SAN MARINO – Dopo il pessimo esordio di Empoli c’è subito la prova Milan per le Titane, dalle quali Alain Conte pretende più carattere e orgoglio rispetto a quanto visto in Toscana. Il tecnico ne cambia cinque rispetto al debutto, dirottando Montalti sulla fascia e preferendo a centro difesa la fisicità di Nozzi, al debutto assoluto in maglia biancoazzurra; sull’altra corsia, Piazza ritrova la titolarità così come più avanti Rigaglia. Nella zona nevralgica, Chandarana viene preferita a Kunisawa, e Muya a Di Luzio, in un modulo che stavolta prevede un riferimento avanzato (Barbieri) anziché due; sulla fascia si rivede Labate, stavolta posizionata a destra e più avanti rispetto ad Empoli.
Le Titane partono con un buon piglio, attente a non concedere al Milan facili sbocchi in avanti e soprattutto molto aggressive sulle seconde palle, una delle note più dolenti della gara di Empoli. Il Milan spaventa Ciccioli solo al 9′, con una punizione sulla tre quarti che Tucceri Cimini calcia di pieno collo sinistro, spedendo la sfera di poco a lato. Ma fino quel momento la San Marino Academy non si era solo difesa: al 5′ Rigaglia aveva puntato la stessa Tucceri Cimini proponendo un cross che Bergamaschi, sul palo lungo, aveva tolto all’ultimo dalla disponibilità di Muya, inseritasi con i tempi giusti.
Dall’altra parte il Milan ci prova con lunghi spioventi in area di rigore, sempre letti bene da Ciccioli, padrona dell’area piccola. La grande applicazione, e quindi il grande dispendio energetico, costa alle Titane qualche sbavatura in termini di lucidità: e così capita che all’11’ Giacinti venga abbattuta all’altezza della lunetta nonostante fosse spalle alla porta. Sul punto di battuta va Agard, che con un destro delicatissimo mette la palla alle spalle della barriera, dove Ciccioli non può intervenire.
La grande sfida delle Titane, a questo punto, è quella di non disunirsi. Ciò non avviene, anzi, al 15′ Brambilla recupera palla su rinvio corto di Korenciova e la offre a Barbieri, che nonostante la pressione riesce a concludere mandando alto. Al 20′ Giacinti cerca la porta sfruttando un angolo battuto lungo, con Ciccioli che si fa trovare sulla traiettoria. Lo stesso avviene un minuto dopo, quando un cross beffardo di Tucceri Cimini rischia di trasformarsi in un pallonetto, ma l’estremo biancoazzurro riesce a recuperare la posizione e a scrostare il pallone da sotto la traversa.
Montante che diventa provvidenziale al 27′ sul tocco da rapinatrice d’area di Giacinti; sul prosieguo dell’azione, la palla finisce nella zona di Dowie, che controlla e batte dal cuore dell’area di rigore, trovando un autentico muro eretto da Ciccioli. Le rossonere di Ganz trovano però il raddoppio alla mezz’ora, sfruttando un’incomprensione difensiva avversaria della quale approfitta Grimshaw, il cui piede sbuca tra le maglie biancoazzurre: nulla da fare per Cicicoli, che non si aspettava la zampata della 11 rossonera. Le Titane sbandano anche al 32′, quando Dowie prova ad approfittare di un retropassaggio corto di Montalti, trovando sulla sua strada Ciccioli, brava a portare a casa anche la rimessa dal fondo.
In casa biancoazzurra non si spegne, però, la voglia di lottare. La prova di questo è la giocata di Raffaella Barbieri al 37′: la numero 45 controlla una palla a mezza altezza e la difende fino a farsi fare fallo. La zolla di campo è di quelle che ingolosiscono: praticamente sulla lunetta. La stessa Barbieri si incarica della battuta, cercando l’incrocio alla destra di Korenciova e mancandolo di un nulla. È una fase in cui le Titane sembrano ritrovare fiducia, ma anche una delle peggiori per subire gol. Questo avviene ai titoli di coda della prima frazione, quando Bergamaschi, dalla destra, mette in area un pallone velenoso che trova la la deviazione di Grimshaw, abile a girare sul palo lungo.
Al rientro dagli spogliatoi il Milan, che nel frattempo opera il primo cambio, cerca subito il quarto gol, mancandolo di poco con il destro di Giacinti dal limite. Al 48′ rossonere ancora pericolose con Giacinti, che guadagna una punizione dai 16 metri: sulla palla va Tucceri Cimini, il cui mancino si infrange sul muro biancoazzurro. La pressione delle ragazze di Ganz paga i dividendi al 51′, quando su una disattenzione Dowie ha la possibilità di presentarsi davanti a Ciccioli, superata con un tocco preciso.
Gli ingressi Kunisawa e Menin portano ossigeno tra le file biancoazzurre. Ed in effetti le Titane si spingono molto in avanti al 62′, quando una pressione furiosa consente proprio a Menin di conquistare una punizione dal limite dell’area: questa volta va Rigaglia, che colpisce troppo sotto col mancino spedendo abbondantemente alto. Pericolo per la porta di casa al 70′: fuga di Bergamaschi sulla destra e palla in mezzo per Giacinti, che non controlla; la palla resta in zona ed è Bergamaschi a concludere la sua stessa azione con un mancino a giro che sfiora il palo lontano.
L’ingresso di Vecchione per Barbieri, tra le file di casa, ha come conseguenza l’avanzamento di Muya a centravanti. La giocatrice inglese sfrutta la propria corsa e potenza per cercare la prima rete dell’Academy in Serie A, mancandola clamorosamente in due occasioni. La prima al 72′, quando il suo destro, probabilmente sporcato da Korenciova, si infrange sulla traversa; la seconda due minuti più tardi, quando con una progressione sontuosa si spinge in posizione ideale di sparo, chiudendo troppo il diagonale. Sull’altro fronte serve un recupero altrettanto sontuoso di Montalti per mettere il sale sulla coda a Dowie, intenzionata a presentarsi in solitaria dalle parti di Ciccioli. Il Milan torna a spingere andando un paio di volte alla conclusione con Giacinti, prima difettosa nella mira e poi pizzicata in fuorigioco. A 9′ dalla fine Ciccioli è monumentale nel respingere il tiro di Dowie da zero metri; la difesa però non riesce a liberare, così che la stessa Dowie, addirittura da terra, si ritrovi poi a disposizione una seconda chance, stavolta sfruttata senza problemi.
Conte intanto dà fondo ai cambi, gettando nella mischia anche De Sanctis e Di Luzio (in precedenza era entrata Kunisawa), e chiedendo al suo undici, passato di fatto a quattro punte, di cercare con le ultime energie almeno la rete della bandiera. La missione sembra compiuta quando la parabola disegnata da Kunisawa dalla bandierina sorpassa un’incerta Korenciova, salvata dal basamento del palo. Sul secondo angolo consecutivo sbuca la testa di Venturini, che incorna forte ma centrale. Dall’altra parte Giacinti cerca con insistenza la prima rete in questa edizione della Serie A, sbattendo su una Ciccioli ancora una volta strepitosa. Sono le ultimissime battute di una gara che il Milan porta a casa con un risultato ampio, ma che non vede le Titane uscire scure in volto come era avvenuto ad Empoli. Conte aveva chiesto orgoglio, ed orgoglio è stato. Con questo spirito le prime soddisfazioni non tarderanno.