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Consiglio Grande e Generale: raccolta rifiuti, Zona Bianca e crisi economica

da Redazione

Sono i tre temi che tengono banco durante la seduta pomeridiana del 27 maggio. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Raccolta rifiuti, Zona Bianca e crisi economica: sono i tremi che tengono banco durante la seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale. Seduta che, dopo la scomparsa di Gianfranco Terenzi, vede l’ingresso in Aula di Maria Cristina Albertini quale quinto sostituto dei Segretari di Stato nominati nelle fila del Pdcs. Nell’apertura del Comma Comunicazione Pasquale Valentini (Pdcs) invita i colleghi a una riflessione sull’appello lanciato nella giornata di ieri dalla Caritas sul rischio povertà a San Marino. “Finora questo Consiglio ha ragionato in prevalenza sull’emergenza sanitaria, ma non abbiamo ragionato sul dopo”. Per questo, precisa Valentini, servono “dati” su imprese, lavoratori e famiglie. Chiede quindi l’istituzione di “un pool di dirigenti e funzionari che sia nelle condizioni di monitorare giorno per giorno l’andamento della crisi”. Sul tema della Zona Bianca si consuma invece lo scontro tra Andrea Zafferani (Rf) e il Segretario di Stato Stefano Canti. “Una tassa a carico dei consumatori” attacca il primo. “Dove sono i liberali in questo Governo? Dov’è il rischio di impresa?” si chiede il consigliere di Rf il quale reputa l’intervento “fuori da ogni logica di mercato”. “Non è una tassa – replica il Segretario di Stato Canti – ma un contributo a sostegno della filiera lattiero casearia per migliorare la qualità del prodotto”. Canti si dice “terrorizzato dalla visione di Paese che c’era prima”. Quindi aggiunge: “L’ex Segretario Michelotti aveva portato all’attenzione del precedente Governo questa misura. Ho portato avanti il lavoro del mio predecessore”. Interviene anche Guerrino Zanotti (Libera): “Lei Segretario conosceva il tema ed è stato uno di quelli che ha stoppato la delibera del Congresso di Stato precedente”.

Il tema dell’Europa è invece al centro dell’intervento di Gerardo Giovagnoli (Npr), che – partendo dalla relazione di un anno del parlamentare europeo Aguilar – rivolge un invito alla Commissione Affari Esteri affinché si attivi “per prendere contatti con le istituzioni europee per porre all’attenzione di Bruxelles una serie di questioni” riguardanti San Marino. Poi lancia una provocazione: ovvero “l’ipotesi di tornare sulla strada della richiesta di adesione”. “Non riusciamo a dare al Paese ciò che adesso il Paese vuole: vincere la paura e potersi proiettare nella speranza. Parliamo di cose concrete” è l’appello di Nicola Renzi (Rf). “Fa bene il Segretario Belluzzi a ragionare sulla riapertura dei centri estivi” è la posizione di Matteo Rossi (Npr). In materia di agricoltura, Vladimiro Selva (Libera) ricorda che “bisogna fare gli interventi con logiche che guardano alla sostenibilità”. Il collega Renzi dice che siamo contro le imprese: qui dentro si fa troppa demagogia” dice Oscar Mina (Pdcs). Da Sara Conti (Rf) arriva un invito alla sensibilizzazione in materia di spreco alimentare. Il Segretario di Stato Marco Gatti parla delle garanzie statali sui prestiti concessi alle imprese. “Non c’è una difficoltà oggettiva nella norma, ma una necessità di tempo per fare una analisi oggettiva della continuità aziendale”.

