Home FixingFixing Repubblica di San Marino, commercio: debolezze e qualche punto di forza

Repubblica di San Marino, commercio: debolezze e qualche punto di forza

da Redazione

L’offerta non è il linea (o lo è in parte) con il mercato. Il sondaggio della Segreteria di Stato al Turismo commissionato a JFC.

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di Alessandro Carli

 

Le criticità e i punti di forza sono chiari ai commercianti sammarinesi, così come gli interventi da apportare per rilanciare il comparto. Tra i dati che emergono dal sondaggio che la Segreteria al Turismo ha commissionato a Massimo Feruzzi della JFC e che ha convolto 70 commercianti, due studi professionali e l’Università degli studi spiccano da un lato la consapevolezza che l’attuale offerta non è in linea o lo è sono in parte con il mercato (quasi l’80%) e che meno di quattro su 10 si è detto disponibile a rinnovare l’attività in caso di sostegno da parte dello Stato. Tornando al primo punto (l’offerta), per il 42% degli intervistati l’elemento critico va ricercato nella “scarsa qualità commerciale e/o negozi vecchi non riqualificati”, per oltre il 21% invece il nodo è la “scarsa valorizzazione dei prodotti del territorio e mancanza di eventi periodici e costanti”.

 

I SETTORI AL TOP


Enogastronomia, salute, bellezza e moda, artigianato. Per gli intervistati sono questi i settori di punta del commercio locale. A seguire gli eventi, l’arte e cultura, i prodotti di lusso e la ristorazione.

 

LINEE DI INDIRIZZO

 

Il tema di primario interesse riguarda “l’ampliamento delle attività commerciali” (33,3%): quantitativo, qualitativo e di differenziazione delle merceologie. Vi è poi l’indicazione di “eventi” (28,6%), quindi rassegne, appuntamenti, animazione e quella di “nuove strutture ricettive” (14,3%) di qualità e con elevati standard/ servizi.

Con riferimento agli strumenti di sostegno, per poco meno del 50% centrale è la questione “fisco” (41,2%), quindi la riduzione dell’aliquota monofase, aiuti e sgravi fiscali, semplificazione dei rapporti Stato/ aziende, detassazione, eccetera. Seguono “altri fattori” (23,5%) come ad esempio i parcheggi, le consulenze alle aziende, il sostegno agli investitori e “pianificazione e realizzazione di eventi” (17,6%), verso aspetti culturali e storici-didattici.

 

RINNOVO ATTIVITÀ


Come anticipato in apertura, solamente il 37% del totale si è detto favorevole a rinnovare la propria attività purché sostenuti dallo Stato. Uno su tre ha dichiarato di “poter essere disponibile al rinnovamento” mentre è solo del 12,3% la quota di quei commercianti che si dichiarano comunque non disponibili.

A chi si è detto favorevole, poco più del 30% ha indicato come prioritario il “miglioramento dell’estetica generale dell’attività”. Il 28,7% ha indicato la volontà di “incrementare l’azione di marketing e promozione” e il 16,7% effettuerebbe “adeguamenti di vario genere” (normativi, sicurezza, impianti, eccetera).

 

IL SEGRETARIO DI STATO PEDINI AMATI

 

Il Segretario di Stato Federico Pedini Amati, dopo aver ricordato che si tratta di “un primo momento di confronto, di riflessione e serve a capire verso quali direzione iniziare a muoversi”, ha aggiunto che “qualsiasi intervento di riqualificazione del comporto turistico dovrà necessariamente essere accompagnato, sostenuto e alimentato da chi è sul campo, dai commercianti, dai ristoratori, dagli albergatori, dagli esercenti in genere”.

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