Home FixingFixing “Integraree” e Ruggero Marchetti: una storia nata insieme

“Integraree” e Ruggero Marchetti: una storia nata insieme

da Redazione

Nel 2014 l’incontro tra il progetto “sociale” di IAM e il ragazzo: “Con il passare del tempo sono diventato molto più veloce”.

IAM Mirkare Ruggero

 

di Alessandro Carli

 

Se non sono “nati” insieme, poco ci manca: tra i due difatti ci sono solo pochissimi mesi di differenza. L’anno è lo stesso: 2014. È da poco partito “Integraree” – il progetto voluto dalla IAM che guarda al sociale e diretto a tutti i ragazzi con “fragilità” e che sin dall’inizio ha avuto l’appoggio delle istituzioni, della direzione e degli operatori del Servizio Disabilità e Assistenza Residenziale – quando arriva in azienda Ruggero Marchetti. Oggi, a distanza di oltre un lustro, è ancora lì. Lo troviamo seduto nella sua postazione. Ha davanti a sé un personal computer. O meglio, quello che era un pc. “Ruggero lavora già da tempo in totale autonomia – spiega Mirkare Manzi – e ‘fuori’ dal supporto dell’ISS. Ogni mattina viene con il suo motorino e con grande attenzione si occupa dei RAEE: ne separa anche 30 o 40 chilogrammi in un giorno. I rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici, di base, hanno un basso valore. Il lavoro di Ruggero è quello di disassemblare e quindi valorizzare i singoli materiali come ad esempio il ferro e l’alluminio”.

Questo percorso formativo, ricorda Mirkare Manzi, “pone le persone con disabilità sullo stesso piano di quelle non svantaggiate perché tutti sono tenuti a lavorare allo stesso modo, creando così un gruppo coeso di partecipanti che si sente parte dell’azienda come ogni altro dipendente”.

Ruggero è presente ma giustamente non ascolta: è impegnato a “finire” un personal computer. Davanti a sé si trovano cavetti, plastiche, e tanto altro. Guanti e cacciavite, pinze: ecco tutto quello che gli serve. I materiali “puri” vengono messi negli appositi “cassonetti”. Con calma e con precisione il “tower” si svuota delle sue componentistiche. “Non è un lavoro difficile e devo dire che mi piace molto. Vengo in IAM dal lunedì al venerdì e recupero i pezzi dei computer ma anche delle radio, dalle tastiere, dalle calcolatrici e dalle stampanti. Mi trovo molto bene con le persone che sono impiegate nell’azienda (oltre a Mirkare, anche Mattia, Elena, Nicole e Francesca). Con il passare del tempo sono diventato più veloce: ho preso la mano anche se comunque ci vogliono diverse ore per ‘pulire’ un computer”.

 

ECOLIGHT: IL REPORT 2019

 

Quasi 25 mila tonnellate di rifiuti elettronici gestiti nel 2019 con un tasso di recupero ben superiore al 90% e oltre 350 tonnellate raccolte attraverso strumenti di prossimità. Ecolight, il consorzio nazionale no profit per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), ha presentato nei giorni scorsi il Rapporto Sociale, documento che sintetizza l’attività svolta l’anno scorso e dal quale emerge una grande attenzione al tema della sostenibilità.

Il Consorzio ha gestito oltre 320 tonnellate di RAEE che sono stati consegnati in negozio – o ritirati al domicilio dell’acquirente nel caso di consegna a casa – al momento dell’acquisto di un prodotto elettronico di equivalente funzionalità. La sostenibilità dell’azione del Consorzio è stata inoltre supportata da elevati tassi di recupero. “Abbiamo superato il 92% in peso – ha spiegato il direttore generale Giancarlo Dezio -. Questo significa che per ogni 10 tonnellate raccolte, più di 9 sono state avviate ad un processo di recupero di materia. Nell’ottica di una concreta economia circolare, questo ci ha permesso di re-immettere sul mercato come materie prime seconde più di 9.800 tonnellate di allumino, metalli ferrosi e non ferrosi, oltre 5.700 tonnellate di materie plastiche e quasi 1.000 tonnellate di vetro, tutte ottenute da processi di trattamenti dei RAEE”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento