“La gentilezza è un valore economico: migliora salute e produttività”. Il 29 luglio l’evento pubblico con Daniel Lumera e Beatrice Carbone.
di Daniele Bartolucci
“La gentilezza è un valore economico, perché è scientificamente provato che migliora la salute di chi la offre nei rapporti interpersonali, ma aiuta a stare bene anche chi li circonda, nella società e ovviamente anche negli ambienti di lavoro”. Ne è convinto Daniel Lumera, autore bestseller e riferimento internazionale nelle scienze del benessere anche per tante aziende industriali italiane, protagonista dell’iniziativa “San Marino primo Stato Gentile”, che si svolgerà il 29 luglio nella Cava dei Balestrieri. Insieme alla professoressa Immaculata De Vivo, epidemiologa della Harvard Medical School, tra i massimi esperti mondiali di genetica del cancro e ricerche sui telomeri, Lumera ha elaborato un metodo rivoluzionario che mette in relazione il mondo interiore e la genetica del nostro corpo, arrivando a ridefinire l’errata interpretazione della teoria darwiniana: “A sopravvivere e prosperare non sarà il più forte o competitivo bensì il più gentile”. Quella che potrebbe sembrare una provocazione, però, si fonda su basi scientifiche: “Grazie agli studi portati avanti negli ultimi anni, è stato dimostrato che la gentilezza ha un impatto positivo sulla propria salute, ma anche su chi li circonda. Limitare i conflitti, prestare più attenzione al welfare aziendale, aiutare gli altri membri di un team, ad esempio sono alcune delle dinamiche innescate dalla gentilezza nelle aziende, ma questo vale anche verso l’esterno: un recente studio ha dimostrato ad esempio che all’interno di una stessa grande azienda americana, i dipendenti con più di 60 anni che hanno praticato un’attività di volontariato, hanno un tasso di mortalità migliore del 40% rispetto ai colleghi che non le hanno mai svolte. Non a caso, oggi, ci sono aziende, che inseriscono programmi di volontariato nelle attività dei loro dipendenti: è un investimento sulla loro salute”. Inoltre, “come l’ottimismo, la gentilezza è virale e questo aiuta anche a migliorare il lavoro di squadra tra le persone, tanto che nelle aziende in cui è stato misurato l’impatto di atteggiamenti più gentili e collaborativi, sono aumentati gli indici della produzione e della creatività. Ma”, avverte Lumera, “non deve diventare un’attitudine falsa verso l’altro: l’imprenditore, il manager o il team leader, deve accettare un processo che cambierà le relazioni, con gli altri e con se stessi. Essere gentili, nell’accezione più ampia del termine, significa essere disponibili ad aiutare gli altri, a collaborare, a cooperare se pensiamo al mondo economico: il punto di partenza è l’ascolto, prima delle proprie esigenze, poi quelle degli altri, che spesso non teniamo nella giusta considerazione. Per questo si parla anche di accoglienza, di sensibilità, familiarità, gratitudine, fiducia… una vera rivoluzione, direi ‘femminile’, se guardiamo al modello che per tanto tempo ha dominato finora la scena sociale e anche imprenditoriale. Un modello che, però, si è dimostrato molto più fragile di quella ‘forza’ ricercata spesso nei leader, che dovevano essere appunto forti, rigidi nei rapporti con le persone, votati al successo, ai risultati, competitivi anche a discapito dei propri collaboratori. Non a caso i manager di tantissime aziende, pur dando premi e benefit a profusione, sono quasi sempre odiati dai loro sottoposti. Ma quel modello”, spiega Lumera, “ha un difetto che ora possiamo misurare: non è lungimirante, non tiene conto della salute delle persone e della qualità della vita, in particolare negli ambienti di lavoro. E’ un modello che può portare risultati nel breve, ma non nel lungo periodo. E la differenza”, ribadisce Lumera, “la fa appunto la gentilezza. Lo vediamo ormai ovunque, anche nel marketing: il digitale ha avvicinato servizi e beni, ma ha creato distanze tra le persone e oggi sul mercato viene premiato chi sa accogliere i clienti, creare empatia con loro, in pratica, chi si dimostra gentile. E questo vale per l’intera la società, che sta evolvendo da un modello egocentrico a uno biocentrico, non a caso si tiene sempre più conto dell’impatto delle nostre azioni, sull’ambiente, ma anche sulla società e sulle persone che ci circondano. Finalmente, si inizia a comprendere come i risultati non possono essere disgiunti dal benessere, sia si parli di un’azienda, sia di un Comune o perfino uno Stato, come può essere San Marino, perché introdurre un’educazione alla gentilezza, una volta portata all’interno, bisogna trasferirla all’esterno, con il cliente o il turista, il visitatore, l’investitore: uno Stato gentile è uno Stato che prospera, che dà valore al portare benessere, alla salute, alla prosperità non solo si se stessi, ma dell’intera comunità. E anche questo è un atto di gentilezza”.
IL PROGRAMMA SAMMARINESE
L’iniziativa “San Marino primo Stato Gentile” è promossa dall’Associazione Oncologica Sammarinese e gode dell’Alto Patrocinio degli Eccellentissimi Capitani Reggenti e del Patrocinio della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, della Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale e della Segreteria di Stato per il Turismo. Media partner: San Marino Fixing, San Marino RTV e My Life Desing Academy. Il programma dei lavori prevede diversi appuntamenti istituzionali, compresa la firma del Manifesto da parte dei Segretari di Stato, ma l’evento principale si svolgerà come detto il 29 luglio alle 21 alla Cava dei Balestrieri: nella prima parte, Daniel Lumera presenterà il suo libro “Biologia della gentilezza”, dialogando con il giornalista Sergio Barducci e la Prof.ssa Immaculata De Vivo in collegamento da Boston; nella seconda parte spazio invece al terzo settore, con dibattito aperto con i relatori; la terza parte infine, vedrà protagonista Beatrice Carbone, ballerina solista del Teatro alla Scala, ospite d’eccezione dell’evento e “ambasciatrice” della gentilezza nel mondo.