Così come non c’è giorno uguale all’altro: facciamocene una ragione. Quali sono le tre parole allineate che come risposta non valgono nulla?
di Simona Bisacchi
“Non è facile”. Quante volte vi è capitato che una vostra richiesta sia stata respinta con questa semplice affermazione? Tre lettere che – se leggete bene – come risposta non valgono proprio nulla. Non significano “no”. Non esprimono un’impossibilità. Non sottintendono un “ci proverò”. “Non è facile” significa, semplicemente, che ci sono degli ostacoli da affrontare prima di ottenere un risultato. Sia esso positivo o negativo.
Se ognuno di noi decidesse di non agire, perché quello che stiamo per fare “non è facile”, probabilmente tutte le strade del mondo si svuoterebbero in un istante e la terra sarebbe popolata da esseri immobili chiusi in angusti cortili.
Perché, ammettiamolo, oggigiorno ogni azione, lavoro o relazione “non è facile”.
Albus Silente, il più grande mago vivente creato dalla Rowling, nel finale di “Harry Potter e il calice di fuoco” avvisa tutti che “Momenti bui e difficili ci attendono. Presto dovremo affrontare la scelta tra ciò che è giusto e ciò che è facile”.
Del resto non è facile per il contadino, che ogni mese deve affrontare un tempo meteorologico sempre più imprevedibile, dove lunghi periodi di siccità si alternano a brevi piogge così violente da rovinare, spesso, anche interi raccolti.
Non è stato facile per i genitori ritrovarsi a fare da insegnanti ai loro figli, consapevoli che non potevano bastare un computer e una buona connessione wifi per sostituire una scuola.
Non è facile per le persone che ora si stanno reinventando non solo un mestiere ma una vita, perché, no, non è andato tutto bene per tutti.
Non è stato facile, non lo è ancora, ma non si sono mai arresi.
Anche se per loro non è tornato tutto come prima, anche se il loro “prima” non è che fosse un film patinato di Hollywood, ci sono persone che semplicemente vanno avanti.
E permettono ai loro pensieri, ai lori sogni e alle loro speranze di andare avanti.
Vivono giornate allegre, risate, lavoro, incontri.
Senza stare tanto a pensare come era “prima” e senza fare troppe previsioni sul “dopo”, informati del fatto che non c’è un giorno uguale all’altro.
Non c’è ora che si ripeta nella successiva.
E non cercano di indovinare cosa sarà il domani ma impiegano il tempo a essere contenti, di buonumore, e – anche se “non è facile” – lo fanno con una grazia tale da farlo sembrare un gioco da niente.
Un gioco da niente.