Home FixingFixing Le persone grandi? Non si divertono mai. Lo dice una bambina con le trecce rosse…

Le persone grandi? Non si divertono mai. Lo dice una bambina con le trecce rosse…

da Redazione

Pippi Calzelunghe: “Hanno solo molto da lavorare, abiti buffi e i calli”. Per fortuna c’è poi chi, come la piccola maialina Olivia, “ha l’arte che le scorre nel sangue”.

Degas ballerine

 

di Simona Bisacchi

 

Quanti volti può avere una donna. E quanti di più può averne una bambina!

C’è chi dorme coi piedi sul cuscino come Pippi Calzelunghe, che non vorrebbe mai crescere perché, si sa, “Le persone grandi non si divertono mai. Hanno solo molto da lavorare, abiti buffi, i calli e le tasse cumunali”. O comunali, come diremmo noi. Ma il risultato non cambia. Molto meglio vivere in una grande casa tutta per sé, avere una scimmietta come amico e un cavallo come animale da compagnia. Meglio cogliere i frutti dell’albero delle gazzose.

Essere così tolleranti da suggerire ai ladri che bussano alla porta “Avanti o indietro, come preferite! Io non faccio pressioni su nessuno”. Saper stupire ogni giorno gli amici Tommy e Annika con avventure nuove e biscotti impastati sul pavimento.

E ammettere che “Il giorno in cui mi capiterà di sentire un bambino che si rattrista all’idea di arrangiarsi da solo, senza l’intrusione dei genitori, giuro che imparerò l’intera tavola piragotica all’inverso”.

O pitagorica, come diremmo noi, che siamo un po’ rigidi e vorremmo controllare anche gli adulti, non solo i bambini. Ma la mamma letteraria di Pippi era un po’ diversa dagli adulti convenzionali.

La scrittrice svedese Astrid Lindgren era una donna che non aveva dubbi su cosa fosse importante nella vita e per il suo novantaquattresimo compleanno non desiderava altro che la pace nel mondo e vestiti carini.

Ci sono poi le principesse. Tante, tante principesse. Ma nessuna come “La principessa Allegra” di Gianni Rodari, che fa capriole sui gradini del trono, tira i baffi del gran ciambellano e usa le finestre al posto delle porte. Una principessa che non si arrende, e anche quando il dolore per la perdita dei genitori sembra annientarla, lei ricomincia a ballare, a festeggiare, e rende il popolo orgoglioso della sua nuova regina. Non si perde d’animo nemmeno quando deve abbandonare il regno per non essere arrestata dal malvagio duca Doriberto e si ritrova a vivere per tre anni in una capanna nascosta nella foresta. “Prese allegramente anche la nuova vita, che avrebbe fatto piangere di umiliazione e di paura qualunque principessa un po’ meno allegra di lei”. Ma nessun popolo che sogni un po’ di felicità può fare a meno di una principessa così. E quando a gran voce le viene chiesto di tornare, non risponde altro che “Sono pronta”.

C’è poi chi ha l’arte che le scorre nel sangue. Come la piccola maialina Olivia che si incanta davanti alle ballerine di Degas, immaginandosi sul palco di un elegante teatro. Ma se vede un Pollock al Metropolitan Museum non può non riprodurlo sulla parete della sua cameretta.

Lo scrittore e illustratore della storia – Ian Falconer – ha preso ispirazione da sua figlia e dalla loro quotidianità familiare.

Tanto che il finale del libro riassume quel sentimento che ogni genitore deve aver provato almeno una – o un milione – di volte nella vita “Mi sfinisci, però ti voglio bene lo stesso”.

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