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“BSM, banca ‘in’ San Marino per le imprese e le famiglie”

da Redazione

La nuova Presidente Francesca Mularoni: “Identità e proiezione sociale sono i nostri pilastri. Ci attendono sfide difficili: fare sistema è un imperativo, noi siamo in prima linea”.

Francesca Mularoni

 

di Daniele Bartolucci

 

Banca di San Marino: un nome che rappresenta molto bene il legame con il territorio in cui è sviluppata e che si è rafforzato nel corso di un secolo di storia, riconoscendole il ruolo di banca di sistema. Un ruolo che la nuova governance, guidata dalla nuova Presidente Francesca Mularoni vuole continuare a valorizzare e promuovere, a favore di tutto il Paese: per le famiglie, per i cittadini e per le imprese. “La storia della Banca di San Marino”, spiega la neo Presidente, “ha seguito di pari passo la storia culturale ed economica della Repubblica, in quanto da sempre Banca ‘in’ San Marino. Già Cassa Rurale di Prestiti e Risparmi, nata sul finire del 1920 con il ruolo determinante di aiutare le fasce sociali più umili e fragili per affrancarsi dalla miseria e dall’usura ed unita alle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali – secondo un modello fondato sul localismo e su motivazioni etiche di ispirazione cristiana. Agli inizi del Novecento, Faetano era una piccola comunità agricola: pochi gli artigiani ed apprendere una professione era una priorità, ma non una garanzia, per cui l’opportunità era nell’esperienza emigratoria. Nel secondo dopoguerra, con una piccola ripresa, la sede della Banca si sposta dalla canonica alla bottega di paese, per poi arrivare nel contesto attuale con il decollo del boom economico degli anni ’80. La banca, ormai impresa del territorio, cresce in strutture e capitale umano seguendo le dinamiche sammarinesi. Il nuovo millennio segna il passaggio epocale, l’assemblea dei soci nel 28 gennaio 2001, costituisce la Banca di San Marino SpA e dà vita all’ente morale ‘Ente della Cassa di Faetano’. A circa 20 anni da quella data e a 100 anni dalla nascita dell’avventura faetanese, contiamo quasi 500 soci nell’Ente e 1800 soci nella banca, circa 1.200 milioni di raccolta (il 70% è riconducibile a famiglie e piccoli risparmiatori). A questo si aggiungono 9 punti vendita e consulenza che sostengono il sistema economico con impeghi superiori a 600milioni (oltre il 20% di tutto il sistema)”.

 

Quanto è importante, nel 2020 e in una comunità così piccola, avere una banca come la vostra, così fortemente radicata nel territorio?

 

“Non è facile stimare il contributo della Banca alla comunità in questa lunga storia, ma per certo il bilancio della contribuzione sul territorio, assume aspetti diversificati ed economicamente traducibili in oltre 28 milioni di euro negli ultimi 15 anni documentati dagli utili distribuiti ai soci, senza conteggiare i premi retributivi ai dipendenti (oltre 2 milioni di euro) e le contribuzioni ad eventi sostenuti dalla Banca. La presenza nel sociale, nello sport, nella cultura, nell’associazionismo, nelle imprese, testimonia il radicamento al territorio… questa è Banca di San Marino, ‘banca in San Marino’, come ho spiegato in Assemblea. Interventi che premiano una presenza territoriale indiscussa, testimoniata dalla fiducia nei nostri confronti e confermata dai numeri che ci caratterizzano, con oltre 17mila correntisti (di cui l’80% sammarinesi) e più di 2.300 imprese (per il 93% stabilite in territorio) che si affidano ai nostri servizi. Siamo convinti che le banche svolgano nel sistema economico un ruolo fondamentale perché intermediano fra imprese e risparmiatori: in modo indiretto, infatti, i risparmiatori finanziano le attività economiche delle imprese e il delicato ruolo del sistema bancario sta è dunque nella scelta dei progetti imprenditoriali meritevoli di essere finanziati, avendo sempre presente la garanzia di custodia e profittabilità del risparmio. L’esercizio con professionalità, al meglio di questa funzione, costruisce la reputazione della Banca e nutre la fiducia dei propri clienti. Un dato misurabile attraverso la raccolta e che oggi rappresenta il vero valore di BSM, perché è in crescita: +1,66% nei primi cinque mesi dell’anno, in un momento in cui l’intero mercato registra segni di flessione”.

 

Un segnale positivo che vi sprona ad affrontare nuove sfide.

 

“Se è vero che il bilancio 2019 di BSM si è chiuso con un risultato negativo, va anche detto che ciò deriva dalle scelte prudenziali effettuate e dirette a preparare la ripartenza, attesa dopo anni di crisi economica che ha interessato il sistema. Il ritorno alla redditività richiederà ragionevolmente altri 18 mesi, ma questo non ci preoccupa perché gli sforzi fatti nel governare la crisi sistemica sono riconosciuti dai nostri clienti, che sono in progressivo aumento. L’evoluzione del mercato, l’offerta di nuovi servizi finanziari, la crescita culturale del Paese e l’espressione di nuovi bisogni sono le sfide su cui saremo impegnati, ma sempre tenendo una attenzione particolare a chi non ha competenze tecnologiche ed esprime esigenze più tradizionali. Questa è la Banca del territorio: è una gestione più impegnativa poiché impone alla banca costi indiretti e figurativi che diversamente potrebbe evitare con una piena digitalizzazione della operatività”.

