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L’Università di San Marino è sempre più internazionale

da Redazione

Il Rettore Corrado Petrocelli: “Sottoscritte 40 convenzioni con altri atenei”. Covid, tasse: ridotti del 10% tutti gli emolumenti per aiutare gli studenti.

Petrocelli AA

 

di Alessandro Carli

 

La conferma del professor Corrado Petrocelli nel ruolo di Rettore dell’Università degli Studi di San Marino per i prossimi tre anni – “Un risultato che sottolinea la bontà del lavoro svolto negli ultimi sei anni, possibile grazie alle idee, all’impegno e all’entusiasmo che mi hanno coinvolto insieme a tutta la comunità universitaria sammarinese, dai docenti agli staff, dai collaboratori agli studenti. Ci permetterà di proseguire il percorso di ingresso nella European Higher Education Area, lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore legato al Processo di Bologna che coinvolge le realtà accademiche di circa 50 Paesi per favorire gli scambi e le interazioni delle università del continente, intervenendo sulla qualità dei sistemi di istruzione superiore e sulla loro compatibilità e comparabilità” ha spiegato l’accademico – è l’occasione per affrontare tantissimi altri cantieri: la stretta attualità della Covid-19 (quindi le modalità delle lezioni, le lauree, l’edilizia e il “nodo” italiano delle rette) ma anche le criticità e i punti di forza del sistema Paese, la modernizzazione della didattica e gli sviluppi del protocollo sottoscritto con l’Associazione Nazionale Industria San Marino.

 

Con le lauree “di presenza” del 20 luglio (foto a fine intervista, ndr) si è tornati alla normalità: come avete gestito l’emergenza?

 

“Abbiamo fatto fronte all’emergenza in tempi rapidi con soddisfazione sia da parte dei docenti che degli studenti. La didattica a distanza è un ottimo supporto che può interagire e arricchire la didattica ‘normale’ ma non la può sostituire. L’Università di San Marino, è ‘piccola’ e a misura per gli studenti: sono tante le attività laboratoriali che prevedono la presenza. La crescita di uno studente si ottiene anche con un rapporto con i docenti e i colleghi: il confronto e lo scambio di opinioni sono fondamentali. Appena è stato possibile abbiamo riaperto al pubblico gli uffici, la biblioteca e alcune attività laboratoriali. Gradualmente e in sicurezza. Il 20 luglio sono ricominciate le lauree in presenza. È nostra intenzione, a settembre, ripartire regolarmente”.

 

In Italia è “scoppiata” la polemica sulle tasse. Voi, in questo senso, vi siete mossi in anticipo.

 

“Il Paese era in difficoltà: lo abbiamo letto dai provvedimenti. Nello stesso periodo abbiamo ricevuto una serie di lettere da parte di studenti e famiglie che chiedevano la dilazione dei pagamenti delle tasse o il rinvio delle scadenza. Ho tentato così una ‘carta’ che è stata accettata da tutti. Nel corso delle sedute telematiche di aprile sia il Senato Accademico che il Consiglio dell’Università hanno approvato all’unanimità un provvedimento di grande significato: applicare a tutti gli emolumenti derivati da incarichi, cariche, contratti delle varie fattispecie, la riduzione del 10% quale segno tangibile del senso di responsabilità dell’università rispetto al momento di difficoltà e di solidarietà in particolare verso gli studenti e le loro famiglie. Parte del significativo risparmio sarà utilizzato per finanziare la riduzione del 10% dell’importo della terza rata per gli studenti di tutti i corsi di laurea”.

 

Il ministro italiano dell’Università e della Ricerca Manfredi ha dichiarato che durante la Covid-19 il numero di laureati è stato superiore a quello dello scorso anno. Sul Titano?

 

“Durante i mesi di lockdown anche a San Marino è stata utilizzata la tecnologia: le discussioni si sono tenute attraverso internet. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i numeri sono stati costanti”.

 

I numeri dell’ateneo stanno crescendo: lo scorso anno è stata superata quota 1.000 iscritti. Quali sono i prossimi obiettivi?

 

“Le ricadute dell’Università di San Marino – che richiama studenti da tutta Italia – sul sistema sono importanti anche per quel che riguarda gli affitti: circa un milione e 100 mila euro. Da un’indagine abbiamo ‘scoperto’ che circa il 90% degli studenti di Ingegneria è pendolare: da qui la scelta di spostarci dal Centro storico al World Trade Center a Dogana. L’anno accademico 2020-2021 sarà comunque difficile per gli effetti della pandemia, prevediamo un decremento del 20%. Quando sono arrivato in Repubblica nel 2014 solo l’1% degli studenti era sammarinese. Oggi è il 10%. L’obiettivo a breve e medio periodo è quello di continuare a rafforzarci internazionalmente: a oggi abbiamo stipulato 40 convenzioni con gli atenei di tutto il mondo”.

 

Esiste anche a San Marino, come in Italia, un problema legato all’edilizia universitaria e alla carenza di spazi per gli studenti?

 

“Manca uno ‘Student center’, una casa dello studente. Uno stabile cioè che contenga una mensa, un auditorium e alcuni spazi per altre attività”.

 

Università e imprese, un dialogo strategico. Quali sono gli sviluppi del protocollo sottoscritto con ANIS?

 

“L’Università ha stretto diverse collaborazioni tra cui anche quella con l’ANIS e che ha permesso, qualche tempo fa, di realizzare un corso sull’Unione Europea che potrebbe essere replicato. Abbiamo poi una convenzione con l’Azienda di Stato per i Lavori Pubblici che riguarda l’asfalto e le risorse idriche. L’Università inoltre dialoga con le imprese del territorio e con quelle italiane: abbiamo diversi studenti di Ingegneria Gestionale e di Design che vengono ‘chiamati’ nelle aziende. Molti studenti di quest’ultimo percorso formativo si fermano alla Triennale perché trovano subito un’occupazione”.

 

Lauree UNIRSM grande

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