Il mistero non si ferma: incontri e tanto altro dal 31 luglio al 2 agosto.
di Teresio Massimo Troll
Dal 31 luglio al 2 agosto torna a Cattolica il Mystfest. Il mistero non si ferma. La paura, anche quella del Covid, fa parte del brivido. Pupi Avati e Carlo Lucarelli tra gli ospiti della manifestazione nata proprio a Cattolica nel 1980. Ricordate il bel poster con impermeabile e cappello alla Sheridan su fondo nero? Con tanto di scritte di colore… facile… giallo!
Alla presentazione del Mystfest, venerdì 17… al Piazzale del Tramonto dopo il rituale comunalorganizzativo, presente anche il sindaco Mariano Gennari, hanno intrattenuto il pubblico Franco Forte, direttore di Giallo Mondadori, e Carlo Lucarelli. Arrivano vestiti in nero e con mascherina nera. Mi vien voglia di gridare ‘Non ho denaro!’ sapete com’è… quando la trama (anche il tessuto di una maschera diventa tessuto del racconto) è nell’ombra il senso di pericolo è contagioso… Mentre Franco Forte viene dal lodigiano, il parmigiano Lucarelli è ormai assiduo frequentatore della riviera e del festival. “La prima volta, dice, fu nel 1990 come partecipante al concorso con il racconto ‘Carta bianca’. Quest’anno avevo paura che il Mystfest non si facesse… paura è per me un termine positivo… e invece bene così”. Malgrado i tempi che corrono Cattolica ha salvato questa manifestazione e Cattolica in Fiore, altro fiore all’occhiello. Se anni fa, all’inizio, il cinema era il protagonista del festival con tanto di cuffia e traduttore simultaneo, progressivamente il libro, il racconto, il giallo sono diventati altrettanto importanti tanto da occupare oggi il manifesto con l’immagine fumettara di una ragazzola turistica che, giallo in mano, subisce il disturbo di un’ombra. L’ombra dell’immancabile investigatore impermeabilizzato e incappellato contro criminali virili e virali.
È sempre lui, l’investigatore, il protagonista del giallo. Il cavaliere senza paura (come diceva Chandler). Che sia privato o pubblico, corrotto o pulito, giovane o maturo, Maigretto o Montalbato non importa. Perché il commissario non ha età. È eterno. Come Tex. Quanti anni ha Montalbano? Quanti ne ha Holmes o Maigret? Quanto pesa Nero Wolfe?
Specialmente quando il libro che leggi o l’episodio TV che guardi torna indietro e avanti nel tempo, l’investigatore invecchi e ringiovanisce continuamente. Quello che conta è quello che, mente speciale, riuscirà a scovare, collegare e svelare.
Ci sono racconti polizieschi, come quelli di Sherlock, in cui ti dimentichi tutta la trama. Non sapresti neppure raccontarne la storia perché avvinto dal ‘dettaglio’. Alla fine Holmes spiegherà tutto nei minimi particolari e la meraviglia del suo metodo sarà proporzionale alla dimenticanza del movente stesso.
“I dettagli, dice Lucarelli, si modificano scrivendo e il lettore a sua volta li modificherà lui stesso”. Si potrebbe scriverne un trattato: De taglio. Sottotitolo: Scegliere lama o forbice per lo stile/o.
Il mistero avvolgerà anche i 500 anni di Raffaello venerdì 31 quando Massimo Manfredi e Luigi Bravi accompagneranno (secondo un metro di distanza) il pubblico in un viaggio nei misteri del Rinascimento.
Arcano incantatore viene invece definito Pupi Avati. Il regista, perseguitato e perseguitante tramite interposte persone con le finestre che ridono, sarà con noi il giorno di chiusura festival domenica 2 agosto. Verranno proiettati i suoi Zeder (1983), Il nascondiglio (2007) e Il signor diavolo (2019) che vede il ritorno di Lino Capolicchio, il giovane delle famose finestre.
Mentre sarà disponibile il volume ’10 piccole indagini’ che raccoglie i racconti vincitori delle ultime dieci edizioni, i finalisti di quest’anno sono i seguenti: Emilio Daniele, Valentino Eugeni, Eugenio Fallarino e Raffaella Lupo, Marco Fedele, Liudmila Gospodinoff, Nicolina Scalzo, Michele Scoppetta, Massimo Tivoli, Pasquale Vasto e Lia Tomasich.
Quindi giallo in branda. A breve distanza un capitolo dopo l’altro. Dimenticando l’ombra incombente del terrore. Si spera sempre di tornare al riso. Che ben si sposerebbe coi Gialli Mondadori.