 

Come ha detto, siete “in San Marino”, un Paese che vive molte difficoltà: qual è la vostra visione per il futuro?

 

“Venti anni fa, nel pieno della ricchezza sammarinese, l’economia della Repubblica cresceva a tassi superiori ai valori medi dei Paesi dell’area dell’euro, il settore finanziario raggiungeva un peso significativo del 6,5% sul totale dei dipendenti nel settore privato (con oltre 1.000 addetti) con un contributo del 20% in termini di PIL. E’ in quel periodo che una persona a me specialmente cara firmava l’atto costitutivo di Banca di San Marino, auspicando una crescita qualitativa fondata sul modello “da banca locale ad azienda bancaria giuridicamente riconosciuta a livello internazionale”. Oggi lo scenario si capovolge: il PIL è ancora sotto di quasi 40 punti percentuali rispetto ai livelli dell’ultimo quindicennio e il sistema bancario, che assieme al turismo rappresenta una delle principali voci dell’economia sammarinese, è in difficoltà. È in questo contesto già complicato che si è inserita la pandemia. Il FMI prevede un calo del PIL del 12,2% e il Governo si è mosso per raccogliere fondi sul mercato internazionale. Non è mai successo, nei diciassette secoli di storia, che il Paese si adoperasse per l’emissione di titoli pubblici per una cifra pari a circa il 30% del PIL”.

 

Quali sono le strategie da attuare in via prioritaria?

 

“Quello che ci attende non sarà facile, ma per non vanificare gli sforzi, il sistema abbisogna ora del rapido completamento del processo di riforme strutturali: riforma della normativa concorsuale, contenzioso giudiziario, cessione del credito, digitalizzazione dei servizi ed attività, sono alcuni dei fattori primari che possono contraddistinguere una burocrazia pubblica che crea valore aggiunto, senza limitarsi a sterili adempimenti formali che drenano efficienza e redditività alle banche. In questo contesto fare sistema è un imperativo e BSM è in prima linea: si tratta di un’azione che interviene in maniera ben differente rispetto alla vecchia tradizione secondo cui è il sistema bancario che deve salvare se stesso. Prima, le banche di sistema rimettevano a posto i cocci e gestivano i problemi degli altri, ora i problemi sono diventati i loro: sono dunque le stesse banche sammarinesi ad avere bisogno di un intervento di sistema. Banca di San Marino è impegnata a riversare il valore di questo supporto nel territorio, recuperando e riaffermando una presenza che ci rende Banca ‘per San Marino’ e centrale nella economia interna”.

 

Credere nella ripartenza di San Marino è un obbligo: quale ruolo vuole avere BSM in questa nuova fase?

 

“La Banca non è fatta solo di indici e non cresce con l’aumento del tasso di educazione finanziaria: non a caso l’Ente Cassa Faetano ha rinnovato il Consiglio affidandogli il compito di consolidarsi nel contesto attuale. Per la nostra Banca mantenere l’equilibrio, nel corso del 2020, sarà una sfida impegnativa e recuperare redditività netta in questo esercizio non è realistico. Il precedente Consiglio, capitanato dal dott. Marcello Malpeli, ha svolto un lavoro prezioso di allineamento contabile alla realtà di mercato, consentendo alla Banca di esporre in modo veritiero e chiaro il proprio patrimonio anche a pena di un risultato economico negativo. La trasparenza è reputazione, è credibilità e legittima la richiesta di fiducia ai cittadini, anche da parte della neo governance non ancora insediata. Un Consiglio prevalentemente femminile, al quale mi auguro sarà congeniale lavorare per essere banca del territorio ovvero vivere la comunità come la nostra casa: è qui che custodiamo e gestiamo gran parte del risparmio accumulato, ed è qui che reinvestiamo le risorse raccolte a vantaggio di tutti. Un impegno comune per la declinazione verso il sostenibile assolutamente innovativo, attenti a concetti come condivisione, impatto, valutazione, ed investimenti in aziende. Al contempo BSM come realtà finanziaria, sensibile al tema della sostenibilità e con il desiderio di comunicare questa vision attraverso una grande attenzione al capitale umano e una sensibilità alle relazioni positive con tutti gli stakeholders. Promozione sociale e culturale, tutela dei beni culturali e del paesaggio, educazione, formazione, volontariato e beneficenza: sono questi gli ambiti ai quali la nostra Banca e l’Ente Cassa di Faetano offrono il proprio sostegno, a beneficio dell’intero territorio di appartenenza. Nell’Assemblea dei Soci della scorsa settimana ho lanciato il percorso da banca ‘di’ a ‘banca per’, poiché nel tempo del presente ci confermiamo ‘banca in San Marino’. Un percorso tratteggiato secondo la concretezza di: sensibilizzare, sviluppare, stabilizzare. Identità e proiezione sociale sono i pilastri che ci sostengono: identità perché costantemente attenta ai valori legati alla persona e alla sua cultura; proiezione sociale perché proiettata al benessere di una collettività quale spazio di crescita e sviluppo di ogni individuo”.

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