Per Michela Pelliccioni (Domani Motus Liberi) i tempi sono “pronti per la figura del caregiver familiare”, prevedendo quindi una “retribuzione per tutti coloro che assistono un loro congiunto malato e disabile”. Alle 19 i lavori vengono sospesi.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Comma 1 – Comunicazioni

Gloria Arcangeloni (Rete): Sono stati spesi diversi milioni di euro per mettere in piedi il sistema della raccolta porta a porta. Si vuole ragionare su cosa non ha funzionato. I cittadini si sono adeguati alla differenziata, ma la politica ancora una volta ha fallito. Io penso sia abbastanza la differenza di cosa si intende in un ordine del giorno e nell’altro. Spero ci si approcci all’assestamento di bilancio con un senso di responsabilità più alto rispetto alla solita strumentalizzazione politica. Queste dinamiche non ci danno dignità per il lavoro che siamo qui dentro a svolgere.

Miriam Farinelli (Rf): Non mi stancherò mai di dire che la messa in sicurezza dell’ISS passa attraverso la fidelizzazione degli operatori sanitari. Attualmente sono previste stabilizzazioni per infermieri in numero esiguo, senza progetti per gli altri. La nostra medicina di base dovrà essere reinventata per non disperdere le competenze acquisite. I tempi delle decisioni dovranno essere rapidi ed efficaci. Non possiamo permetterci di rinunciare agli infermieri dopo aver investito nella loro formazione. E’ anche il modo di dimostrare che il ‘grazie’ usato durante la pandemia faceva parte di un sentimento vero. Non avremo una seconda occasione.

Pasquale Valentini (Pdcs): Vorrei fare una riflessione. In questo periodo di emergenza il Parlamento è il luogo in cui possiamo dare messaggi alla popolazione. La riflessione parte da un comunicato della Caritas di San Marino. Oltre 200 persone stanno usufruendo della distribuzione dei pacchi alimentari. Voglio partire da questo perché finora questo Consiglio ha ragionato in prevalenza sull’emergenza sanitaria. Non abbiamo ragionato sul dopo l’emergenza sanitaria. Viene inoltre fuori l’elemento della solidarietà, che è diventato la modalità con cui affrontare le cose. Ci stiamo dimenticando alcuni passaggi. Ci vogliono dati. Come consigliere sento una grande mancanza di dati. Quante sono le imprese, i negozi, etc? Chi ha ricominciato a lavorare e chi non ha ricominciato? Quante sono le società che sono state in grado di riprendere? Quanti i lavoratori che hanno ripreso a tempo pieno? Io credo che ci voglia una unità di crisi per l’emergenza economica. Un pool di dirigenti e funzionari che sia nelle condizioni di monitorare giorno per giorno l’andamento della crisi. Perché la crisi c’è. Per poter prendere decisioni adeguate alla situazioni occorre accompagnare tutti i settori, pubblici e privati con un panorama aggiornato senza aspettare che sia la situazione a venirci addosso.

Andrea Zafferani (Rf): Vorrei fare una valutazione sull’ex Centrale del Latte. La Zona Bianca è una tassa a carico dei consumatori e che si paga anche sul latte di altre marche. Grazie alla Zona Bianca c’è questo balzello da pagare a chi oggi è proprietario della centrale per il latte e i derivati che sono nei nostri esercizi pubblici. Con questa delibera sembra che i consumatori la pagheranno solo nei supermercati e nei luoghi di vendita dei generi alimentari. Ciò impone di comprare il latte dalla centrale, non nella centrale. Chiedo dove sono i liberali in questo Governo con questa cosa fuori da ogni logica di mercato. Ora la Zona Bianca viene rinnovata per altri cinque anni. Se fossi l’imprenditore privato farei i salti di gioia. Un Governo che bonariamente decide di mettere tasse sui consumatori senza che nemmeno venga richiesto. E’ il primo tema su cui un accordo firmato nel 2015 diventa per nove anni. Dov’è il rischio di impresa? Poi apprendiamo anche che lo Stato si fa carico del depuratore. Per qualcuno i soldi ci sono, dipende che tessera ha. Una vicenda che comunque la si guardi lascia l’amaro in bocca.

