Home categorieComunicati Stampa Amendola (ministro Affari Europei) a Radio 24: “Chiudere a giugno accordo su recovery found”

Amendola (ministro Affari Europei) a Radio 24: “Chiudere a giugno accordo su recovery found”

da Redazione

“Il tema è quando arriveranno le risorse europee che sono sul tavolo: oltre a Sure, la linea di credito del Mes sulla sanità, il fondo della Bei per la Pmi, che abbiamo già approvato, dobbiamo chiudere a giungo l’accordo su bilancio europeo e recovery fund. Dobbiamo essere contenti perché l’Europa sta reagendo in modo coordinato”. Lo ha detto Enzo Amendola ministro agli Affari Europei a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. “Sul recovery fund il 27 si presenta la proposta, c’è un accordo largo e anche il documento franco tedesco sottolinea che le risorse devono partire subito. Come tutti i negoziati non è facile mettere d’accordo 27 Paesi, ma nella proposta franco-tedesca si parla di sussidi non di prestiti”, ha aggiunto a Radio 24. “La rappresentazione Nord-Sud ha stancato, qui c’è solo il tema su come costruire un fondo, perché la proposta franco tedesca era quella dell’Italia e degli altri nove, ovvero di fare un ricorso al mercato qui c’è il vero passo avanti abbiamo una strada nuova e continueremo a negoziare con i paesi frugali”.

 

“UE, RIAPERTURA FRONTIERE INTERNE SARÀ COMUNE E COORDINATA”


“C’è un lavoro comune per riaprire a giugno in maniera coordinata tutte le frontiere interne a Schengen, maniera coordinata senza accordi bilaterali”. Lo afferma Enzo Amendola ministro agli Affari Europei a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24.

 

MIGRANTI, “LAVORIAMO AD ACCORDO UE, GESTIONE COMUNE FRONTIERE”

 

“Stiamo lavorando per un nuovo accordo europeo su immigrazione e per una gestione comune delle frontiere”. Così Enzo Amendola ministro agli Affari Europei a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24, e giudica l’azione Malta come “un’azione non coordinata con i partner. Noi, con Grecia Malta e Spagna che siamo sulla frontiera esterna dobbiamo chiedere un comune sistema europeo di gestione dei flussi e dell’immigrazione ma dobbiamo farlo in maniera coordinata e solidale”.

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