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Covid-19, Sandra Zampa a Radio 24: “La Cina era in una situazione drammatica”

da Redazione

“La Cina era in una situazione drammatica, ecco perché nonostante gli scenari pandemici per l’Italia, il nostro paese ha inviato gli aiuti alla Cina”. Così la sottosegretaria Sandra Zampa sempre ad Effetto Giorno di Alessio Maurizi su Radio 24 risponde alla domanda sul perché in presenza di scenari gravi per l’Italia con la necessità di dotarsi di dispositivi di protezione (camici e mascherine), è stato comunque autorizzato l’invio di 18 tonnellate di aiuti alla Cina. “Noi abbiamo avuto dalla Cina molto più di 18 tonnellate. In quel momento la Cina era in una situazione drammatica, estrema e noi in Italia non avevamo nulla se non i due cinesi malati a Roma. L’errore che non bisogna compiere è di leggere i fatti di ieri con ciò che sappiamo oggi e con ciò che abbiamo vissuto”. Zampa, poi, rivendica a Radio 24, il lavoro fatto dall’esecutivo in quei giorni: “ll Governo tuttavia prese la decisione di lavorare a un piano, tanto è vero che si cominciò a implementare le terapie intensive, si cominciò a cercare di capire dove bisognava mettere le mani”.

 

IL PIANO PANDEMICO DEL CTS? “NON E’ MAI STATO SEGRETO. LA LOMBARDIA SAPEVA”


“Questo piano non è mai stato secretato. Mi ha stupito il ritorno della polemica su questo, quando il ministro Speranza ha risposto al Copasir più di due mesi fa”. Così la sottosegretaria al Ministero della salute Sandra Zampa intervenendo ad Effetto Giorno di Alessio Maurizi su Radio 24 risponde alla domanda sull’esistenza di questo piano con gli scenari sulla gravità della pandemia. “Questo scenario esiste ma non è un piano del governo, è uno studio” aggiunge Zampa a Radio 24 “questo studio era basato sui dati della Cina con proiezioni sull’Italia. Ma conteneva anche delle previsioni errate: per esempio prevedeva che si arrivasse al caso 1000 in un tempo lungo, quando in realtà il tempo si è rivelato cortissimo”.

Ma è vero che il piano non è mai stato comunicato alla regione Lombardia? “La Lombardia – risponde a Radio 24 – aveva dentro casa la persona che aveva commissionato quello studio (Alberto Zoli, ndr). Tutti hanno sempre saputo tutto. Ogni giorno in quella fase c’era un incontro del ministro Boccia con tutte le regioni in collegamento e nell’altra parte della giornata si riuniva il Cts. All’interno del Cts si è parlato molto di quello studio. Se la Lombardia dice che non lo conosce questo mi stupisce

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