Giovanni Zonzini (Rete): Auspico una riapertura dei centri di aggregazione giovanile per restituire anche ai nostri giovani quella socialità che in questi mesi di lockdown è andata in qualche modo persa.

Michele Muratori (Libera): Vorrei soffermarmi sulla parte finale della lettera inviata nei giorni scorsi dal Segretario Roberto Ciavatta. Si fa riferimento alla storia della nostra giovane concittadina che ha esposto la sua storia alla trasmissione Le Iene. Rammento una apparizione alcuni anni fa dell’attuale Segretario Ciavatta alla trasmissione Anno Zero sulla Rai. Quello che voglio far emergere è che queste sono situazioni che danneggiano il nostro Paese, non una ragazza positiva che va ad illustrare la propria sofferenza a una trasmissione televisiva. Serve mantenere una certa coerenza e una certa linearità nel proprio percorso politico. Poi chiedo alcune delucidazioni sull’articolo 4 del nuovo Decreto. I dati epidemiologici dell’ISS. Si vuole fare la multa alla ragazza andata in TV? Stiamo facendo della censura becera.

Paolo Rondelli (Rete): Vorrei parlare della ripresa delle attività culturali. Quindi della riapertura del cinema Concordia. Ma anche della possibilità di organizzare eventi teatrali all’esterno anche per supportare il rilancio turistico.

Alessandro Bevitori (Libera): Vorrei parlare del tema riguardante il mercato del lavoro. Ci sono stati interventi di colleghi di maggioranza che è giusto così e questa cosa deve rimanere anche dopo. Ci sono le dichiarazioni pubbliche del Segretario Lonfernini, il quale ha affermato che il Covid ha solo anticipato il programma del Governo. Il problema è che voi dovete trovare una sintesi vera. Quello è nel programma di Governo del Pdcs. Un programma legittimamente conservatore. E’ importante dunque che il Governo trovi una giusta sintesi altrimenti si creano imbarazzi fuori confine. Ho ricevuto più di una telefonata da fuori confine per chiarimenti su quello che avverrà a San Marino.

Gerardo Giovagnoli (Npr): Credo sia ora di riprendere in mano la vicenda della negoziazione con l’Unione Europea. Parto dalla relazione di un anno fa del parlamentare europeo Aguilar sull’accordo di associazione dei piccoli stati con l’Unione Europea. Entro qualche giorno ci sarà la ripresa dei negoziati. La possibilità nel corso del negoziato di porre all’attenzione di Bruxelles delle questioni per noi fondamentali. Ci sono raccomandazioni che il Parlamento stesso ci dava: promuovere periodici scambi di opinione con le delegazioni di Andorra e Monaco. Scambi di opinione con le delegazioni parlamentari anche su questioni che potrebbero incidere direttamente sull’economia. Anche il Parlamento europeo si è dovuto uniformare. Se non è il Parlamento europeo a chiamarci, che sia il nostro Parlamento a fare sentire la nostra opinione su alcuni punti. Credo che sia il momento giusto. Trascorre il quinto anno dall’avvio del prenegoziato. Mi limito a esprimere una proposta per la Commissione Esteri affinché possa raccogliere l’invito a prendere i più utili contatti con le istituzioni europee affinché si possano esprimere le necessità che ha San Marino nel trovare la propria strada definitiva rispetto all’Ue. Ho paventato l’ipotesi di tornare sulla strada della richiesta di adesione. Il primo passo non è impegnare il Governo. Il Governo ha un negoziato in corso. Vediamo di sfruttare le porte aperte dal documento per avvicinarci alle istituzioni europee e far sentire la nostra voce.

