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Autostrade, Giorgia Meloni a 24 Radio 24: “Governo si è mosso con cialtroneria”

da Redazione

“Molto difficile giudicare questo accordo, non conosco i dettagli. Io ero per la revoca. Il governo si è mosso con cialtroneria, ha trovato una soluzione in una notte, mentre ci si poteva muovere diversamente”. Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. Meloni spiega: “Magari Aspi farà delle cose bellissime, ma se non si modifica il contratto di concessione abbiamo un problema. Io ero per la revoca che però non la puoi fare in una notte, il problema è anche la cialtroneria con la quale si è mosso il governo, è stato fermo due anni, poi è arrivato a non poter più rinviare la decisione e in una notte ha dovuto trovare la soluzione meno peggio. Secondo me ci si poteva muovere meglio”.

 

“DA MINISTRA DEI GIOVANI NON POTEVO MODIFICARE LA CONCESSIONE”


Quelle della concessione ad Autostrade “erano regole scritte negli anni ’90”. Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. Meloni aggiunge: “C’è stato il centrodestra, il centrosinistra, ci siamo stati tutti. Io facevo il ministro dei Giovani, non avevo la forza per modificare la concessione ad Autostrade”, rimarca a proposito della proroga della concessione durante il governo Berlusconi.

 

“MES È STRUMENTO PER CONTROLLARE I NOSTRI CONTI PUBBLICI”

 

“Se è così vantaggioso perché i paesi frugali dicono che accesso è conditio sine qua non per intesa vantaggiosa su Recovery Fund?”. Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 a proposito del Mes alla vigilia del Consiglio Europeo che potrebbe definire l’accordo sui fondi per rilanciare l’economia europea dopo l’emergenza Covid-19. Per la Meloni: “Fratelli d’Italia dice no al Mes, perché non c’è alcuna ragione economica per dire sì. E’ innanzitutto un prestito. Tra l’altro in parte sono soldi nostri che ci vengono riversati. Non è vero che se non prendiamo quei soldi dal Mes non possiamo prenderli altrove. Non è vero che ci conviene. Checché se ne dica, il Mes è un trattato internazionale che non si modifica con le lettere di Gentiloni… Faccio una domanda retorica: se questo Mes è così vantaggioso per noi, perché i cosiddetti paesi frugali dicono che il nostro accesso al Mes è una conditio sine qua non per ottenere un accordo vantaggioso sul Recovery Fund? Perché vogliono controllare i nostri conti pubblici…”.

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