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San Marino, Senato Accademico e Consiglio di Università si auto-tassano

da Redazione

Ridotta la terza rata per andare incontro alle difficoltà delle famiglie degli studenti. Il Rettore Petrocelli: “Un esempio significativo della nostra idea di comunità, coesa e solidale”.

Petrocelli

 

di Daniele Bartolucci

 

L’Università di San Marino non si ferma e rilancia la sua azione futura, prepara l’Oped Day “virtuale” e annuncia una riduzione del 10% della terza rata per tutti gli studenti. Per farlo, spiega il Rettore Corrado Petrocelli nella lettera inviata agli iscritti dei corsi di laurea, è stata stabilita, “anche come segno di responsabilità e solidarietà verso le necessità del Paese”, una riduzione del 10% degli emolumenti derivati da incarichi, cariche e contratti.

 

IL BUDGET “PUBBLICO” E QUELLO DELLE FAMIGLIE

 

Il Rettore parte da due presupposti diversi ma legati dal coronavirus. Il primo è che “l’attuale situazione di estrema difficoltà in cui si dibattono, insieme agli altri, in particolare Paesi come San Marino e l’Italia sta già determinando una serie di conseguenze rispetto a cui anche una istituzione come la nostra università, che è pubblica, e vede buona parte del proprio bilancio garantito da una erogazione statale, deve interrogarsi”. A tal proposito, cita i provvedimenti emanati dal governo sammarinese (da ultimo il decreto legislativo 21 aprile n.63, specie art.13, cc.1 e 2) “finalizzati a promulgare interventi di finanziamento straordinario per sostenere i quali si ipotizzano riduzioni di stanziamento sui vari capitoli di bilancio e persino, in nome del pubblico interesse, la possibilità di non riconoscere efficacia a contratti pubblici e a incarichi professionali. Naturalmente speriamo non si arrivi a tanto, ma che si debba pensare ad una riduzione della disponibilità budgettaria ad oggi sembra fuor di dubbio. Tale situazione ci ha indotto a dar prova di solidale responsabilità”. L’altro tema è la “difficoltà, ugualmente, se non, per noi, ancora più rilevante. È quella denunciata da molti studenti e dalle loro famiglie che spesso stentano in questo momento ad onorare la scadenza prevista per il pagamento della terza rata delle tasse e chiedono rateizzazioni o riduzioni o differimento dei termini, adesso anche attraverso una petizione ufficialmente sottoscritta da alcuni. Anche nei loro confronti vogliamo sentirci attivamente solidali”. Senza dimenticare “i provvedimenti emanati per i pubblici dipendenti cui sono soggette tutte le unità di personale tecnico-amministrativo dell’Università”, che “hanno determinato e determineranno una riduzione sensibile degli emolumenti percepiti”.

 

“UNA SCELTA UNICA NEL PANORAMA UNIVERSITARIO”

 

“Alla luce di tutto ciò”, spiega quindi il Rettore, “Senato Accademico e Consiglio di Università hanno autonomamente deliberato di applicare a tutti gli emolumenti derivati da incarichi, cariche, contratti delle varie fattispecie, la riduzione del 10% quale segno tangibile del senso di responsabilità dell’università rispetto al momento di difficoltà e di solidarietà in particolare verso gli studenti e le loro famiglie. parte del significativo risparmio che deriverà da tale decurtazione sarà infatti utilizzato per finanziare la riduzione del 10% dell’importo della terza rata per gli studenti di tutti i corsi di laurea e la scadenza del pagamento sarà posticipata al 30 giugno. Crediamo sia superfluo sottolineare il significato e la portata di una tale delibera che, ad oggi per quanto ci risulta, è unica nel panorama universitario. È stata assunta all’unanimità in entrambi gli Organi Centrali di Governo e siamo certi che i destinatari di essa ne abbiano compreso e sposato le ragioni, mentre la comunità sammarinese e tutti gli studenti è auspicabile ne apprezzino le motivazioni profonde e lo sforzo profuso. Certo”, ammette, “siamo la piccola Università di un piccolo Stato, ma abbiamo cercato di fornire un esempio significativo della nostra idea di comunità universitaria coesa e solidale, soprattutto in un momento così difficile. Una comunità che sappia non solo riflettere e discutere sulla coscienza civile, ma anche fornire una testimonianza concreta per costruirla”.

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