Nicola Renzi (Rf): Dirò quello che penso. Penso che il consigliere Giovagnoli abbia perso una grande occasione. Non riusciamo a dare al Paese ciò che adesso il Paese vuole: vincere la paura e potersi proiettare nella speranza. Parliamo delle cose concrete per il nostro Paese. Parliamo di un dibattito alto su quelle che possono essere le prospettive. Altra cosa che Giovagnoli non ha detto è quanto il Governo passato abbia lavorato a quella relazione. La boutade che il consigliere Giovagnoli ha fatto sulla domanda di adesione non è una boutade. Dopo un mese di inazione sul negoziato non possiamo pensare che sia tutto come prima. E’ tutto cambiato. Bisogna fare una riflessione seria su questo tema, che è una delle poche speranze per la Repubblica di San Marino. Non possiamo perdere anche questo treno. Si continuano a limitare le possibilità di azioni dei privati in campo economia. Si tagliano pensioni e stipendi. Grave andare sul giornale a bearsi di aver tagliato due milioni di spesa. Immaginate come sono forti i rapporti con la Repubblica Cinese dopo l’ordine del giorno che avete portato come maggioranza in Consiglio Grande e Generale.

Segretario di Stato Stefano Canti: Io dico al consigliere Renzi che non sono terrorizzato dalla visione del Paese che c’è ora, ma da quella che c’era prima. Questa visione può essere condivisibile o no, ma è sicuramente migliore rispetto alla precedente. Perché dico questo? Siete stati tre anni al Governo, avete trovato una situazione di raccolta differenziata al 43 per cento, dopo tre anni è sempre al 43 per cento. Si vuole riconoscere un supporto alla filiera lattiero casearia della Repubblica di San Marino, un settore di nicchia. Si punta al miglioramento della produzione e della qualità. Il Congresso di Stato ha ritenuto di riconoscere la zona bianca parziale. Non è una tassa. Non ha niente a che vedere con quella del recente passato. Non è una nuova tassa. E’ un contributo, una misura sempre esistita negli ultimi 40 anni che era cessata. Il Segretario Michelotti aveva portato all’attenzione del precedente Governo questa misura. Ho portato avanti il lavoro del mio predecessore. E’ una misura a sostegno della filiera per migliorare la qualità del prodotto. Misura che verrà applicata a supermercati, discount, etc. Si fanno critiche gratuite al Governo sulla questione dei rifiuti. Però io credo che delle risposte su Centrale del Latte e rifiuti le stiamo dando. Sono solo quattro mesi che ci siamo insediati.

Guerrino Zanotti (Libera): L’intervento del Segretario Canti merita quantomeno delle precisazioni. Faccio mio il suo richiamo. Gli ricordo che in tema di Zona Bianca il passato Governo aveva istituito la prassi di convocare i capigruppi dell’opposizione per verificare le delibere che venivano portate in Congresso. Il Segretario Canti era uno dei più attenti. Noi avevamo mandato una bozza. Lei Segretario conosceva il tema ed è stato uno di quelli che ha stoppato la delibera del Congresso di Stato precedente. Questo per chiarezza perché ci sono anche le email intercorse. Sul porta a porta: non so se lei Segretario possa interpretare i pensieri delle persone che partecipano alla Commissione. Il fatto che non abbiamo concordato l’Odg penso chiarisca la nostra posizione. Abbiamo vissuto momenti di difficoltà grossa con il venire a meno di alcuni asset fondamentali. Non si tratta di dire: noi lo avevamo detto. Reiteriamo la nostra sollecitazione affinché da questa crisi sanitaria – sappiamo che ci saranno conseguenze a livello economico e di tenuta delle famiglie e dei singoli – noi riteniamo sia fondamentale creare dei gruppi di lavoro attorno ai quali chiamare a lavorare i dirigenti della Pa e i rappresentanti delle parti sociali e delle associazioni di categoria. Non oso dire che possa esserci anche la politica, visto il modo in cui ci trattate.

