Nella mostra ospitata dal Centre Pompidou di Parigi anche un’opera che il Maestro aveva “portato” a San Marino in occasione della grande Biennale d’arte del 1963 organizzata da Giulio Carlo Argan.
di Alessandro Carli
Gli occhi del mondo sono puntati su Parigi. Il 1 luglio il Centre Pompidou ha aperto una mostra dedicata a Christo, il padre della “Land art” recentemente scomparso (31 maggio 2020) e balzato agli onori della cronaca italiana grazie alla meravigliosa installazione realizzata nel 2016 sul Lago d’Iseo: “The Floating Piers” consisteva in una rete di pontili galleggianti aperta al libero transito pedonale pubblico, sviluppata tra Sulzano, Montisola e l’Isola di San Paolo.
La mostra francese, nei fatti, è il preludio alla realizzazione del “nuovo vestito” che il prossimo anno coprirà l’Arc de triomphe de l’Étoile. Il progetto, uno dei primi realizzati da Christo & Jean Claude, è stato esposto sul Monte Titano quasi 60 anni fa in occasione della IV Biennale Internazionale d’Arte della Repubblica di San Marino del 1963, presieduta (come pure la VI) da Giulio Carlo Argan. L’immagine (oggi parte dell’archivio Shunk Kender) porta la data del 1962 – 1963: si tratta di uno dei primi fotomontaggi di “impacchettamenti” di edifici pubblici (Pubblic building wrapped) dei due artisti. “L’immagine pubblicata sul catalogo della Biennale Internazionale d’Arte di San Marino di Giulio Carlo Argan del 1963 è una delle immagini scelte per l’esposizione parigina” racconta Rita Canarezza, operatrice culturale degli Istituti Culturali di San Marino e Coordinatrice progettuale della Galleria Nazionale.
“OLTRE L’INFORMALE”. LA IV BIENNALE DI SAN MARINO
Il numero 4 del periodico d’arte contemporanea D’Ars Agency del 1963 gli ha dedicato tre pagine. Così Renato Righetti nell’articolo intitolato “Oltre l’Informale. Alla IV Biennale di San Marino premiate le ‘equipes’ del neo-gestaltismo”: “Non si può in verità dire che gli organizzatori (…) non abbiano fatto del loro meglio per differenziare l’esposizione rispetto alle numerose altre che, con cadenza varia, si ripetono lungo la penisola. G. C. Argan, che nella sua veste di presidente della commissione d’invito e di quella di premiazione ne è stato il sapiente e spericolato regista, ha trovato in Gerardo Ph. Dasi, segretario generale della mostra, la collaborazione più aperta per poter liberamente impegnarsi a dar vita a una rassegna ricca di motivi di richiamo sia sul piano culturale che su quella della mera curiosità”.
Il catalogo della mostra, custodito all’interno della Galleria Nazionale di San Marino, è uno scrigno: oltre ai nomi degli artisti e alle foto, i testi sono stati curati, oltre che dallo stesso Argan, “anche da Vicente Aguilera Cerni, Umbro Apollonio, Palma Bucarelli, Giuseppe Gatt e Pierre Restany” prosegue Rita Canarezza. Nel 1963 Christo ha partecipato alla IV Biennale di San Marino con tre opere “senza titolo”. “Nel catalogo c’è l’immagine di un monumento ‘impacchettato’, uno che sembrerebbe a prima vista anonimo – aggiunge – e di cui sino a poco tempo fa si sapeva davvero poco. Grazie all’evento ospitato nella capitale francese, oggi siamo riusciti a decodificarlo”. Nonostante il “mistero”, quelle tre “installazioni” hanno lasciato il segno. “Sembra una favola e oggi un sogno, se ne parlava negli ambienti culturali a San Marino molti anni fa quando facevo l’Accademia delle Belle Arti a Bologna. Si pensava di invitarlo ancora una volta in Repubblica per ‘impacchettare’ il Monte. Con le Antologiche ai grandi maestri Achille Perilli, Emilio Vedova, si voleva dare continuità a ciò che era stato fatto nelle Biennali Internazionali d’arte di San Marino, e dopo l’antologica di Mario Merz che aveva creato scalpore, Christo avrebbe avuto una forza ancora più dirrompente, oltre alla mostra si ipotizzava che avrebbe impacchettato il monte. Fausta Morganti l’allora Deputato alla Cultura ricorda bene che Christo venne contattato dal suo staff di allora. Presumibilmente mandò un progetto un disegno del Monte Titano impacchettato. Forse anche questo progetto è finito nell’archivio tra quelli che il Maestro Christo non ha mai realizzato…”.
Chissà che, dopo questa prestigiosa mostra al Centre Pompidou, questo “sogno” di sapere che questa idea esiste concretamente in un bozzetto del Monte Titano “wrapped da Christo”, non possa alla fine trasformarsi in realtà…