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Nazionale: col Liechtenstein decisivo un avvio complicato

da Redazione

SAN MARINO – Non è certo l’inizio di partita nel quale sperare, nonostante i Titani avessero ben approcciato la sfida contro il Liechtenstein – debuttante in questa edizione di UEFA Nations League -, proponendosi con una bell’azione personale di Berardi. Partita dall’esterno destro, l’attaccante maturato calcisticamente proprio tra le mura del Romeo Neri – eccezionalmente sede dell’incontro -, si è accentrato saltando un paio di uomini per poi cercare un’imbucata intercettata dalla terza linea ospite.

La ripartenza seguente porta al primo corner dell’incontro, già determinante nel ripartire equilibrio e risultato. Sul mancino educato di Marcel Büchel vanno giù in tre in piena area di rigore: l’albanese Jorgji non ci ha dubbi e senza esitazioni indica il dischetto dopo appena 100 secondi di gioco. Dagli undici metri si presenta Hasler che spiazza Benedettini incrociando col destro, per il vantaggio del Liechtenstein.

San Marino assimila bene il repentino 0-1, provando a tessere trame che gioco forza passano dal coinvolgimento del tridente brevilineo composto da Berardi, Vitaioli e Ceccaroli. Ai Titani manca l’ultimo passaggio, agli ospiti non difetta certo il favore degli episodi: poco prima del quarto d’ora, in seguito ad una punizione concessa per un opinabile intervento di Rossi sulla trequarti, il Liechtenstein raddoppia. Benedettini perde la distanza dal pallone calciato in area dal solito Marcel Büchel, così che Salanovic deve proporre in area piccola un pallone che Yanik Frick deve solo spingere in fondo al sacco con la fronte.

Il raddoppio è un duro colpo e gli alpini tentano di capitalizzare il momento tentando di valorizzare i propri esterni. Dopo un tentativo impreciso di Yanik Frick, è Salanovic a disegnare la traiettoria giusta – dal vertice sinistro dell’area di rigore – per l’inserimento in terzo tempo di Malin, che anticipa tutti e spedisce di poco alto. Stesso esito per la ghiotta punizione dal limite dell’area di Marcel Büchel calcia di potenza sul palo di Benedettini: siluro potente, ma non sufficientemente preciso.

Moto d’orgoglio nel finale per i Biancoazzurri, pericolosi su due piazzati consecutivi. Il primo è destinato sul secondo palo alla ricerca della testa di Simoncini, anticipato di un soffio. Il successivo arriva a margine di un calcio di punizione conquistato volenterosamente da Berardi. Incombenza della battuta lasciata in carico a Vitaioli che fa girare il destro sopra la barriera e purtroppo, seppur di poco, anche sopra la trasversale.

Il primo tempo si chiude sul doppio vantaggio ospite, così che Varrella spende subito due cambi per alzare il baricentro: dentro Alessandro Golinucci ed Hirsch per Tosi e Lunadei. La risposta è immediata, con una bella giocata sull’esterno dell’ala di origini argentine che salta netto Göppel e propone al centro per Vitaioli, che calcia a botta sicura ma trova le caviglie di un avversario. Sul corner così generato, si innesca una serie di tre opportunità consecutive per San Marino in cui a provarci sono Berardi, Simoncini ed Alessandro Golinucci – tutti rimpallati – prima del piattone di Ceccaroli, troppo centrale per far male a Benjamin Büchel.

Di là la prima disattenzione della ripresa sammarinese rischia di essere fatale: un errore nel giro palla di Rossi regala una ghiottissima occasione a Marcel Büchel, il quale fortunatamente ignora due compagni liberi al limite dell’area piccola per calciare in porta – senza trovare il bersaglio grosso -.

La partita si assesta su binari di equilibri fino a metà della frazione, quando l’ingresso di Tomassini per Ceccaroli dona freschezza agli affondi sammarinesi. Basta un minuto all’attaccante del Pietracuta per sfuggire alla marcatura di Yildiz e liberare un destro troppo morbido per creare seri pericoli all’estremo difensore alpino. Poco dopo è Vitaioli a provarci dal limite dell’area, addomesticando col petto e spalle alla porta un pallone poi girato in semirovesciata alto sulla traversa.

È il momento migliore di San Marino, che si sbilancia e sembra avere un po’ più di benzina degli avversari. Lo dimostra l’azione in verticale sulla corsia mancina che porta Hirsch, servito da Berardi, a calciare da posizione invitante ma senza esiti. Poco più tardi l’ennesima iniziativa di Hirsch porta ad un interessantissimo calcio di punizione dal limite di seconda, che Vitaioli aggiusta sul destro di Simoncini. La conclusione del capitano termina però alta.

Un finale decisamente in crescendo per i Titani, che non riescono però a concretizzare quanto di buono fatto nella ripresa ed una presenza costante nella metà campo avversaria. La girandola di cambi fronte Liechtenstein contribuisce a far scemare la carica agonistica impressa al secondo tempo da San Marino e a far rifiatare un Liechtenstein sulle gambe nella porzione finale di gara. Come testimonia la volata di Berardi sulla corsia di destra, prima di virare e proporre al centro dove Vitaioli arriva a due centimetri dall’impatto vincente sul pallone. I quattro minuti di recupero non sono sufficienti a San Marino per pensare di riaprire una sfida che, come quella di Gibilterra, vede la Nazionale di San Marino uscire sconfitta non senza rammarichi e involontarie complicità.

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