Matteo Rossi (Npr): Un invito al Segretario Beccari a rivolgersi ai rappresentanti della Repubblica Cinese per ricordare il compianto Gianfranco e raccogliere l’eredità che lui ci ha lasciato. Vi è la voglia di tornare alla normalità, ma è una normalità che potrebbe inficiare quello che abbiamo fatto finora. Quello delle riaperture è un tema importante. Fa bene il Segretario Belluzzi a ragionare sulla riapertura dei centri estivi. Ci sono tanti modi per garantire il diritto alla scuola in maniera sicura I miglioramenti sul fronte epidemiologico continuano ad esserci. Come politica dobbiamo porci anche il tema delle tariffe dei centri estivi. Si può fare qualcosa su questo fronte per permettere a tutti di prenderne parte. Si è parlato di smart working e si è chiesto un sacrificio agli insegnanti. Faccio un appello affinché si ritorni a una modalità di confronto per non passare sopra anni di conquiste e di lotte sul tema dei diritti.

Marco Nicolini (Rete): Parlerò di BNS. Torno indietro negli anni: avevo segnalato alcune azioni della mia banca e in cambio avevo avuto persecuzioni da parte del tribunale. Una condotta, la mia, che difficilmente consiglierei ad altri. Dopo l’arresto del direttore generale di Banca Cis, la banca non riuscì più a fare fronte ad alcuni pagamenti. Si avviò dopo un concatenarsi di eventi che non sto qui a ricordare ma che decretò la nascita di BNS. Da quel periodo il grosso delle carte è arrivato in tribunale ma ancora nulla è successo, che io sappia. Se si fossero presi provvedimenti, il tribunale di San Marino servirebbe anche ad altro. Ad esempio: assicurare giustizia ai cittadini. Per la liquidazione del nuovo istituto Sido Bonfatti, uomo di grande importanza per Cassa di Risparmio di Rimini. Gira e rigira le persone che si ripresentano sono sempre le stesse. Tutti noi siamo vittima di un circolo vizioso cui ci condanna una classe dirigente disastrosa.

Vladimiro Selva (Libera): Vorrei aprire il mio intervento ringraziando il Segretario alla pubblica istruzione per l’impegno profuso per i ragazzi con disabilità cognitive o comunque forme di disabilità che potevano rendere difficile la somministrazione dell’istruzione. A proposito del settore agricolo è evidente l’importanza di mantenerlo vivo e di una forte attenzione. Indiscutibile la vicinanza del Segretario Canti almeno dai primi atti nei confronti degli agricoltori. Andiamo su un tema che è quello della sostenibilità. L’agricoltura – quando non sostenibile – rischia di avere un forte impatto sull’ambiente. Bisogna fare gli interventi con logiche che guardano alla sostenibilità. Non si devono piegare le esigenze generali sulle esigenze dei singoli. Lo Stato deve dare delle linee di indirizzo che richiedono approfondimento e partecipazione. E’ importante il coraggio di modificare lo status quo, scontrandosi magari con qualche resistenza. Mi auguro che la grande vicinanza di Canti agli agricoltori non lo porti a rinunciare a un obiettivo più grande e generale. A proposito di rifiuti. Dobbiamo fare una tariffa puntuale in modo che siano premiati i cittadini virtuosi anche dal punto di vista economica. Bisogna risolvere il problema del centro storico. Lì allora potrebbe esserci l’idea di fare delle isole. Sono interventi di correzione di un sistema, non è buttare tutto a mare.

