Home FixingFixing Steve Benedettini: “Migliorare le soft skill del personale aziendale fa guadagnare”

Steve Benedettini: “Migliorare le soft skill del personale aziendale fa guadagnare”

da Redazione

Alcuni dati significativi provenienti da O.M.S., Sole 24 Ore, Uni. Cattolica (2018), ci dicono che l’87% dei dipendenti al mondo è demotivato.

Steve Benedettini

 

di Steve Benedettini*

 

Fare formazione per migliorare le soft skills del personale aziendale, vuol dire favorire il benessere organizzativo dell’azienda e di conseguenza se miglioriamo l’organizzazione in termini gestionali, organizzativi, comunicativi e relazionali, abbiamo senz’altro una riduzione delle spese di gestione e un miglioramento della resa delle persone in termini di profittabilità. Ma vediamo i numeri: alcuni dati significativi provenienti da O.M.S., Sole 24 Ore, Uni. Cattolica (2018), ci dicono che l’87% dei dipendenti al mondo è demotivato. Pensate cosa significa far lavorare una persona demotivata? Significa che, nel suo ruolo, rende la metà, il 50%. Gli studi internazionali ci dicono che il 46% del personale all’interno delle aziende si definisce “in difficoltà”. C’è un 23% del personale aziendale che si definisce “smarrito”. Quindi chi va a lavorare ed è demotivato, smarrito e non si sente valorizzato, non darà mai il massimo di se stesso in qualsiasi tipo di lavoro ed attività che svolge. L’Italia in questi studi si posiziona dal 2017 con i più bassi livelli di fiducia da parte delle persone in ciò che fanno. l’87% dei dipendenti del mondo sono demotivati e questo significa che poi in termini economici vengono persi 500 miliardi in termini di produttività/anno (fonte Global Report 2018). Quindi la mentalità di una persona, che non viene stimolata, motivata in termini di positività, in termini di migliore resa di se stessi, fa si che facendo la somma, 84 milioni di persone in Europa vivono un disagio psicologico sul lavoro e quindi non rendono, né danno il meglio di sé, ma vivono per lo stipendio (fonti del report del 2018).

Mentalità chiuse, carattere inibito, personalità difficili, problemi caratteriali sul lavoro, invece di facilitare le attività, le complicano aumentando i costi organizzativi. Sviluppare le soft skills e fare in maniera che le persone facciano formazione per migliorare l’atteggiamento mentale positivo, migliorare se stessi, la capacità comunicativa, il sapersi relazionare, l’intelligenza emotiva, l’esser motivati ed il saper motivare gli altri, la capacità di ascoltare, la capacità di gestire lo stress, ne aumenterà la loro produttività e performance. Risolvere i problemi gestionali in azienda, quindi quelli comunicativi e organizzativi, vuol dire incrementare un guadagno interno che può andare dal breve al medio e lungo termine dal 10% al 30%, ovviamente riducendo gli sprechi dei costi standard di gestione. Dall’altra parte una persona, in termini di motivazione, rende senz’altro di più del 70%, cioè più del minimo indispensabile per non essere licenziata, ma arriva a rendere il 90% se non il 100% di se stessa, perché darà il massimo di se stessa per riuscire ad essere per prima realizzata e soddisfatta del lavoro e della sua professione, e tutto ciò confluisce in una migliore assunzione di responsabilità di tutti in azienda. Sommando da un 10%/30% di costi aziendali organizzativi maggiorati, con un 10%/30% di perdite produttive del personale improduttivo, avremo quindi che, frizioni organizzative, criticità, malessere organizzativo e demotivazione, si traducono in inefficacia del personale che non investe bene le sue energie = meno produttività = meno espressione del potenziale umano = meno produttività da un 20% ad un 60% in meno = meno utili per l’azienda. Ecco perché occorre effettuare formazione anche sulle soft skill e non solo sulle hard skill.

 

*Coach / Psicologo

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