Home FixingFixing Sviluppo e sostenibilità: si disegna la San Marino 2030

Sviluppo e sostenibilità: si disegna la San Marino 2030

da Redazione

Presentato il progetto strategico che vede coinvolte tutte le associazioni di categoria e il Governo, coadiuvati da un team di tecnici ed esperti con la consulenza di Nomisma. Vagnini (ANIS): “Per arrivare fino in fondo servirà un’azione coordinata, ma soprattutto regole e tempi certi”.

San Marino 2030

 

di Daniele Bartolucci

 

Un piano che ridefinisca “l’identità economica” dell’antica Repubblica e guardi con lungimiranza ai prossimi dieci anni. E’ questo lo spirito con cui è stato presentato il progetto “San Marino 2030” per lo sviluppo economico. Un progetto che deve necessariamente coinvolgere tutte le parti del sistema, in particolare “chi rappresenta l’economia reale, sulla quale San Marino oggi poggia e su cui dovrà costruire il suo futuro”, ha ribadito più volte in questi giorni il Segretario di Stato all’Industria e Commercio, Fabio Righi. Motivo per cui, al tavolo di lavoro, siedono tutte le associazioni di categoria: ANIS, OSLA, USOT, UNAS e USC. A questo tavolo, si affianca un team di studiosi ed esperti, con la consulenza di Nomisma Spa di cui fa parte anche l’ex ministro italiano dell’Ambiente Galletti, che ha partecipato alla presentazione dei giorni scorsi.

 

“UNA NUOVA IMMAGINE DEL PAESE”

 

Tra gli obiettivi dichiarati, c’è la creazione di una “nuova immagine del Paese”, ha spiegato il Segretario Righi. Ma soprattutto si vogliono elaborare nuove idee per il rilancio, partendo da una serie di analisi, per poi agire concretamente nei vari settori, dall’industria al turismo fino al territorio. “Lo scopo è vivere in uno Stato con una finanza sostenibile, che possa attrarre investimenti, valorizzare il territorio e intercettare nuovi flussi di visitatori”. In buona sostanza: sviluppo a lungo termine del Paese e riposizionamento internazionale. “Quello che manca”, ha ammesso Righi, “è un piano che ridefinisca l’identità economica del nostro Paese: dal 2008 in poi San Marino ha perso i suoi paradigmi e, nonostante vari tentativi – ne abbiamo contati 51 di progetti mai realizzati -, non siamo mai arrivati a costruire un piano concreto per il rilancio economico, capace di preservare le imprese che ci sono, aiutandole a sviluppare al meglio, e allo stesso tempo attrarne di nuove. Ora vogliamo farlo e c’è l’impegno di tutte le Segreterie di Stato in tal senso, così come delle categorie economiche, con le quali sarà fondamentale stabilire il metodo di lavoro, perché si arrivi a un piano condiviso e realizzabile”. Al momento, quindi “c’è un libro bianco, su cui scrivere assieme le nuove linee di sviluppo”, ha spiegato Righi, “niente è stato già deciso, perché prima analizzeremo i dati, coadiuvati al team di esperti e dai consulenti di Nomisma. Ci sono alcune suggestioni, comunque”, ha spiegato, “come San Marino primo stato sostenibile al mondo, non solo in chiave ambientale, ma anche economica e sociale. Allo stesso modo, oltre all’obiettivo dichiarato per lo sviluppo delle imprese private, c’è l’attrazione dei fondi di investimento, la valorizzazione delle nostre peculiarità come territorio, e soprattutto il turismo di sosta, al contrario del classico mordi e fuggi che ci ha sempre caratterizzato. Per raggiungere tutto ciò serviranno progetti, infrastrutture, e anche risorse”.

 

VAGNINI (ANIS): “REGOLE E TEMPI CERTI”

 

“Siamo molto favorevoli a questo progetto”, ha spiegato William Vagnini, Segretario Generale di ANIS, all’indomani degli incontri di presentazione, “anche perché da tempo – anni, ormai – è una delle nostre richieste prioritarie. Basti pensare che dei 51 progetti citati dal Segretario Righi, credo che molti siano riferibili ai lavori del Forum Ambrosetti che oltre dieci anni fa organizzammo come ANIS insieme ad alcuni istituti bancari sammarinesi. Speriamo dunque si arrivi in fondo con questo lavoro perché è urgente costruire un piano strategico di tale portata. Per questo occorrerà muoversi in maniera coordinata, tra le Segreterie e anche tra le parti sociali, perché in 6 mesi, massimo un anno, possiamo avere questo progetto. Quello che dobbiamo comprendere è che c’è spazio, a San Marino, perché le nostre imprese possano crescere e anche perché altre ne arrivino. Occorre però creare quell’ecosistema, attrattivo, in cui sia facile fare impresa. E’ un percorso in salita, ma necessario. Anche per questo serviranno regole chiare e tempistiche ben definite”.

 

ANDREINI (OSLA): “MANCA LA PIANIFICAZIONE”

 

“Benissimo il coinvolgimento delle categorie fin dall’inizio”, ha commentato Michele Andreini, Direttore di OSLA, “per questo ringrazio il Segretario Righi, a cui confermo la nostra disponibilità per questo lavoro”. “Il tema vero è proprio la pianificazione, perché la sua mancanza è una delle motivazioni per cui oggi ci troviamo in una situazione di difficoltà. Si è navigato a vista, in pratica. Siamo fiduciosi per questo nuovo progetto, ma chiediamo che non sia solo un libro dei sogni: non ci servono progetti faraonici, magari meno cose, ma realizzabili”.

 

ZANOTTI (USOT): “DALLA CARTA ALL’AZIONE”

 

Anche Alessandro Zanotti, coordinatore di USOT, ha puntato l’attenzione sulla pianificazione, ma soprattutto sull’impatto “che determinate scelte avranno sul Paese: alcune saranno difficili e forse impopolari. L’obiettivo quindi deve essere condiviso da tutti, così come il percorso: servirà dunque abbandonare quei progetti infruttiferi che oggi impegnano risorse, per destinarle a ciò che invece serve davvero. Per la nostra categoria, ad esempio, trattandosi di turismo, serviranno infrastrutture. Però, e qui il discorso diventa di sistema, queste opere muoveranno a livello economico anche un indotto che nulla ha a che fare con il nostro settore. Anche per questo l’auspicio è che si passi presto dalla carta all’azione”.

 

LA TEMPISTICA: “A OTTOBRE VEDREMO GIÀ QUALCOSA”

 

Grande attenzione, quindi alla tempistica: “Non ci possiamo sbilanciare ora”, ha ammesso il Segretario Righi, “ma se è vero che la consulenza di Nomisma ha durata di un anno, è anche vero che entro ottobre dovremmo essere già in grado di avere qualcosa di concreto”. In altre parole, probabilmente qualche intervento in finanziaria, che va varata entro la fine dell’anno, potrebbe arrivare dal Piano San Marino 2030.

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