Oscar Mina (Pdcs): L’aumento dell’occupazione per noi è l’obiettivo più importante nell’ambito delle politiche economiche. Bisogna porre tutte le condizioni affinché domanda e offerta siano favorite secondo logiche di mercato superando anche vecchie impostazioni diventate antistoriche. Se abbiamo preso alcune decisioni legate al tema del Covid credo che non sia un aspetto espressamente legato ma è chiaro che le linee di indirizzo sono quelle di un programma di Governo. Il collega Renzi dice che siamo contro le imprese. E’ chiaro che qua dentro tendiamo un po’ tutti a fare troppa demagogia. Il gioco delle parti si evidenza sempre di più. Non ne faccio una questione di numeri, ma quando lei Renzi fa queste valutazioni deve avere una visione diversa del Paese rispetto a noi. Io sono ancora più preoccupato per quello che ci avete lasciato in passato. Renzi. Se vogliamo confrontarci facciamolo pure, ma teniamo in considerazione la situazione in cui siamo.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Il consigliere Valentini metteva in luce i dati della Caritas, che devono essere analizzati per capire come lo Stato può intervenire per affrontare queste situazioni di massimo disagio. E’ una modalità di erogazione che mi pare stia portando davvero molto poco. Ci sono degli elementi di impedimento nell’erogazione di un aiuto vincolato da farraginosità burocratiche. C’è qualcuno che si sta interrogando sulla crisi economica alle porte? C’è qualcuno che ha parametrato le necessità oggettive dello Stato? E’ un aiuto definitivo oppure parziale? Si rivolge a qualcosa di specifico o che entra nel merito di aiuti specifici alle imprese?

Sara Conti (Rf): Un appunto per il consigliere Mina. Non ha detto il consigliere Renzi che siete contro le imprese, ma lo hanno detto le associazioni stesse. Inizio rispondendo ai colleghi di rete che in questi giorni sembrano prodigarsi in vari interventi per giustificare la loro retromarcia sul porta a porta. Nessuno si è schierato a difesa del porta a porta. Noi abbiamo semplicemente detto: guardiamo i dati. Non è che si può scegliere a prescindere. I dati al momento ci dicono questo ed è per questo che sosteniamo che il porta a porta è una opzione valida per il territorio. Inaccettabile sapere che il 30 per cento degli alimenti ancora adatti al consumo vengono buttati. Importante ricordare che San Marino ha proposto con una risoluzione alle Nazioni Unite insieme ad Andorra di istituire una giornata di consapevolezza sugli sprechi alimentari.

Segretario di Stato Marco Gatti: Io credo che gli amministratori devono tenere conto di questo: i soldi che devono essere pagati in caso di inadempienza sui prestiti concessi sono della comunità. Quindi la responsabilità ci impone di dare quei soldi con dovizia di attenzioni. La legge deve dare dei criteri massimi di garanzia. Stiamo approntando un programma che dovrebbe in automatico – nel momento della richiesta – dare già tutti i parametri. Ci sono sicuramente delle casistiche in cui l’imprenditore non ce la farà, ma noi dobbiamo mitigare questo rischio, dobbiamo fare bene la fase istruttoria. Le banche stanno facendo bene questo lavoro, le domande stanno iniziando ad arrivare, e lo stanno facendo con oculatezza. Non è uno strumento che ha delle difficoltà applicative, ma è uno strumento che ha delle garanzie per lo Stato. Stiamo informatizzando il sistema. Non c’è una difficoltà oggettiva nella norma, ma una necessità di tempo per fare una analisi oggettiva della continuità aziendale. Mi impegnerò a coinvolgere di più l’opposizione in questo processo a partire già da oggi.

Michela Pelliccioni (Domani – Motus Liberi): Dobbiamo concentrare le forze per fare in modo che Bryan Toccaceli e Micheal Antonelli e altri come loro non debbano vivere un dramma nel dramma. Serve la certezza di una sicurezza economica per le loro famiglie. La mamma di Bryan ha dovuto rinunciare alla propria attività. La signora si trova in Cassa Integrazione al termine della quale potrà usufruire di quattro mesi di ferie donati dai colleghi. Io penso che i temi siano pronti per la figura del caregiver familiare. Una retribuzione per tutti coloro che assistono un loro congiunto malato e disabile.

