci sono casi conclamati di positività.

Lì dove ci possono essere “buone” concentrazioni di persone – l’angolo caffè, la sala adibita alle riunioni, il desk, eccetera – si potrebbe nascondere il pericolo.

Noi di IAM rimaniamo sempre operativi e forniamo i nostri servizi sia alle imprese del territorio che ai cittadini in quanto siamo in grado di gestire ogni singola situazione.

Nel concreto, ci occupiamo (anche) di pulizie di capannoni, case e aziende. I servizi che davamo al Paese durante la “grande crisi” della scorsa primavera non si sono fermati.

Come detto, i numeri dei contagi sono in aumento e sino a che non si troverà il vaccino non sono contenibili.

Quindi guardiamo avanti, cerchiamo nuovi orizzonti economici ma non dimentichiamoci mai della salute: le imprese sono fatte di persone.

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