Home FixingFixing Repubblica di San Marino: “La fatturazione elettronica diventa un must”

Repubblica di San Marino: “La fatturazione elettronica diventa un must”

da Redazione

L’analisi di Enrico Gaudenzi: “Mai come ora occorre snellire la burocrazia”.

Enrico Gaudenzi

 

di Enrico Gaudenzi *

 

Mai come in questo momento storico si è reso necessario sburocratizzare, dematerializzare e rendere i flussi informatici e commerciali più veloci e sicuri. Per questo la fatturazione elettronica diventa un “must” per il sistema. Del resto, la mappa internazionale del suo utilizzo conferma la validità dello strumento. Il primo paese Europeo a renderla obbligatoria (non solo alle pubbliche amministrazioni B2G “Business to Government”) è stato il Portogallo, a seguire gli altri Paesi. Nel mondo è diffusa in America Latina, in fase iniziale negli Stati Uniti in Africa, in Australia e in Nuova Zelanda.

In Italia (il Paese di maggior interscambio con la Repubblica di San Marino), dopo la prima fase riguardante le Pubbliche Amministrazioni e i soggetti che con esse hanno rapporti, dal 2019 è entrato in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica per la cessione di beni e la prestazione di servizi effettuata tra soggetti privati.

Per i titolari di partite Iva le fatture stanno viaggiando esclusivamente tramite il SDI (Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate).

Per l’emissione e la ricezione ci sono servizi gratuiti e anche delle App che consentono di dare data certa anche alla spedizione dei dati.

Parliamo di un documento informatico, trasmesso in modalità telematica al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate e recapitato al soggetto ricevente con lo stesso mezzo. Il principale motivo di utilizzo è la lotta all’evasione fiscale, in seconda battuta la riduzione dei costi di stampa di spedizione e conservazione dei documenti, ma anche di utilizzo della carta. Inoltre, c’è la sicurezza di un sistema di interscambio ufficiale. E’ un sistema più veloce anche per la contabilizzazione dei dati in fattura.

E’ obbligatoria in Italia sia per operazioni B2B (Business to Business), che tra operatore e consumatore finale (Business to Consumer), mentre sono previste esenzioni per regimi minimi e forfettari.

Quindi cosa è il sistema di interscambio? E’ un “postino” che oltre a consegnare la fattura al destinatario effettua una preventiva verifica dei dati in fattura e l’indirizzo telematico del destinatario (codice univoco o Pec).

Cosa serve per emettere una fattura? Un pc o tablet o smartphone, un software per compilare la fattura in formato XML.

Come conservarla? Utilizzando un archivio in un area riservata accessibile solo all’intermediario abilitato e per l’accertamento ed il controllo delle autorità a ciò preposte.

A San Marino tutto questo è già possibile e l’integrazione con gli attuali strumenti informatici è gestibile. Va ovviamente creata una normativa interna per prima cosa a supporto del sistema, cercando di evitare gli errori degli altri Paesi (come le troppe fatture scartate e i paletti che inizialmente non sono stati così rigidi anche a causa della inesperienza).

Il Governo è al lavoro per concretizzare la gestione dell’interscambio e modificare il d.m. 24 dicembre 1993 con l’Italia sulla base degli accordi tra di due Stati (che considerano strategica e prioritaria l’attuazione di un sistema che guarda al futuro). Più che mai serve concretezza e azione per alleggerire il più possibile le attività delle imprese ed il momento difficile che stiamo vivendo.

 

*Chief Financial Officer per primarie aziende industriali e di servizi, già docente di Matematica finanziaria per l’Università di Bologna.

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