Maria Katia Savoretti (Rf): Non è ancora arrivata risposta alle nostre interpellanze e interrogazioni. Una interrogazione è stata depositata in data 27 febbraio. Un’altra interpellanza il 23 marzo. Sono trascorsi due mesi e ad oggi nessuna risposta. Siamo consapevoli che le finanze interne non saranno sufficienti a sostenere un’azione incisiva e dispendiosa. Riteniamo pertanto che una risposta a questa interpellanza sia più che doverosa oltre al fato che lo prevede una norma di legge. Una risposta alla cittadinanza che quotidianamente si pone interrogativi e domande. Dunque vanno indicate in maniera chiara le strade che il Governo intende percorrere. Invito nuovamente il Governo a fornire una risposta scritta.

Iro Belluzzi (Npr): Anche le minime risorse devono essere utilizzate per dare risposta ai nostri cittadini. Sui dati: non si è mai riuscito ad arrivare ad una rete organica nonostante le tante risorse che i Governi hanno investito nel tempo perché ci sono strutture interne che vengono foraggiate senza essere in grado di dialogare. Abbiamo un sistema e una rete ancora asincrona. Far sì che nessun posto di lavoro venga perso ma che non rappresenti un freno per la creazione di una rete informatica in grado di gestire i dati a seconda del bisogno. L’indebitamento può essere svolto quando si ha una visione di insieme. Mi trovo d’accordo con quanto ha espresso il collega Morganti quando chiede la partecipazione nei dati. Sono le stesse identiche cose che chiedevo nella scorsa legislatura al Governo. Sono le stesse cose che chiedevamo noi quando eravamo all’opposizione sulla questione dell’indebitamento. Le riforme epocali non devono essere fatte solo in funzione di andare nelle tasche della gente e comprimere le spese e i servizi, può esserci una visione diversa della Repubblica di San Marino.

Eva Guidi (Libera): Occorre fare bene i conti con quelle che saranno le conseguenze economiche di questa crisi. Le analisi economiche seguenti alla crisi economia del 2008 avevano evidenziato uno scivolamento più accentuato della classe media verso la povertà a causa di forme di lavoro sempre più precarie. Questo forse è un messaggio che occorre comunque considerare. Non possiamo permetterci che dopo l’infezione del virus ci sia l’infezione della povertà. Serve sostegno al settore produttivo che è una parte importante dell’economia del nostro Paese. Un settore sicuramente da sostenere. Massima attenzione anche a quello che è il settore che più di altri ha sofferto: quello turistico. Il Decreto legge 63 dà una risposta alle famiglie a livello di organizzazione nel momento della chiusura delle strutture scolastiche. Se da una parte ha sicuramente dato risposte con i congedi parentali, dall’altra prevedendo la non totale remunerazione di quei permessi si rischia di mettere in difficoltà le famiglie.

Gian Matteo Zeppa (Rete): Io credo che dovremmo fare tutti ammenda ed essere realisti sul fatto che siamo in una fase in cui dobbiamo inventarci una economia. Lo dovevamo fare prima e ne siamo tutti consapevoli. A maggior ragione adesso. Dobbiamo affrontare qualcosa di imponderabile. Però tirare fuori atti quasi come si volesse riportare in auge i fasti della San Marino che fu, cercando di fare una ricostruzione ardita, evidentemente c’è uno studio nel voler attaccare politicamente qualcuno a distanza di 14 anni. C’è onestà intellettuale da parte di qualcuno, disonestà da parte di altri. C’è qualcosa che non torna ed evidentemente cozza. Oggi chi fa attacchi assolutamente non attualizzati cercando di fare emergere qualcosa che era successo 14 anni fa, mi pare denoti la volontà di non voler collaborare. Se qualcuno rimpiange la San Marino da bere del 2006, allora mettiamoci d’accordo. E’ stato fatto un percorso di trasparenza per fare certe scelte. Che si venga a tacciare qualcuno di periodo del terrore quando i primi provvedimenti del precedente è stato cacciare alcuni dirigenti perché non era compiacenti verso il Segretario di Stato. Dobbiamo renderci conto che qui o vinciamo tutti oppure perdiamo tutti. Allora piuttosto che scapicollarci e andare a fare ricerche su cosa diceva una persona.

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